Indignazione, rabbia e proteste: ha scatenato una bufera la foto diffusa sui social, che ritrae una persona intenta a defecare, in pieno giorno, a ridosso di un albero lungo il viale d’accesso all’entrata principale del Parco dei Canapè. Dire che sia scandaloso, in questo caso, non è certo un’esagerazione giornalistica, dire che sia vergognoso è altrettanto legittimato.
La foto, scattata e messa subito in rete tramite Facebook, ritrae l’uomo con calzoni e mutande completamente abbassati, mostrando le nudità in una delle zone più trafficate e frequentate del centro storico. Come se non bastasse, oltre a trovarsi a ridosso del polo scolastico, il Parco dei Canapè è il principale punto di ritrovo per i bambini e degli anziani.
Un episodio commentato in maniera a dir poco ‘colorita’ da decine e decine di folignati indignati. Ma c’è un caso nel caso. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, per Massimiliano Botti, artista autore della fontana al centro della rotatoria di Porta Todi. Fontana dove, a dirla tutta, di acqua non ce n’è più almeno da almeno sei mesi, come denuncia lo stesso Botti tramite il suo profilo.
“Tra gli escrementi umani e di cani – scrive nello sfogo – inviterei il Comune di Foligno a togliere quella mia fontana, tanto amata da me, ma antipatica a molti al potere, e farci un bel bagno all’aria aperta, almeno – ironizza – c’è anche l’allaccio in fogna”. Un attacco senza mezzi termini all’indirizzo dell’amministrazione comunale, dovuto anche alla evidente trascuratezza con la quale viene gestita l’opera.