Servizi sociali aderenti alla capacità di spesa effettiva delle famiglie: Città di Castello dal ‘Sia’ al ‘Rei’. “Sciogliendo le sigle – spiega l’assessore alle Politiche sociali del Comune tifernate Luciana Bassini – significa che dal ‘Sia’, Sostegno all’inclusione attiva, finalizzato a rimuovere le cause di bisogno, si passerà al ‘Rei’, il Reddito di inclusione, uno strumento unico per tutte le situazioni, che insieme al sostegno del reddito prevede progetti personalizzati per il reinserimento sociale e lavorativo”.
A Città di Castello nonostante ‘Sia’ risulti un’introduzione recente, gli Uffici hanno già esaminato le 120 domande presentate. La metà delle istanze è risultata essere in linea con i requisiti e potrà usufruire del percorso agevolato e delle consulenze attivate per l’elaborazione di un piano che elimini gli ostacoli sociali e permetta al soggetto ed alla sua famiglia di mantenersi in maniera autonoma. Da questo punto di vista il ‘Rei’ è un proseguimento naturale del Sia dal momento che si pone lo stesso obiettivo, emancipare dal sostegno pubblico e non solo assistere, ma in maniera più sistematica.
A partire dal 2018 l’erogazione di un assegno mensile, a seconda delle dimensioni del nucleo familiare, sarà subordinata e concomitante al lavoro attivo che il soggetto, insieme ai Servizi, dovrà fare su un progetto concreto di nuova occupazione. La novità è una valutazione diversa, più realistica delle capacità reddituali delle famiglie e degli indicatori per definirla. Ad esempio potranno accedere al Rei le famiglie con valore ISEE non superiore ai 6mila euro, indicatore ISR non superiore ai 3mila euro; chi ha una casa non sarà escluso, a patto che il patrimonio complessivo rimanente non superi i 20mila euro e che quello mobiliare non sia superiore a 10mila euro. Per il patrimonio immobiliare la soglia si riduce a 6mila euro per i nuclei familiari composti da una persona e a 8mila euro per i nuclei composti da due persone.
“Siamo riusciti – aggiunge Bassini – a dare risposte tempestive grazie alla professionalità e l’efficienza degli Uffici, che ora saranno discriminanti anche per passare al nuovo sistema in maniera adeguata e in modo da tale garantire la protezione degli interessi più sensibili e delle categorie maggiormente esposte al disagio: disabili, anziani, bambini e famiglie monogenitoriali”.