Per una sera piazza Duomo a Spoleto ha sostituito la perugina piazza Italia come centro di gravità della politica umbra. Complice il Concerto conclusivo del Festival dei Due Mondi, evento tornato politic-mondano grazie all’arrivo del vice premier Matteo Salvini. Con il quale all’ombra della Rocca Albornoziana si è tornato a vivere il clima delle grandi contestazioni politiche, sociali e studentesche che nel Festival di Menotti trovavano un palcoscenico internazionale.
Festival, Salvini fischiato al concerto finale
I fischi e gli applausi della piazza all’annuncio della presenza di Salvini da parte di Giorgio Ferrara hanno riportato indietro agli anni Settanta. Salvini, in omaggio al tempio dell’arte in cui si trovava, questa volta ha risposto in modo sobrio, alzandosi nuovamente ed indirizzando un breve ironico applauso a chi lo contestava.
Verdi, verdi e Verdini
Ma niente “bacioni” al cospetto di Francesca Verdini. Del resto, oltre alla compagna, in piazza Duomo Salvini ne aveva molte di persone al suo fianco. Dal segretario umbro della Lega, Virginio Caparvi, agli altri parlamentari (invitati con largo anticipo), fino ai consiglieri comunali di tante città umbre, che si sono mobilitati per trovare gli ultimi biglietti disponibili una volta avuta la certezza dell’arrivo del loro Capitano. E poi Giuseppe Verdi, tra i leghisti, piace proprio tanto.
Il Festival torna a inchinarsi a Verdi
Significativo lo scambio di messaggi tra due esponenti leghisti. Uno, da piazza Duomo invia soddisfatto la foto con Salvini. L’altro che muore d’invidia: “Cavolo, ma ce l’hai fatta?!”. E la risposta: “Sì, ma è stata un’impresa…”. Per i più fortunati anche la soddisfazione finale del selfie con Salvini con il Duomo di Spoleto sullo sfondo. Pratica immortalata col suo cellulare anche da una nota esponente del Pd, forse intenta a studiare le modalità di comunicazione del fenomeno Salvini.
Tesei, ma senza spingere
Questa volta a parte il caso Savoini e l’inchiesta sui rubli che sarebbero stati promessi alla Lega (vicenda che Salvini ha bollato con “non mi occupo di gossip“) di interessi internazionali ce n’erano ben pochi in piazza Duomo. L’attesa era tutta locale, legata alla scelta del candidato alle regionali d’autunno quando, per la prima volta nella storia della Regione Umbria, l’alfiere del centrodestra partirà da grande favorito.
Nella Spoleto del senatore FdI Franco Zaffini ci si attendeva l’investitura di Donatella Tesei candidata presidente, per chiudere il braccio di ferro con Giorgia Meloni che propone Marco Squarta. Salvini non ha rinnegato la candidata leghista già lanciata a maggio a Perugia. Ma rispetto a quell’annuncio fatto in piazza Italia è stato più cauto: “Decideremo con gli amici del centrodestra“. Pur ribadendo che lui, sul nome di quale sia il candidato migliore, non ha dubbi: Donatella Tesei, “in gamba, capace, efficiente, onesta“. Insomma, nessun ripensamento su Donatella Tesei, ma non è il caso di far rullare i tamburi subito dopo aver ascoltato le melodie verdiane che evidentemente rasserenano anche i cuori padani.
Il tutto sotto gli occhi degli esponenti azzurri, costretti a sedere (politicamente) nelle sedie più defilate.
Quelle sinfonie che fanno bene al Pd
L’ex governatrice Catiuscia Marini, che senza impegni istituzionali si è potuta godere un’intera giornata festivaliera, la foto non l’ha fatta ovviamente con Salvini, ma con la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi. Sarà stato l’appello al dialogo ed alla pacificazione lanciato qualche ora prima proprio dalla Porzi, ma alla fine di esponenti dem ce n’erano molti e non hanno disturbato con liti e sgambetti lungo la scalinata di via dell’Arringo come temevano gli artisti.
Piazza Duomo; Salvini, Marini e gli artisti da salvaguardare
Anzi, la nutrita pattuglia dei consiglieri regionali dem (con la presidente Porzi e l’assessore Bartolini i più alti in carica) appariva insolitamente rilassata e sorridente. Magari, ora che il Festival è finito, le prossime riunioni possono farle qui se l’aria spoletina aiuta a rasserenare gli animi.