Revoca Cda Vus, parlano i Comuni contrari "Espressione di una politica disfattista" - Tuttoggi.info

Revoca Cda Vus, parlano i Comuni contrari “Espressione di una politica disfattista”

Sara Fratepietro

Revoca Cda Vus, parlano i Comuni contrari “Espressione di una politica disfattista”

I rappresentanti dei 12 Comuni che hanno lasciato l'assemblea di Vus polemizzano sul comportamento di Foligno | E intervengono anche le opposizioni
Gio, 22/08/2019 - 18:34

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La revoca del Cda di Vus, ad appena un anno dalla sua nomina, “è un grave atto di arroganza che non rispecchia la volontà di tutti i 22 comuni soci ma è solo espressione di una politica disfattista a discapito dell’efficienza dei servizi per i cittadini”. Lo evidenziano i sindaci di Spello, Trevi e Sant’Anatolia di Narco, Moreno Landrini, Bernardino Sperandio e Tullio Fibraroli, intervenendo in rappresentanza dei 12 Comuni che mercoledì pomeriggio hanno abbandonato per protesta l’assemblea della Valle umbra servizi prima della votazione che ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione dell’azienda. Vale a dire Spoleto, Spello, Trevi, Bevagna, Valtopina, Campello sul Clitunno, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Cascia, Cerreto di Spoleto, Poggiodomo e Preci.

Nel mirino c’è il Comune di Foligno – a cui si sono associati gli altri Municipi a guida centrodestra – che ha voluto dare corso alla revoca anticipata del Cda di Vus, fino a ieri composto da Lamberto Dolci e Daniela Riganelli, per nominare un vertice a lui vicino politicamente, “con il solo consenso del 53,5% del capitale sociale” (di cui ben il 47,4% in mano alla città della Quintana).


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Landrini, Sperandio e Fibraroli accusano l’amministrazione folignate di “far ricadere le proprie diatribe interne sui territori dei comuni soci”.

“Era importante dare continuità ai risultati positivi”

I 12 Comuni che hanno lasciato la riunione – Spello, Trevi, Santa Anatolia di Narco, Bevagna, Valtopina, Campello sul Clitunno, Cascia, Cerreto, Poggiodomo, Preci,  Scheggino e Spoleto – ricordano che anche nel corso della precedente assemblea (del 6 agosto 2019) hanno sempre richiamato l’attenzione sull’importanza di dare continuità a un operato portato avanti con positivi risultati sanciti dal Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018 approvato all’unanimità dei soci, espressione del 98,8% del capitale sociale, compreso il Comune di Foligno, nella seduta del 9 luglio 2019.

“La gestione positiva – affermano – è stata espressione di un Consiglio di Amministrazione tecnico, con profilo strettamente manageriale, nominato lo scorso 29 agosto all’unanimità dei soci espressione dell’88,74% del capitale sociale e che ha ottenuto risultati soddisfacenti dal punto di vista economico e della riorganizzazione aziendale. La nostra richiesta è stata quella di permettere al Cda di proseguire il lavoro iniziato, e con naturale scadenza esattamente fra due anni, per garantire alla gestione aziendale una continuità che una buona politica avrebbe dovuto accompagnare nell’interesse dei cittadini”.

Infine, i sindaci non mancano di sottolineare “le giuste distanze prese dal Comune di Spoleto”, il primo a uscire dall’assemblea non partecipando alla votazione, subito dopo l’atto compiuto esclusivamente da 8 comuni titolari del 55,9% del capitale sociale –  Foligno, Giano dell’Umbria, Nocera Umbra, Montefalco, Castel Ritaldi, Norcia, Gualdo Cattaneo e Sellano –  che hanno respinto con voto contrario la richiesta di verifica della legittimità di rimozione anticipata al Dipartimento della Funzione Pubblica, presentata dal sindaco di Spoleto Umberto de Augustinis.

Centrosinistra folignate: “Creata lacerazione profonda tra i Comuni”

A contestare quanto avvenuto ieri pomeriggio è sono anche i gruppi consiliari di minoranza del Comune di Foligno. “Preoccupazione” infatti è stata espressa dai gruppi consiliari di Partito Democratico, Patto per Foligno e Foligno 20/30 in seguito alla revoca del Consiglio di Amministrazione di Valle Umbra Servizi SpA.

Vogliamo innanzitutto evidenziare che è stato revocato un CdA eletto all’unanimità nell’agosto del 2018 che in questi mesi ha lavorato bene – è detto in una nota dei gruppi consiliari – formato da persone di particolare competenza come Lamberto Dolci, manager con un importante curriculum professionale in diverse multinazionali, tra cui Eni, e Daniela Riganelli, esperta del settore e consulente di Novamont. Una revoca deliberata a poche settimane di distanza dall’approvazione all’unanimità del bilancio 2018, con annessa distribuzione di parte dell’utile registrato. Il Comune di Foligno, a maggioranza, insieme ad altri Comuni, ha votato la revoca del CdA nonostante la presidenza del collegio sindacale avesse espresso dubbi sulla legittimità dell’atto. Perplessità sono state avanzate dallo stesso sindaco di Spoleto che ha chiesto di verificare la legittimità della revoca. Ma la proposta è stata bocciata. Si è creata quindi una situazione, quasi bizzarra: è stato eletto alla presidenza uno spoletino, Vincenzo Rossi, senza la condivisione da parte del sindaco della sua città che non ha partecipato al voto, né per la revoca del Cda, né per la nomina di quello nuovo”.

Nella nota si sottolinea che “in questo modo si interrompe un periodo di 20 anni in cui la partecipata, che opera in settori strategici come ‘raccolta trattamento e smaltimento rifiuti urbani’, ‘servizio idrico integrato’ e ‘distribuzione metano’, è stata gestita in armonia tra i vari Comuni soci, pur nella pluralità di vedute che si sono registrate nel tempo, per la differente composizione delle forze politiche che hanno governato i 22 Comuni. Ora si è interrotta quella concordia che c’era con una lacerazione profonda tra i Comuni, compreso Spoleto, seppur anch’esso governato dal centrodestra. Il risultato finale di questa operazione è un clima di profonda incertezza per le sorti di una partecipata che negli ultimi anni ha fatto registrare ottimi risultati”. Secondo i gruppi consiliari di Pd, Patto per Foligno e Foligno 20/30, “le decisioni assunte nell’assemblea dei soci svoltasi ieri, sono atti di arroganza e macelleria politica in totale spregio degli interessi dei cittadini e del territorio, unicamente ispirati dalla lottizzazione politica”.

I gruppi civici spoletini: “Perplessi dall’incapacità di sintesi di de Augustinis”

Focalizza la sua attenzione non tanto sul comportamento del Comune di Foligno quanto su quello di Spoleto, invece, la nota dei gruppi civici di minoranza spoletini Spoleto Popolare e Alleanza Civica.

“All’assemblea della VUS – evidenziano i consiglieri Bececco, Frascarelli, Profili e Settimi – il sindaco di Spoleto de Augustinis si schiera contro la proposta dei comuni di centrodestra, capitanati da Foligno, di azzerare il cda e di cambiarne il management. Senza entrare nel merito della correttezza di quanto fatto dalla maggioranza dei soci di centrodestra, ci lascia perplessi l’incapacità dell’attuale sindaco di Spoleto, espressione anch’egli del centrodestra, di non essere stato in grado di trovare una sintesi preassembleare per i suoi colleghi. 

Infatti de Augustinis, vista respinta la propria istanza presentata con i comuni dalla Valnerina (tranne Norcia e Sellano), abbandona l’assemblea al momento del voto del cda nonostante il sindaco di Foligno avesse proposto come presidente del Cda lo spoletino Vincenzo Rossi ingegnere, ex direttore generale di OMA già consigliere comunale di Spoleto che diviene comunque il presidente VUS pur senza il voto della sua città! Quindi, nonostante il comportamento del sindaco de Augustinis che non ha partecipato alla votazione per la nomina del nuovo presidente, nonostante il nominativo fosse quello di un suo prestigioso concittadino, per la prima volta, grazie al voto di altri comuni, il presidente VUS è uno spoletino. Spoleto Popolare e Alleanza Civica, conoscendo la professionalità e la serietà dell’Ing Vincenzo Rossi esprimono le loro più vive congratulazioni ed augurano al neo Presidente e al suo consiglio di amministrazione buon lavoro”.

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