Raddoppio Collestrada, per le 600 assunzioni priorità agli umbri che hanno perso il lavoro

Raddoppio Collestrada, per le 600 assunzioni priorità agli umbri che hanno perso il lavoro

Redazione

Raddoppio Collestrada, per le 600 assunzioni priorità agli umbri che hanno perso il lavoro

Sab, 18/06/2022 - 08:05

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Contatti di Eurocommercial con Anas, Regione e Comune per integrare il progetto di ampliamento del centro commerciale con quello del Nodino

Si cercherà di dare priorità al vaglio delle richieste di assunzione presentate coloro che in Umbria hanno perso il lavoro a seguito della chiusura di negozi. Luca Cagnani, asset manager di Eurocommercial Properties, ha assicurato che la società di investimenti proprietaria del Centro Commerciale Collestrada “si farà parte attiva nei confronti degli operatori commerciali che apriranno nella porzione di ampliamento”, incontrando la Cgil per la presentazione del progetto. In ballo ci sono 600 nuovi posti di lavoro, che si aggiungeranno ai 750 già attualmente occupati negli esercizi del centro commerciale. Oltre ai 250 occupati dell’indotto di cantiere, durante la realizzazione dei lavori di ampliamento.

Gli occupati

L’investimento complessivo, secondo il piano presentato un anno fa alla Regione Umbria e al Comune di Perugia, è di 90 milioni di euro. A regime il nuovo Centro Commerciale Collestrada dovrebbe avere 1350 occupati stabili, con un reddito da lavoro dipendente annuo di circa 30 milioni.

La Cgil: qualità del lavoro

Il segretario regionale della Cgil, Vincenzo Sgalla, e il segretario della Camera del lavoro di Perugia, Simone Pampanelli, hanno evidenziato, oltre all’interesse per i livelli occupazionali, l’importanza della qualità del lavoro offerto, relativamente ai diritti e alla dignità degli occupati, nel rispetto del contratto nazionale.

Il progetto

Dal punto di vista urbanistico, il nuovo Centro Commerciale, una volta ampliato, oltre ad ospitare ulteriori attività commerciali, dovrebbe offrire, spiegano i proponenti, “una varietà di servizi utili al cittadino, nuove infrastrutture, spazi ad uso pubblico e punto di incontro e promozione per associazioni e aziende locali”. Un progetto – hanno proseguito i responsabili di Eurocommercial – che non prevede utilizzo di nuovo suolo, ma “il recupero funzionale di aree dismesse”.

Il nuovo edificio di fatto sorgerà integralmente sull’area ex-Enel e sul parcheggio esistente del Centro Commerciale, senza determinare alcun incremento di capacità edificatoria (SUC) rispetto a quella già assegnata dal vigente strumento urbanistico comunale.

Il nodo viabilità e mobilità

L’ampliamento, così come avvenuto quando in quell’area era pronta ad investire Ikea, pone questioni legate alla viabilità in un’area già critica. Tra l’altro al centro del dibattito cittadino e regionale relativamente alla realizzazione del Nodino, primo stralcio della variante da Collestrada a Corciano.

Dal punto di vista dell’accessibilità, gli investimenti previsti – spiegano i responsabili di Eurocommercial – sono volti a migliorare la viabilità esistente, con l’obiettivo di velocizzare il traffico locale e ridurre l’inquinamento; in quest’ottica, il progetto di ampliamento è predisposto anche all’eventuale realizzazione, nel tratto ferroviario prospiciente al Centro Commerciale, di una fermata ferroviaria. Lo scenario così prefigurato può portare benefici, non solo per il miglioramento dell’accessibilità all’insediamento commerciale, ma anche per la potenziale creazione di un sistema di interscambio da e verso la città a beneficio dei lavoratori e della comunità.

Gli incontri con Anas, Comune e Regione

“Stiamo portando avanti – ha comunicato a questo proposito Cagnani – una fase di confronto con il Comune di Perugia, Regione Umbria e Anas al fine trovare una soluzione efficace sulla situazione viabilistica e compatibile con il progetto di ampliamento del Centro Commerciale Collestrada, come richiesto dalla Giunta Municipale nella delibera di giugno 2021, in cui è stato espresso parere positivo all’investimento di Eurocommercial. L’auspicio è che in tempi brevi si possa cogliere l’opportunità di contribuire all’infrastrutturazione della Regione Umbria”.

L’integrazione col Nodino

Eurocommercial informa inoltre che sono in corso di elaborazione ipotesi che consentano l’avvio, quanto prima, della variante di PRG, necessaria per l’ampliamento del Centro Commerciale, “in grado di interagire in modo coordinato ed efficace con la progettazione prima e con la realizzazione poi del Nodino, ritenendo che i due interventi vadano progettati e realizzati con una visione unitaria di lungo periodo, ma con tempi di realizzazione potenzialmente diversi”.

L’ok di Confindustria

Un aspetto, questo, che è stato in particolare trattato nel primo dei confronti che Eurocommercial ha avvito con le parti sociali per la presentazione del progetto, con i responsabili di Confindustria. Un incontro al quale hanno partecipato il presidente degli industriali umbri Briziarelli, il vice presidente Urbani, il presidente della Sezione di Perugia Mariotti, il direttore generale Cascioli e l’imprenditore Piselli.

“Prendiamo atto con piacere – le parole di Briziarelli al termine dell’incontro – del significativo investimento proposto da Eurocommercial. Ci sono evidenti ricadute positive per il territorio grazie all’ampliamento del Centro Commerciale. Per quel che ci riguarda, importanti sono le occasioni di lavoro per le nostre imprese, in ciascun settore di riferimento. Altrettanto valide ci sembrano le ricadute occupazionali e di reddito generate dall’intero indotto. Abbiamo appreso che è in atto un confronto con il Comune di Perugia, la Regione Umbria ed Anas volto a definire, in vista dell’ampliamento, la soluzione più efficace in termini viabilistici. Una soluzione che possa convivere armonicamente con la futura realizzazione del Nodo: l’auspicio è che si possano realizzare entrambi gli investimenti, anche in modo disgiunto. Inoltre, gli spazi del Centro commerciale, potrebbero essere un’opportunità di visibilità e promozione per il territorio, una vetrina e uno spazio sinergico per il tessuto associazionistico e le realtà industriali, artigiane e commerciali del territorio”.

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