Mauro Faleburle può svolgere il suo lavoro di cardiologo all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Per la Cassazione, infatti, non ci sono gli elementi per lasciarlo fuori dal servizio, come richiesto dalla Procura di Perugia che indaga sul caso Sanitopoli, con il ricorso contro l’ordinanza del Riesame.
La Cassazione ha accolto le istanze presentate dal legale del medico, l’avvocato Franco Libori, per il quale non ci sono elementi per configurare il reato di istigazione alla corruzione. L’episodio è quello relativo all’oggetto che Faleburle avrebbe voluto consegnare all’ex direttore generale dell’azienda ospedaliera, Emilio Duca. Una penna ad un vecchio amico dai tempi dell’Università, si era giustificato Faleburle con gli inquirenti, che invece ritenevano si trattasse di una busta contenente denaro in cambio delle tracce d’esame. Nelle intercettazioni effettuate all’interno dell’ufficio di Duca si sentono infatti i due parlare, ma non si vede il passaggio dell’oggetto che Faleburle teneva nella giacca (“una cazzata”, dice il cardiologo) e che Duca avrebbe rifiutato.
Quanto alle esigenze cautelari nei confronti di Faleburle, per la Cassazione non sono giustificabili per gli altri reati contestati al medico, ossia l’abuso d’ufficio e la rivelazione di segreti d’ufficio (la vicenda è quella relativa alle presunte azioni fatte per favorire l’inserimento in graduatoria del genero).