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Residenza universitaria ADISU a San Bevignate / Boccali: “fermate i lavori”

Redazione

Residenza universitaria ADISU a San Bevignate / Boccali: “fermate i lavori”

Mar, 25/02/2014 - 17:14

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Alessia Chiriatti

E' ancora un cantiere ma è già nell'occhio del ciclone: è la futura residenza universitaria di San Bevignate, nella zona di Monteluce. Una vicenda di cui si sa poco, ma che ha scatenato già la risposta tra gli altri di Dottorini, Vinti, Fioroni e Ugl. C'è di certo un progetto (un concorso di progettazione a firma dell'Ingegnere Francesco Filippi) del 2007, così come un PRG che, nel 2013, ribadisce al suo articolo 64, alla voce “Aree per l'Istruzione Superiore ed Universitaria”, l'”ammessa realizzazione di una residenza universitaria ed esclusivamente servizi agli studenti” in zona Monteluce. L'area prescelta è quella vicina alla chiesa di San Bevignate, costruita tra il 1256 e il 1262, nonchè prossima al cimitero monumentale del capoluogo umbro. Proprio lì, nel quartiere che una volta era la sede universitaria per eccellenza, con il policlinico e il progetto della cittadella universitaria, che ora risulta quasi svuotato della sua funzione.

Il progetto – Oggi l’Ateneo perugino conta più di 35.000 studenti iscritti ai corsi di laurea ed i vari master e quasi 1.200 docenti. E’ una delle maggiori realtà economiche della Regione Umbria e, forte dei suoi 700 anni di vita, guarda al futuro e alla dimensione internazionale“: è questo l'incipit del progetto dell'ingegner Filippi, che spiega a seguire quello che doveva essere l'intero impatto dello Studium perugino, e delle sue strutture, sulla città. “L’intervento – continua – oggetto di concorso di progettazione, prevede la realizzazione di circa n. 150 posti letto inseriti in una struttura da localizzare in zona Monteluce, in via Enrico dal Pozzo, nelle immediate vicinanze del Cimitero Monumentale di Perugia, e del complesso storico di S. Bevignate, a servizio del realizzando nuovo polo universitario di Monteluce“. Sette anni son passati, e le politiche urbanistiche universitarie hanno totalmente cambiato il loro obiettivo. Prova ne sia lo spostamento delle segreterie studentesche da via della Pallotta al complesso di Sant'Andrea delle Fratte. Sempre più in periferia. E prova ne sia anche il vertiginoso calo degli iscritti all'Unipg, a fronte di una copertura totale, in Umbria e con l'Adisu, delle borse di studio per gli studenti aventi diritto, fatto citato anche da Il Sole 24 ore.

L'impatto ambientale – Nel progetto si parla anche di “vincoli urbanistici relativi all'ambito d'intervento”, dove si legge “attualmente la destinazione urbanistica dell’area è agricole periurbane (art.73 delle N.T.A.del P.R.G)., a breve verrà attivato il procedimento amministrativo per la sua trasformazione ad area Fbu (aree per l’istruzione superiore e università); Aree sottoposte a vincolo paesaggistico-ambientale ai sensi del D.Lgs n.42/04 art.136 lett.c) relativa a complessi caratteristici e d) relativa alle bellezze panoramiche (ex legge 1497/39 art.1 punti 3 e 4); Zone di interesse archeologico riconosciute con con D.G.R. n.5847/96 ai sensi del D.Lgs n.42/04 art.142 lettera m) (ex legge 431/85 art.1 lettera m), aree il cui interesse archeologico è relativo ad indizi (sono escluse da presente vincolo le aree di cui all’art.142 comma 2 del D.Lgs n.42/04)”. Il progetto si riserva inoltre di verificare l'inserimento ambientale nel contesto paesaggistico, “data anche la vicinanza del Cimitero Monumentale di Perugia, e del complesso storico di S. Bevignate”.

Le critiche – “Così si uccide il turismo”, ha tuonato a riguardo Gaudiosi di Ugl, mentre Gallinella si è chiesto “a chi conviene davvero questa operazione?”. “Quella cascata di cemento di fronte a San Bevignate è un errore enorme. Così si uccide il turismo a Perugia e si rovina una delle zone più belle della città. Quella dell'Adisu – spiega Gaudiosi – è un'operazione che puzza di sprechi e un danno all’intero comparto del turismo. Perché spendere 11 milioni di euro per realizzare una struttura colossale quando lo stabile di via Faina risulta tutt'ora inagibile? E' proprio necessario gettare ancora cemento e deturpare con quattro piani di 'steccone' l'area immediatamente adiacente alla chiesa di San Bevignate, patrimonio di tutti i perugini? Vorremmo che l'amministratore unico dell'Adisu, Maurizio Oliviero, – conclude Gaudiosi – ci fornisse delle spiegazioni convincenti sulla questione. Così come chiediamo lumi all'amministrazione comunale e chi ha delle responsabilità in tutta questa vicenda”.

L'assessore Vinti dal canto suo “auspico, da perugino, che l’amministrazione comunale prenda in seria considerazione l’abbandono del progetto e rivolga la propria attenzione, per la realizzazione dell’opera, al patrimonio non utilizzato. Mi rendo inoltre sin d’ora disponibile, stante il ruolo istituzionale da me ricoperto, per prendere in esame ogni ipotesi alternativa ed evitare un danno ad una delle chiese più importanti del territorio”.

Fioroni commenta così: “Stiamo assistendo da troppo tempo a scelte che non appartengono alla sensibilità dei cittadini. Ne è un esempio il progetto, approvato non senza polemiche, del collegio per studenti di via Enrico dal Pozzo, una struttura imponente di oltre 10 metri, 2500 metri quadrati, che sarà realizzata proprio di fronte al complesso di San Bevignate. Riteniamo che ciò sia fortemente in contrasto con un progetto di città che si dimostri attento alle tematiche ambientali; una città, capoluogo di regione e conosciuta nel mondo proprio per i suoi paesaggi e per la lunga tradizione storia, artistica ed architettonica”. Fioroni annuncia poi un incontro domani alle 15 per parlare con cittadini e commercianti.

Il caso arriva in Regione – Dottorini dal canto suo ha deciso di portare il caso in Regione con un'interrogazione: “la costruzione di una residenza universitaria in prossimità del Cimitero monumentale di Perugia ed a ridosso della trecentesca chiesa di San Bevignate è uno schiaffo all'ambiente, al buon senso e ad un complesso monumentale di eccezionale importanza a livello internazionale”. Dottorini ha intenzione di chiedere se la Regione vuole “intervenire, anche a seguito della contrarietà dei cittadini, per far sospendere l'esecuzione dei lavori e valutare la possibilità di individuare soluzioni alternative”.

Il sindaco Boccali, dopo la polemica e le richieste dei cittadini, ha deciso di fermare i lavori. “Anche in considerazione del fatto che sono state espresse molte perplessità e alcune autorevoli posizioni nettamente contrarie – si legge in una sua nota – credo sarebbe saggio riesaminare il progetto. Il che significa fermarsi, compiere una riflessione, condividere contenuti e dettagli di questa scelta con la città. Per quanto riguarda il Comune di Perugia, siamo disponibili a prendere in esame qualunque soluzione riesca, nello stesso tempo, a tutelare un monumento come San Bevignate e rispondere alle esigenze di residenza studentesca”.

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