SEGNI BAROCCHI, SI PARTE CON UN TUFFO NEL SEICENTO. PRIMO APPUNTAMENTO DELLA XXX EDIZIONE CON "AFFABULA" - Tuttoggi.info

SEGNI BAROCCHI, SI PARTE CON UN TUFFO NEL SEICENTO. PRIMO APPUNTAMENTO DELLA XXX EDIZIONE CON “AFFABULA”

Redazione

SEGNI BAROCCHI, SI PARTE CON UN TUFFO NEL SEICENTO. PRIMO APPUNTAMENTO DELLA XXX EDIZIONE CON “AFFABULA”

Ven, 28/08/2009 - 16:40

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La mostra “Affabula”, un viaggio nell'immaginario di Charles Perrault, e lo spettacolo “Fantasie tra il Barocco e il Flamenco” aprono domani la trentesima edizione di Segni Barocchi, in programma fino al 20 settembre. “Affabula”, proposta a palazzo Trinci – verrà inaugurata domani alle 11 – presenta le illustrazione di Francesca Greco e le videoanimazioni di Emanuele De Donno. Si tratta di un viaggio attraverso le fiabe di Perrault che si articola su un duplice tema: la reinvenzione e la rilettura dei testi attraverso immagini nuove, inedite e sensibili e la reinterpretazione dello spazio che le ospita. Il risultato è un percorso iconografico e scenico che si snoda nelle stanze di un palazzo Trinci rivisitato. Ogni stanza accoglie una fiaba e ne viene trasformata, viene ricreata per ospitare frammenti narrativi; ogni ambiente un allestimento minimo, con i ritratti dei protagonisti, le illustrazioni e un oggetto domestico simbolico. In serata (alle 21,15 – Auditorium San Domenico) si esibisce la compagnia “La Folìa Flamenca”. Il progetto nasce dall'idea di unire la tradizione popolare del flamenco al repertorio barocco appartenente prevalentemente all'ambito colto. La “Folìa” è un'antica danza nata in Spagna nel 1500, la cui musica consiste in un accattivante tema ripetuto più volte in forma di variazioni melodiche e ritmiche. Forse proprio questa ripetitività, oltre al fatto che la danza raggiunge momenti particolarmente concitati, ha contribuito ad accostare questo tema allo stato mentale della follia. Il flamenco presenta caratteristiche comuni alla “Follia”, sia per i bruschi cambiamenti di andamento ritmico, sia per la reiterazione di schemi melodici fissi. In tal modo, l'unione di due generi apparentemente diversi, come il flamenco e la musica rinascimentale barocca, diventano terreno di sperimentazione di un nuovo linguaggio e non un semplice accostamento. Matrice comune del progetto è la Spagna, luogo d'origine sia del flamenco che della “Folìa”. Quest'idea costituisce il punto culminante dello spettacolo che ha dato origine ad altre metamorfosi come la Loure, la celibre Entrée Espagnole di Andrea Campra che diventa un ritmico Fandango, una Jacaras che diventa Siguiriya o il celebre Ballo di Armida, maga che ricorda la figura della Carmen. L'unione tra antico e moderno, ricorre anche in brani come la Soleà e in altre musiche tradizionali flamenche suonate con strumenti barocchi. Tutti questi elementi creano un senso di grande modernità nel rispetto della tradizione con il risultato di un grande impatto emotivo sul pubblico, grazie anche all'alternanza di momenti ricchi di tensione ad episodi di puro divertissement. L'ensemble Folìa Flamenca, è composto da artisti provenienti da diversi ambiti della danza e della musica antica. Le danzatrici, interpreti della più solida tradizione del flamenco, approfondiscono lo studio delle danze storiche europee, esibendosi con successo in Italia e all'estero. I musicisti, formatisi in prestigiose istituzioni accademiche internazionali, svolgono attività didattica, concertistica e discografica ottenendo lusinghieri consensi.


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