L’arrivo puntuale a Perugia del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, apre la cerimonia inaugurale del XIII biennio del prestigioso Corso in Giornalismo Radiotelevisivo, organizzato dalla Scuola di Giornalismo di Ponte Felcino. Ad accogliere il capo dello Stato la presidente Marini, il cardinale Gualtiero Bassetti e il sindaco di Perugia Andrea Romizi. Presenti anche i maggiori rappresentanti delle istituzioni civili e militari della Regione.
La cerimonia si apre con la lectio magistralis di Paolo Mieli sul ruolo del giornalismo nella storia e con le parole di Rizzo Nervo (presidente del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo, da cui dipende la Scuola di Giornalismo di Perugia) che ha pronunciato la prolusione di inaugurazione del corso, la cui prima edizione risale a 25 anni fa. Il suo è stato un pieno endorsement nei confronti del giornalismo online e delle nuove tecniche di comunicazione. Ha inoltre precisato che è necessario “offrire sempre un’informazione affidabile, contro il rumoroso fast food dell’informazione. Al giornalista – ha aggiunto Rizzo Nervo – sono richieste competenze sempre più tecniche. Così come gli editori sanno che devono rendersi disponibili ad aggiornare le proprie competenze e le tecnologie per fare informazione. L’importanza della notizia resta, ma corre anche e soprattutto sul web, tra i tweet, in un flusso costante“.
“La Rai come servizio pubblico ha proprio in questo la sua principale missione: offrire una informazione il più possibile oggettiva che garantisca un dibattito plurale e al contempo un servizio essenziale per i cittadini“, ha detto nel suo intervento il direttore generale della Rai, Marcello Campo Dall’Orto.
Consegnate anche le borse di studio ad alcuni studenti della scuola di giornalismo. Una tra tutte, quella in memoria di Dante Ciliani: a consegnarla il fratello. Al tavolo anche il rettore dell’Università degli studi di Perugia, Franco Moriconi. Presenti alcuni professori del corpo docente dell’ateneo, in particolare afferenti al dipartimento di Scienze Politiche e di Scienze della Comunicazione.
Nella sua lectio magistralis, Paolo Mieli ha ripercorso, come in un “volo d’uccello“, la storia del giornalismo mondiale degli ultimi 400 anni: “mettetevi comodi“, ha esordito, presumendo un lungo intervento. La storia si dipana così, in maniera allegra, interessante e scorrevole, tra i giornalisti del ‘700 e ‘800 paragonati a “biscazzieri e donne che andavano in carrozza“; ricorda il tragico terremoto di Lisbona del 1755, di cui si ebbe notizia nel mondo solo un mese dopo l’accaduto, e sul quale si confrontarono scrittori del calibro di Voltaire e Rousseau. Fino al giorno d’oggi: Mieli ha citato, uno per tutti, Wael Ghonim, l’attivista e blogger di piazza Tahrir, uno dei luoghi dove le cosiddette primavere arabe sono scoppiate. In chiusura del suo intervento una riflessione di Marc Twain: “l’insegnante alla fine della lezione chiede se ci sono domande. Ognuno di noi ha a quel punto paura di essere l’unico confuso. In realtà nel cuore di ogni uomo si cela un’opinione impopolare. Consiglio di tenere un diario, così che dal beneficiarne siano almeno i posteri“.
In un ‘fuori programma’, anche il Presidente Mattarella ha preso la parola durante la cerimonia. Queste le sue parole: “vorrei dire ai giovani partecipanti al corso che le parole che Mieli ha pronunciato sottolineano l’importanza del giornalismo, che costituisce l’ossatura della società. Avete scelto un percorso professionale impegnativo. Avrà uno sbocco per una professione cruciale e affascinante, per uno sguardo privilegiato sul mondo. A me sta farvi un augurio molto intenso, e rinnovando un saluto cordiale vi formulo ancora tanto auguri per il vostro futuro“. La visita del capo dello Stato a Perugia proseguirà in forma privata alla Galleria Nazionale.
“Perugia è lieta di aver potuto accogliere ancora una volta il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella”. Queste le parole del sindaco Andrea Romizi che, insieme alle Istituzioni regionali, ha dato il benvenuto al Presidente Mattarella, tornato nel Capoluogo, dopo l’inaugurazione del Nucleo Carabinieri tutela patrimonio culturale avvenuta nei mesi scorsi, in occasione dell’inizio del biennio della Scuola di radio-giornalismo di Ponte Felcino. A seguire, il Presidente si è recato in visita alla Galleria Nazionale dell’Umbria, non prima di aver salutato i numerosi cittadini arrivati in corso Vannucci per l’occasione. “Il ringraziamento, a nome di tutta la città, – conclude il sindaco – va alla massima carica dello Stato che, ancora una volta, ha dimostrato grande attenzione nei confronti di Perugia, visitando ed apprezzando due delle eccellenza che la nostra città vanta”.
Il cardinale Gualtiero Bassetti, da sempre molto attento e sensibile al mondo dei media, al termine della cerimonia si è intrattenuto con alcuni giovani allievi della Scuola e con un gruppo di giornalisti. E’ stato anche chiesto al cardinale quali sono le nuove sfide del giornalista di oggi. Bassetti ha risposto: “io ho fatto il prete, non so se avrei la vocazione a fare il giornalista, ma quello che accomuna oggi il prete al giornalista è di essere una persona capace di discernimento. Discernere vuol dire distinguere fra ciò che è buono e meno buono, fra ciò che è giusto e ciò che è velenoso. Il giornalista – ha evidenziato il cardinale – diventa la voce se ha un discernimento anche degli ultimi, dei poveri e di chi non ha voce. Chi non ha voce da chi può ricevere la possibilità di essere sostenuto? E un giornalista ha anche questo ruolo: un grido buono, un annuncio buono per il futuro. Infondo anche il giornalista è un messaggero laico di una buona notizia”.
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Aggiornato al 22 settembre ore 9.01