Per noi è importante sostenere Pierluigi Bersani e Lamberto Bottini alle primarie di domenica 25 ottobre, perché siamo stanchi di un PD votato a perdere. Vogliamo un PD che abbia finalmente chiaro il suo compito politico in questo paese. Vogliamo un partito di opposizione combattiva, e per questo dobbiamo sciogliere i nodi rimasti in sospeso. Ce lo chiedono gli spoletini che hanno votato il PD alle elezioni comunali, e vorrebbero poter votare un PD che sia un’alternativa di governo credibile anche a livello nazionale.
Il PD ha avuto troppi problemi fino ad oggi. Problemi che derivano dal fatto che il suo percorso non è stato mai messo su fondamenta culturali, politiche ed organizzative abbastanza solide. Basta con le discussioni tutte mediatiche che hanno solo rafforzato Berlusconi e la destra. Basta con le discussioni stantie su chi è democratico doc e chi no. Sul nuovo e sul vecchio, sul vecchio e sul giovane. Se continueremo così gli italiani continueranno a fare quello che hanno dimostrato di fare negli ultimi due anni: guardare altrove.
Vogliamo un partito che abbia chiara la sua identità, il suo biglietto da visita agli italiani. Un partito senza identità non attrae gli italiani. Quante volte ci siamo sentiti chiedere: “ma chi siete davvero voi del PD?” Senza un’identità siamo deboli nei confronti di una destra che sparge ideologia pericolosa nel paese (il berlusconismo, il leghismo). Abbiamo bisogno di un sistema di concetti che venga prima delle proposte concrete, che fa di un partito una forza riconoscibile. Il PD deve essere una forza in cui la sinistra e il cattolicesimo sociale si riconoscano, e che abbia l’uguaglianza come bussola. Noi vogliamo un PD che metta in piedi un nuovo cantiere dell’Ulivo.
Vogliamo un partito popolare in chiave moderna, non classista, non elitario. Radicato in ogni luogo, legato alla vita reale, che viva dei problemi della gente vera, e che non si limiti a seguire l’agenda di Berlusconi. Un partito che vive solo se collegato con i ceti popolari, produttivi ed alle nuove generazioni. E vogliamo un partito che stia accanto alle piccole e medie imprese, che sono il motore dei nostri territori.
Ma un partito popolare è, in primo luogo, un partito del lavoro. Lavoro che in questo momento è precario, non c’è, o che può essere preso da un momento all’altro in questa difficile crisi. Bisogna fare nuove leggi sul lavoro. I giovani non devono subire il ricatto della precarietà, bisogna occuparci delle morti bianche, affrontare la questione del salario. Ci sono redditi troppo bassi nel nostro paese, e l’economia così non può girare. Le famiglie si stanno impoverendo. Dobbiamo aiutarle con politiche concrete. Bisogna introdurre il salario minimo.
Vogliamo un partito in cui i territori siano il fondamento. Noi siamo il partito che ha inventato le politiche locali, le aree industriali, le aree artigianali, il welfare dal basso, gli asili nido, e non accettiamo lezioni da un leghismo demagogico e chiacchierone. Ma allora il territorio deve tornare a contare. Con uomini, donne e idee. Li abbiamo messi a disposizione di Pierluigi Bersani e Lamberto Bottini. Dante Andrea Rossi è il capolista di tutta la nostra lista di collegio. Per la prima volta da decenni uno spoletino, Giancarlo Cintioli, ha l’opportunità di entrare nella direzione nazionale del nostro partito. Ma oggi noi vogliamo anche i nostri parlamentari scelti dalle primarie, come il segretario del partito.
Per questi motivi noi siamo convinti che il PD di Pierluigi Bersani e, in Umbria, di Lamberto Bottini, sia il partito che la nostra gente vuole, e per questi motivi noi lo sosteniamo.
Andrea Bartocci, Graziano Brozzi, Aldo Calvani, Massimiliano Capitani, Fabio Cappuccini, Costanza Carocci, Antonio Cera, Giancarlo Cintioli, Patrizia Cristofori, Margherita Fede, Valia Fedeli Alianti, Roberto Loretoni, Alessandra Massari, Alberto Minci, Andrea Orlandi, Francesco Passeri, Giampiero Pincanelli, Fabio Pinchi, Silvano Pompili, Manfredo Proietti, Paolo Proietti, Sergio Raggi, Alessandro Raspa, Stefania Rosati, Dante Andrea Rossi, Silvio Sorcini, Fausto Stocchi, Alfonso Stoppetta, Filippo Stramaccioni, Giacinto Tiberi, Bruno Toniolatti.
