Tre posizioni apicali, incarichi quinquennali. Polemica su pediatria
Banditi tre concorsi per gli ospedali di Foligno e Spoleto, che andranno a risolvere altrettante situazioni che si stavano protraendo da tempo come quelli per le titolarità delle direzioni di presidio e del direttore della Struttura complessa di Pediatria, bandito per il terzo polo di “Foligno e Spoleto”.
I concorsi per gli ospedali in USL2
L’ospedale di Foligno
I tre avvisi pubblici sono stati pubblicati sul sito della Usl2. Il primo è, appunto, per il conferimento di un incarico quinquennale di Direzione di Struttura Complessa di Direzione Medica ospedale Foligno, attualmente ricoperto come facente funzionale dal dottor Mauro Zampolini.
Si traccia anche un quadro di dove il direttore sarà chiamato ad agire: un territorio con 95.769 abitanti tra i comuni del comprensorio. Il San Giovanni Battista è sede di Dea di I livello con indicatori di attività che indicano:
- 12.621 ricoveri in degenza ordinaria nel 2022,
- 2.159 in day hospital – day surgery,
- 46.360 accessi al Pronto soccorso e
- 788.582 accessi ambulatoriali.
- I parti all’anno per il punto nascite sono 900.
L’attività del direttore riguarderà anche Trevi, sede della Struttura complessa di Riabilitazione intensiva neuromotoria
L’ospedale di Spoleto
Per il concorso di direzione medica dell’ospedale di Spoleto: Il San Matteo degli infermi agisce su un bacino di 61.895 e per lo spoletino e la valnerina. Anche Spoleto è sede di Dea di I livello. In questo caso:
- i ricoveri in degenza ordinaria, nel 2022, sono 2.712,
- quelli in day hospital 1.015,
- 16.917 gli accessi al Pronto soccorso e
- 465.525 le prestazioni ambulatoriali.
L’ospedale di Spoleto è stato ‘struttura covid’ dal novembre 2020 al maggio 2021 e il punto nascite non è stato riattivato dopo il ritorno a presidio ospedaliero generico.
Il “nodo” pediatria
Terzo concorso quello per un incarico quinquennale di direzione di S.C. di Pediatria del Presidio ospedaliero di Foligno e Spoleto come Dirigente Medico – disciplina di Pediatria – a rapporto esclusivo. Si tratta di uno dei primi concorsi banditi per il ‘terzo polo’, come recita il bando: “Gli Ospedali di Foligno e Spoleto sono oggetto di un progetto di integrazione che si svilupperà in tempi medio – brevi, denominato “Progetto di Integrazione per la costituzione del Terzo Polo Ospedaliero”.
Tale Progetto prevede la creazione di un pool unico di specialisti afferenti ad un’unica Struttura Complessa che possano assolvere ai compiti clinico – assistenziali sulle due sedi. Presso l’Ospedale di Foligno resterà allocata la struttura di degenza pediatrica e l’attività neonatologica derivante dal Punto Nascita, mentre sull’Ospedale di Spoleto saranno concentrate e sviluppate le attività specialistiche ambulatoriali, anche complesse che non richiedano ricoveri in degenza ordinaria o OBI“.
Le prime reazioni
I 5 Stelle
Tale questione ha però suscitato la reazione del M5S a tutti i livelli: “Dopo il Punto Nascita, a Spoleto chiude anche il reparto di Pediatria. La scelta definitiva della giunta Tesei non ci stupisce, ma certo ci disgusta. In attesa dell’annunciato Terzo polo ospedaliero, al San Matteo degli Infermi quindi si farà solo attività ambulatoriale mentre le due sale operatorie di Ginecologia e Ostetricia verranno utilizzate per Ortopedia. Quanto si legge nell’avviso pubblicato dalla Usl Umbria 2 conferma l’ennesimo smantellamento della sanità pubblica”. È quanto scrive il capogruppo regionale del M5S, Thomas De Luca in una congiunta con consiglieri comunali di Spoleto Samuele Bonanni ed Enrico Morganti, l’assessore comunale Agnese Protasi e la deputata Emma Pavanelli.
Uil Pensionati
Anche la Uil Pensionati va all’attacco sulla questione. Lo fa la segretaria regionale Elisa Leonardi che sottolinea come si sia in presenza di un modus operandi in cui le riorganizzazioni vanno avanti “surrettiziamente, senza la condivisione dei cittadini e neanche delle istituzioni locali che, in alcuni casi, dovrebbero difendere molto di più i territori e i diritti dei cittadini”. Leonardi sottolinea la mancanza di confronto con le parti sociali, i cittadini e gli anziani sempre più abbandonati. “Il caso più eclatante di questo modus operandi – aggiunge Leonardi – è relativo a quello che sta avvenendo a Spoleto, dove pur avendo il sindaco Sisti manifestato la contrarietà al progetto del ‘terzo polo ospedaliero’ e pur non essendo arrivata alcuna autorizzazione dal ministero della Salute, si sta procedendo surrettiziamente alla sua attuazione con lo smantellamento di alcuni reparti, come quello di pediatria. Per settembre verranno portate via le attrezzature ed è stato pubblicato un avviso pubblico per l’individuazione del nuovo primario di Pediatria di Foligno e Spoleto. Il tutto sopra la testa dei cittadini che vedono infrangersi qualsiasi tipo di speranza sul mantenimento del punto nascita e del reparto. Ci stupisce anche la mancanza di reazioni da parte di chi, come il Comune di Spoleto, si era opposto al terzo polo e ora lascia che questo si attui senza opporre alcuna resistenza”.