Sono entrate tutte insieme all’interno della sala delle Commissioni di palazzo dei Priori le educatrici degli asili nido del Comune di Perugia, durante la seduta di ieri pomeriggio. Insieme ai sindacati e alla Rsu comunale, sono state ascoltate dai consiglieri, presenti in larga parte tra le fila della maggioranza.
Non è la prima volta che il caso sbarca nei corridoi del palazzo: la preoccupazione è alta, in particolare per due educatrici, alle quali il contratto è scaduto il 18 marzo e per le quali non c’è verosimilmente uno spiraglio di riassunzione. Nel complesso, si tratta di 124 educatrici, delle quali 41 precarie e che non hanno al momento la certezza che manterranno il posto, dopo anche 13 anni di servizio. Il tutto anche a fronte della nuova normativa sulla “buona scuola”, che parla chiaramente della possibilità di stabilizzazione per chi avesse effettuato 36 mesi di lavoro.
La minoranza del PD, intanto, critica: “la maggioranza non ha voluto affrontare a viso aperto la vicenda delle precarie del comparto educativo del Comune di Perugia adducendo come scusante lo stupore nel venirne ora a conoscenza. Ci auguriamo almeno – continuano i consiglieri del Partito Democratico con una loro nota – che questo sia davvero un impacciato pretesto perché l’ignoranza sarebbe un segnale gravissimo: non si governa una città cadendo dalle nuvole. Non è possibile non sapere che ci sono dipendenti del Comune di Perugia che hanno già perso il proprio posto di lavoro e altri che dovranno subire la stessa sorte. Il centro sinistra aveva più volte richiamato l’attenzione della maggioranza sulla vicenda con interrogazioni e ordini del giorno, ma non si è mai voluto in concreto mettere in atto nessuna azione, anzi si è atteso l’incedere del tempo per scegliere di non scegliere. Questa tattica inerte del centro destra sta provocando enormi danni a Perugia; si smantellano istituti cardine del sistema di convivenza sociale e civile. Insegnanti e genitori avevano incalzato l’assise comunale chiedendo che la tematica venisse affrontata con solerzia, ma quando durante la seduta odierna del consiglio comunale si è chiesto di anticipare un ordine del giorno sul fabbisogno di personale, la maggioranza ha preferito rimandare, per l’ennesima volta: atteggiamento già adottato per la richiesta di consiglio grande sui servizi all’infanzia. Ormai è chiaro: la giunta Romizi e l’attuale maggioranza è interessata totalmente al passato remoto di Perugia e intende non investire nel futuro, ignorandolo. E’ inoltre di pochi giorni fa la notizia della chiusura del nido di Collestrada per adeguamenti strutturali quando a novembre 2015 ad una nostra interrogazione sulla materia questa è stata la risposta degli uffici tecnici: “si precisa che nessun edifico è in condizioni così critiche da precluderne l’utilizzo”. Questi sono segnali inquietanti e speriamo di ricevere smentita a quanto dichiarato. Sarebbe inoltre importante che il Sindaco si esprimesse rispondendo a questa domanda: si intende privatizzare i nidi? Le risposte possibili sono due, una positiva è una negativa. Il silenzio equivale ad un indolente assenso”.
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