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Riapre la Chiesa di san Martino di Trevi

Redazione

Riapre la Chiesa di san Martino di Trevi

Un corposo volume ripercorre la storia dell’edificio sacro e del Convento. Il libro a cura di padre Giulio Mancini
Ven, 05/12/2014 - 09:41

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La Comunità francescana di Trevi e la Città di Trevi, domenica e lunedì, dedicano due giorni alla riapertura della Chiesa di san Martino, dopo i restauri fatti in seguito alle profonde ferite causate dall’evento sismico del settembre del 1997.

Domenica 7 dicembre alle ore 16,30 al Teatro Clitunno di Trevi sarà presentato il volume sulla Chiesa e il Convento di San Martino di Trevi. Ci sarà anche la presenza dei Cantori d’Assisi.
Lunedì 8 dicembre, ore 17, la consacrazione della Chiesa di San Martino e inaugurazione dei restauri. Presiederà Mons.Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto-Norcia.
Il corposo volume dal titolo La Chiesa e il Convento di San Martino di Trevi- Cinque secoli di vita francescana, a cura di Padre Giulio Mancini, è corredato da un ricco e bel apparato fotografico ed è stato pubblicato da Edizioni Orfini Numeister di Foligno.
Partecipano all’evento culturale Bernardino Sperandio, sindaco di Trevi, Claudio Durighetto, padre provinciale dei frati minori e Rita Fanelli Marini della Associazione Orfini Numeister.
Presentano il libro Stefano Brufani, Università degli Studi di Perugia, Vittoria Garibaldi, storica dell’arte, e Pietro Messa, francescano, Antonianum di Roma. Coordina Luigi Pellegrini, francescano, Università degli Studi di Chieti.
La pubblicazione arricchisce gli studi di storiografia locale e non solo, colmando finalmente una grande lacuna nella conoscenza della storia dei nostri monumenti, come la chiesa e il convento di san Martino di Trevi, complesso architettonico di forte pregnanza spirituale, costruito in seguito alla predica ardente del francescano fra Agostino da Perugia, minore dell’Osservanza. La realizzazione del convento si concretizzò il 5 agosto del 1479, “designando el loco nello monte della plebe de santo Martino” E dall’ora non è mai cessato il rapporto umano e religioso fra la comunità di san Martino e quella di Trevi. “Le pagine – come giustamente scrive Bernardino Sperandio, Sindaco di Ttrevi, accompagnano il lettore lungo un percorso in cui si ha il piacere di conoscere i personaggi e le figure dei francescani che vissero nel convento, il loro stile di vita, le loro opere, attraversando i cinque secoli di storia della chiesa in cui l’edificio sacro ha subito varie trasformazioni architettoniche e di stile. Mutamenti dovuti alle varie esigenze di culto che hanno determinato la perdita, il trasferimento e l’introduzione di opere d’arte le cui vicende, descrizioni e commenti critici sono ben presenti nel volume grazie al contributo degli studiosi invitati a scrivere nel merito”.
Il libro è stato costruito attraverso una ricerca d’archivio del convento, anche se smembrato e in parte perduto a causa delle demaniazioni operate da Gioacchino Napoleone Pepoli, e dall’analisi dei “testi materici” che oggi possiamo vedere in situ.
Un quadro che si arricchisce con il trasferimento delle Clarisse negli ambienti dell’ex convento di san Martino, dopo seicento anni di permanenza nel monastero di santa Chiara in Piaggia. Diventando così, un polo francescano originale, di tutto rispetto, dove al servizio pastorale della piccola fraternità dei frati si unisce il quotidiano servizio orante delle Sorelle Povere di Santa Chiara, di cui la comunità di Trevi è orgogliosa e onorata.

Il ringraziamento va a padre Giulio Mancini, insigne studioso, 93 anni ben portanti, il quale ha voluto con tenacia e straordinaria competenza che si concretizzasse il restauro del complesso conventuale e la pubblicazione del volume.


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