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Salta, per la quindicesima volta, il Consiglio comunale Triste primato a livello nazionale Tuona l'opposizione

Redazione

Salta, per la quindicesima volta, il Consiglio comunale Triste primato a livello nazionale Tuona l'opposizione

Mar, 30/04/2013 - 21:10

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Claudio Bianchini

Ormai spetta di diritto a Foligno, il poco invidiabile record nazionale, di sedute saltate del Consiglio comunale: questa sera il fatto si è verificato per la quindicesima volta dall'inizio della legislatura. Ancora una volta, tra l'altro, a causa di scivoloni interni alla stessa maggioranza di centrosinistra. Non sono quindi bastati i ripetuti e continui richiami del sindaco Nando Mismetti, nè le roventi polemiche del passato.

E' la quindicesima seduta saltata – Nella seduta di questa sera si sarebbe dovuto approvare il rendiconto, che oltre ad essere un documento di natura prettamente contabile, è soprattutto un atto fondamentale dal punto di vista politico amministrativo. Nonostante la coalizione di governo conti su 20 consiglieri su 30 più lo stesso primo cittadino, stavolta sono state registrate soltanto 15 presenze, compreso Mismetti. Ci si è fermati praticamente sulla soglia.

Ecco chi è mancato all'appello – Alla convocazione di questa sera, non si sono presentati, almeno entro i termini staibiliti: Leonardo Soli, Omero Savina, e Silvia Stancati del Partito Democratico ed il gruppo socialista composto da Emiliano Belmonte e Roberto Ciancaleoni. Erano invece puntualmente presenti sei consiglieri nelle fila dell'opposizione, che però non hanno inserito il badge per non salvare il centrosinistra.

La Filipponi: “crisi sottovalutata” – Secondo Stefania Filipponi, capogruppo della lista civica 'Impegno Civile' il Partito Democratico “è in apnea, la coalizione di centrosinistra è ormai definitivamente frantumata, e – incalza – più che governare la città, è interessata esclusivamente a risolvere i propri problemi interni, non ultimi la crisi del Partito socialista, che non può essere liquidata con una alzata di spalle, come Mismetti vorrebbe fare”.

Ora c'è il rischio commissariamento – Ma il fatto è ben più grave: in caso di mancata approvazione del rendiconto di gestione entro il termine previsto per legge del 30 aprile, si applica infatti la procedura prevista dal comma 2 dell’art.141 del Testo unico degli Enti locali. “Il prefetto – stando alla norma – scrive ad ogni singolo consigliere, fissando un termine massimo di venti giorni per approvare la delibera, trascorsi i quali il Consiglio comunale viene sciolto e viene quindi nominato il commissario”.

Nuova seduta fissata al 2 maggio – Ma per correre ai ripari, è già stata convocata d'urgenza una nuova seduta in calendario per giovedì 2 maggio a tempi praticamente da record anche perchè la scadenza è già praticamente alle spalle. Una brutta gatta da pelare ad un anno dalle prossime elezioni amministrative. Tra l'altro si tratta della quindicesima volta che accade e la situazione non sembra ancora risolta.

Meloni: “maggioranza incapace” – “In un momento di difficoltà economica come questo, la maggioranza di sinistra, arroccata su se stessa e sorda ad ogni proposta dell’opposizione, si presenta al Consiglio comunale più importante dell’anno, ovvero l’approvazione del bilanci, ancora una volta senza numero legale”. Infila il coltello nella piaga, Riccardo Meloni, capogruppo del Popolo della Libertà. “Ora – prosegue l'esponente berlusconiano – si rischia lo spettro del commissariamento, in un momento in cui le Istituzioni dovrebbero invece essere il sostegno, e non la palla al piede dei cittadini.

Il Pdl chiede le dimissioni – Il Popolo della Libertà – incalza Meloni – ha sempre fatto proposte concrete per vedere migliorare la qualità della vita dei folignati, ma la maggioranza non ha mai preso in considerazione alcuna nostra proposta, ricordo solo l’ultima in cui si chiedeva di migliorare la percorribilità delle strade. Credo che la Giunta debba prendere atto della sua ormai irreversibile fine e invece di tentare di arrivare alla fine della legislatura per inerzia, prenda atto dell’incapacità di amministrare. Il sindaco ammetta apertamente il fallimento di questa amministrazione – conclude il capogruppo pidiellino – solo in questo modo si può aprire una fase nuova che è necessaria per evitare la paralisi amministrativa della città.

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