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Scontri AST Terni: Rifondazione Comunista chiede le dimissioni del questore

Redazione

Scontri AST Terni: Rifondazione Comunista chiede le dimissioni del questore

Ven, 07/06/2013 - 13:36

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Riccardo Foglietta

Si è svolta questa mattina, presso la sala del Consiglio provinciale, la conferenza stampa indetta dal Partito della Rifondazione Comunista di Terni per discutere dei fatti avvenuti nella giornata di mercoledì cinque giugno presso la locale stazione ferroviaria. Erano presenti il capogruppo del PRC in Consiglio regionale Damiano Stufara, il Segretario del PRC di Terni Angelo Morbidoni ed il Responsabile Lavoro del PRC di Terni Michele Vecchietti, che ha introdotto l’incontro con le seguenti parole: “L’esigenza della conferenza stampa di oggi nasce da due necessità, collegate fra loro: quella di ripristinare la verità dei fatti accaduti mercoledì e, contemporaneamente, quella di difendere la democrazia da chi ha utilizzato in maniera repressiva le forze dell’ordine. Il Partito della Rifondazione Comunista di Terni ritiene che la città, in questo senso, debba difendersi unitariamente senza lasciarsi intimidire e che, anzi, sia opportuno promuovere la partecipazione cittadina tramite uno sciopero generale. E’ in atto – ha concluso Vecchietti – una mistificazione della vera questione da affrontare, rappresentata dal tentativo di asservire il futuro produttivo di questa città allo strapotere delle multinazionali, rendendolo a queste subalterno.” Ha preso poi la parola il capogruppo Stufara: “I fatti accaduti mercoledì sono di una gravità inaudita, soprattutto per una città dalla tradizione operaia come Terni in cui, se spesso si sono svolte manifestazioni in grado di attirare l’attenzione nazionale, è stato anche grazie alla capacità del movimento operaio locale di relazionarsi con le forze dell’ordine. Mi infastidisce molto il tentativo di costruire altre verità rispetto a quella che tutti i presenti alla manifestazione hanno potuto vedere, tentativo riscontrato nel leggere i comunicati diffusi dalla Questura il cui rappresentante, però, quella mattina non era in piazza a gestire l’ordine pubblico. Non spetta a noi – ha proseguito Stufara – stabilire se il capo del Sindaco sia stato colpito da un manganello o da un ombrello, anzi invitiamo pubblicamente chiunque sia in possesso di documenti probanti a fornirli alla stampa ed alle istituzioni. Dire però, come ha fatto il Ministro degli Interni, che il caso è chiuso poiché è stato individuato il colpevole significa prendersi gioco della buona fede dei cittadini. Tutti i rappresentanti politici presenti alla manifestazione, anche il capogruppo regionale del Popolo della Libertà, hanno riferito al Prefetto quanto hanno visto, definendolo come inqualificabile. Come PRC riteniamo – ha concluso Stufara – che chi ha gestito l’ordine pubblico in quella occasione non possa continuare a gestire la Questura di Terni.” Questo, infine, l’intervento del Segretario Morbidoni: “I fatti accaduti alla stazione ricordano in maniera inquietante episodi riconducibili al fascismo. Mi rattrista, soprattutto in concomitanza della sentenza che ha riguardato la morte di Stefano Cucchi, constatare quante falsità siano state fatte credere al popolo italiano nell’arco degli anni; se al posto del Sindaco fosse stato colpito un comune cittadino nessuno se ne sarebbe occupato, come infatti è accaduto nel caso dell’operaio aggredito nel corso della manifestazione. Come PRC di Terni proponiamo la formazione di un coordinamento anticrisi, formato da associazioni, partiti e sindacati con il compito di monitorare costantemente la situazione occupazionale, e di una costituente finalizzata all’elaborazione di un nuovo piano di sviluppo per la Regione.”

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