RESIDENTI, COMMERCIANTI E UNIVERSITARI IN PIAZZA PER LA DIFESA DEL CENTRO STORICO - Tuttoggi.info

RESIDENTI, COMMERCIANTI E UNIVERSITARI IN PIAZZA PER LA DIFESA DEL CENTRO STORICO

Redazione

RESIDENTI, COMMERCIANTI E UNIVERSITARI IN PIAZZA PER LA DIFESA DEL CENTRO STORICO

Sab, 12/03/2011 - 10:36

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(Fda) “Il centro di Perugia sta morendo e con esso tutta la città”: questo grido di allarme ha spinto ieri residenti, commercianti e universitari di Perugia a scendere in piazza per la seconda volta in un mese per far sentire il disagio e chiedere soluzioni immediate ai problemi del centro storico.
“Andate a vedere in questo momento chi passa per le vie intorno a corso Vannucci, mentre noi siamo qui. Non c'è nessuno! Le vie sono vuote”, ha gridato a gran voce al megafono Marco La Penna, una delle anime del movimento nato tra le pagine di Facebook “Giù le mani dal centro”. Erano circa 150 i manifestanti che si sono radunati ieri in piazza IV novembre per attraversare corso Vannucci, trovando l'incoraggiamento dei passanti e dei commercianti alle vetrine dei negozi, e accusando l'amministrazione comunale di non agire in alcun modo per porvi rimedio.
Privo di slogan, il corteo e i suoi organizzatori hanno scelto di manifestare snocciolando numeri, dati e testimonianze che parlano di un'acropoli in lenta agonia: “56 esercizi chiusi da via Alessi a via Pinturicchio, 45 da via Bonazzi a via Caporali. Li abbiamo contati, sono dati di fatto”. E ancora, “in corso Cavour ci sono state sedici rapine in un solo mese. Ci sono commercianti che dormono nei loro negozi per il timore di rapine”.
La protesta ha visto la partecipazione principalmente di commercianti e residenti, che chiedevano principalmente una maggiore accessibilità al centro e una maggiore attenzione alla sicurezza dell'acropoli, “ormai in mano agli spacciatori”. “Dobbiamo riportare le persone in centro, solo così potremo avere maggiore sicurezza. Le forze dell'ordine fanno quello che possono, ma solo la gente nelle vie può garantire la sicurezza”, ha detto ancora La Penna. Tra gli interventi dei commercianti, anche quello del titolare del bar di Piazza Italia, che ha annunciato la chiusura dei battenti a partire dalla settimana prossima.
Al corteo ha preso parte anche un drappello di universitari, ricordando con la propria presenza come il calo degli studenti a Perugia sia uno dei temi al centro dello spopolamento: “Abbiamo parlato con un'autista che fa la tratta Taranto Perugia. Ha detto che negli ultimi anni ha sentito tantissimi studenti insoddisfatti di Perugia. Sono quelli che non consiglieranno ai loro amici di venire qui”.
La protesta non ha risparmiato i grandi centri commerciali, “sorti negli ultimi anni come funghi intorno alla città”: “Lì dove stanno veramente le macchine li lasciano girare, mentre qui che le macchine non possono venire, ci impongono il blocco del traffico”, ha detto un commerciante. “Loro fanno affari, e noi rischiamo la chiusura”.
Tra le tante testimonianze, ha preso la parola anche il senatore umbro Domenico Benedetti Valentini, che ha preso parte al corteo: “Questa dovrebbe essere un'esperienza che dovrebbe far aprire gli occhi su una visione ideologica che tende a musealizzare i nostri centri, che significa poi costringere artigiani, commercianti, ad andarsene”. “In questa battaglia il comune di Perugia ha molti alleati, altri centri storici che stanno soffrendo di questa stessa tara”, ha aggiunto Benedetti Valentini.
Il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, uscito da un incontro a Palazzo Priori, è passato a fianco al corteo senza fermarsi. Secondo La Penna, il movimento ha finora evitato un confronto con un tavolo delle istituzioni, perché “tantissimi incontri con i commercianti non hanno portato a niente, sono serviti solo a non parlare più del problema”. Il movimento “Giù le mani dal centro” proporrà invece nei prossimi giorni un vero e proprio programma di misure per la rivitalizzazione dal centro. “Se non lo accetteranno, continueremo a manifestare ogni mese. Se ne accetteranno solo metà, continueremo a manifestare ogni mese”. Prossimo appuntamento in piazza il 15 aprile.

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