Sanità Umbertide, Zaffini (FdI) presenta atto di sindacato ispettivo su Prosperius Tiberino - Tuttoggi.info

Sanità Umbertide, Zaffini (FdI) presenta atto di sindacato ispettivo su Prosperius Tiberino

Redazione

Sanità Umbertide, Zaffini (FdI) presenta atto di sindacato ispettivo su Prosperius Tiberino

Lun, 22/07/2013 - 17:20

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di Franco Zaffini(*)

“La subalternità della politica a dirigenti, vecchi e nuovi, cristallizzati nei loro ruoli, produce, tra gli altri guasti, quel paradossale fenomeno del ‘finto privato', in cui le risorse pubbliche sono impiegate per lucri privati, con grave danno per le casse regionali: un apparato fatto di rapporti malsani e cattive prassi consolidate. E' quanto sembra sia accaduto presso la struttura d'eccellenza per la riabilitazione Prosperius Tiberino di Umbertide, una spa mista, pubblico – privata, la cui maggioranza è stata messa nelle mani del socio privato da dirigenti della sanità pubblica, in contrasto con la normativa di riferimento che impone di mantenere in capo al socio pubblico la maggioranza delle quote, e quindi la gestione e il controllo diretto della struttura sanitaria'. E' quanto spiega Franco Zaffini, capogruppo di Fratelli d'Italia, nell'illustrare l'atto ispettivo presentato in Consiglio Regionale, con cui chiede approfonditi chiarimenti circa le responsabilità di chi ha determinato la posizione di preminenza del privato, posto che la struttura è diventata realtà esemplare nel campo della riabilitazione, grazie anche alle ingenti risorse investite dal pubblico (Comune di Umbertide, Asl1, Asl 2, Regione), sia in termini di quote societarie che di budget assegnati alla struttura. Zaffini chiede, inoltre, quali siano gli intendimenti della Giunta per sanare la macroscopica violazione della normativa vigente.
2011: DIECI MILIONI DI EURO DALLE ASL. “L'istituto Prosperius – chiarisce Zaffini – nasce a seguito della riorganizzazione e riconversione dell'Ospedale di Umbertide con un percorso particolarmente rapido posto in essere dagli allora dirigenti dell'Asl 1, dott. Truffarelli (direttore generale) e dott. Stalteri (direttore sanitario). In particolare, il bando di gara emesso per l'individuazione del partner, poneva una serie di condizioni convenienti per i futuri soci, tra cui la garanzia di una riserva di cinque anni durante i quali l'allora Unità sanitaria locale 1 (Usl) avrebbe conservato una partecipazione minoritaria. Se fino al 1999, garantire a priori ad un socio privato il controllo di una società mista con compiti di tutela della salute, era, quanto meno, eticamente discutibile, da quell'anno in poi tale garanzia è diventata illegittima, con l'entrata in vigore del decreto legislativo 229/99 che fissava nel 49 per cento il limite massimo di partecipazione del partner privato nelle società di tipo misto in ambito sanitario. Oggi ci ritroviamo in Umbria, una struttura che è controllata da un privato di fuori regione, che ha ben 111 posti letto di riabilitazione autorizzati (il cinquanta per cento della dotazione prevista per tutto il territorio delle ex Asl 1 e 2; attuale Asl unica di Perugia – Città di Castello) e con il 98 per cento del fatturato garantito dalle stesse Asl per importi che, solo nel 2011, si sono attestati intorno ai dieci milioni di euro”.
L’INGRESSO DELL’ASL2 NELLA SPA. Zaffini chiede specifici approfondimenti anche perchè è sotto la guida del medesimo Direttore Generale che la Asl 1, prima, e la Asl 2 poi, fanno il loro ingresso nella Spa, abdicando al diritto sancito dalla normativa di detenere la maggioranza delle quote, peraltro a favore di un privato che risulta essere stato coinvolto in indagini della procura per ipotesi di truffa ai danni di una asl toscana per la richiesta di rimborsi per prestazioni sanitarie mai rese o 'gonfiate' e per tangenti sulla fornitura di presidi sanitari.
IL LASCITO DA UN MILIARDO E MEZZO AL COMUNE DI UMBERTIDE. “Il tutto – continua Zaffini – è avvenuto con l'avallo della Giunta Regionale nella quale la sanità era all'epoca gestita dall'Assessore Maurizio Rosi, già sindaco del Comune di Umbertide che aveva destinato alla nuova struttura un miliardo e mezzo di vecchie lire provenienti da un lascito. Non è chiaro, inoltre, come quelle somme siano state poi impiegate, posto che lo stesso comune ha sottoscritto in Propserius un capitale pari a soli duecento milioni di vecchie lire”.
L’EX DIRETTORE REGIONALE ALLA SANITA’, OGGI PRESIDENTE DEL CDA. “Infine – conclude Zaffini – appare desolante che a più riprese siano transitati nel cda di Prosperius illustri pensionati della Giunta e della sanità regionale, non paghi di aver gestito per anni la 'polpa' del bilancio regionale: lo stesso attuale presidente del consiglio d'amministrazione è il dott. Domenico De Salvo, ex direttore regionale alla sanità negli anni in cui decolla l'operazione Prosperius. Questo è il 'finto privato' che danneggia quello vero che investe risorse proprie e viene rigorosamente controllato dalla parte pubblica; quello a cui occorre aprire per garantire l'effettiva libertà di cura prevista dal nostro ordinamento, prima che tutto il sistema della sanità pubblica collassi sotto il peso delle difficoltà economiche e degli interessi voraci di chi gestisce il pubblico interesse come una cosa propria”.

(*) Consigliere regionale di Fratelli d'Italia

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