Il giovane ai domiciliari era in ospedale accompagnato per un incontro, ha rubato auto Usl ma poi si è pentito ed è tornato
In ospedale per un incontro con dei sanitari, ha rubato un’auto ed è fuggito, ma poi si è pentito ed è tornato indietro. È finito però in carcere un 37enne che era già agli arresti domiciliari in una comunità di recupero di Spoleto.
Ad eseguire la nuova misura cautelare che ha portato il giovane – originario del Lazio – in carcere sono stati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri cittadina.
Il furto in ospedale
L’uomo, accompagnato da un operatore dell’associazione per un colloquio con alcuni sanitari dell’ospedale di Spoleto, si era infatti appropriato di un’auto utilizzata dal personale infermieristico per lo scarico di medicinali e di proprietà dell’Usl Umbria 2. In particolare, il 37enne, approfittando di un momento in cui l’autovettura con motore acceso era rimasta incustodita, è salito sul mezzo sottraendosi alla vigilanza da parte dell’operatore della struttura e partendo. Dopo qualche minuto, resosi conto di quanto fatto, è però tornato indietro riconsegnando l’autovettura sottratta indebitamente, ravvedendosi per l’accaduto e il comportamento tenuto.
Chiesto aggravamento della misura cautelare
I militari del pronto intervento dell’Arma spoletina, chiamati appena successo il fatto, hanno ricostruito l’intera vicenda relativa al soggetto già sottoposto ai domiciliari per un’altra causa.
Dopo aver verificato lo stato del veicolo e controllato la collocazione dell’uomo in regime di arresti domiciliari presso la comunità spoletina, hanno quindi richiesto un aggravamento di misura in relazione a quanto compiuto. Così, dopo le formalità di rito, per il giovane laziale si sono aperte le porte del carcere di Spoleto.
I controlli sulle misure cautelari
L’attività della Compagnia carabinieri di Spoleto, al comando del capitano Teresa Messore, si espleta in numerose e variegate azioni quotidiane tra cui rientrano anche le attività di vigilanza ai soggetti sottoposti al regime degli arresti domiciliari. Tale tipologia di controllo consente la verifica della condotta tenuta dal sottoposto garantendo in prospettiva anche il recupero della persona e la valutazione in evoluzione della reintroduzione nella società civile.
La finalità rieducativa dell’Arma
La finalità rieducativa espressa indirettamente dall’istituzione dell’Arma dei Carabinieri rientra appieno con le altre iniziative di:
- educazione alla legalità che le Stazioni e Compagnie Carabinieri esprimono nei cicli di conferenze nelle scuole (prevenzione fenomeno del bullismo, droga e altri reati);
- conferenze e incontri con le comunità cittadine per la prevenzione di vari reati (truffe agli anziani, truffe on-line e altri reati);
- collaborazione con le associazioni anti-violenza per la tutela delle vittime di maltrattamenti (tra cui Crisalide e Soroptimist) con la finalità di creare una rete di supporto antiviolenza con le “case protette” e le associazioni presenti sul territorio (prevenzione per reati in materia di “codice rosso”).