Il consigliere regionale Pd Andrea Smacchi ha presentato oggi una mozione da discutere in aula con la quale si chiede alla Giunta regionale di impegnarsi nella vertenza e “di mettere in atto ogni azione per scongiurare la chiusura della Sirap-Gema tutelando i suoi dipendenti e le loro famiglie”.
“La decisione di chiudere il sito produttivo di Corciano, comunicata alle organizzazioni sindacali il 27 Luglio a Roma, appare assolutamente ingiustificata e rispondente a logiche geografiche piuttosto che economiche e contrasta con il piano industriale, presentato loro, nel novembre 2010”, ha detto Smacchi, che ha ringraziato il nuovo assessore Riommi per essersi già attivato nella questione. Il consigliere ha affermato però che “è necessario che al più presto il Consiglio regionale discuta la mia mozione ed assuma impegni vincolanti a fronte di una situazione grave che vede la decisione della proprietà come non negoziabile”.
Secondo Smacchi, “il sito produttivo di Corciano, a differenza di quello di Mantova è maggiormente operativo avendo, oltre al reparto di termoformatura, quello di iniezione e la annunciata chiusura, da parte del Direttore operativo e del responsabile delle risorse umane del Gruppo, è da ritenersi irricevibile. Mi auguro che una società multinazionale come la Italcementi possa riflettere meglio e giungere a una conclusione che magari preveda la riconversione del sito, ma non la sua chiusura. Per un Comune come quello di Corciano e per il suo tessuto socio-economico, perdere 60 posti di lavoro, mettendo in difficoltà economiche circa 200 persone, rappresenta un colpo troppo duro da subire”.
L'incontro il 13 settembre – Secondo quanto riferito da Smacchi, il 13 settembre è previsto un ulteriore incontro con la proprietà per analizzare eventuali piani alternativi. “Se non ci dovessero essere risvolti positivi, la regione dovrà attivare tutti gli strumenti a sua disposizione, come Sviluppumbria, affinché si possa continuare ad investire sul sito di Corciano, magari cedendo lo stabilimento a soggetti che possano scongiurare la chiusura e garantire i livelli occupazionali”.