POZZI INQUINATI A FOLIGNO, MOZIONE URGENTE DEL CONSIGLIERE COMUNALE VALENTINA GUALDONI (PDL) - Tuttoggi.info

POZZI INQUINATI A FOLIGNO, MOZIONE URGENTE DEL CONSIGLIERE COMUNALE VALENTINA GUALDONI (PDL)

Redazione

POZZI INQUINATI A FOLIGNO, MOZIONE URGENTE DEL CONSIGLIERE COMUNALE VALENTINA GUALDONI (PDL)

Ven, 13/05/2011 - 09:00

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Il consigliere del Gruppo Consiliare Popolo della Libertà Valentina Gualdoni presenterà al prossimo Consiglio Comunale, convocato per giovedì 19 maggio, una mozione urgente indirizzata al presidente del Consiglio Comunale, Sergio Gentili e per conoscenza al sindaco del Comunale di Foligno, Nando Mismetti, con oggetto l’inquinamento dei pozzi privati da sostanze organoalogenate. Per il consigliere “in considerazione delle ultime novità in materia di inquinamento delle acque, si ritiene assolutamente indispensabile fare chiarezza sull'argomento”. Questo il testo della mozione:

“Premesso che

il sindaco di Foligno, ha con atto del 04/05/2011 firmato una nuova ordinanza che ridefinisce, allargandola ulteriormente, l’area interessata dall’inquinamento dei pozzi privati da sostanze organoalogenate – già riscontrate fin dallo scorso dicembre – vietando contestualmente l’utilizzo dell’acqua per il consumo umano e per uso irriguo.

Preso atto che
l’Istituto Superiore di Sanità ha affermato, sulla base dei dati forniti dall’ARPA (Agenzia Regionale Per l’Ambiente), che: “i superamenti dei valori di sicurezza e specificatamente per il tetracloroetilene in diverse circostanze e per il benzene in un solo campionamento, evidenziano una situazione di non conformità tale da rendere l’acqua non idonea per il consumo umano e che la non idoneità delle acque è da estendere, nella fattispecie, anche all’uso irriguo, dal momento che le sostanze contaminanti possono essere assorbite sia dalle radici di specie vegetali ed arboree sia dalle foglie delle piante a seguito della volatilizzazione delle sostanze nell’atmosfera”.

Visto che
il Department and Human Service (DHHS) americano ha stabilito che il tetracloroetilene può essere “ragionevolmente prevedibile come cancerogeno” e il National Institute for Occupational Safety and Health raccomanda che il tetracloroetilene sia gestito come un potenziale cancerogeno.

Considerato che
il tetracloroetilene non è presente naturalmente nell’ambiente ma è un tipico indicatore di contaminazione industriale e può provocare inquinamenti di lunga durata.

Considerato inoltre che
la normativa Italiana stabilisce la quantità massima di 10 microgrammi per litro per le acque superficiali.

Ritenuto necessario
– sia al fine di scongiurare gravi danni per la salute umana derivanti da un’esposizione cronica alle suddette sostanze nocive, sia ad un immediato intervento finalizzato innanzitutto alla tutela della salute pubblica – compiere una scelta di trasparenza e di chiarezza, stabilendo cause e durata dell’inquinamento.

IMPEGNA

il Sindaco e la Giunta

a prevedere l’adozione dei seguenti provvedimenti immediati:
1. costituzione di apposita commissione, costituita da uguale numero di consiglieri di maggioranza e di minoranza e supportata da tecnici specializzati, con l’intento di approfondire e verificare le possibili cause dell’inquinamento;
2. censimento di tutti i pozzi idrici presenti nell’area contaminata;
3. censimento delle attività artigianali ed industriali, sia dismesse sia in essere, potenzialmente contaminanti;
4. attivazione, con eventuale supporto della Provincia di Perugia, di specifici controlli ambientali presso tutte le aziende potenzialmente contaminanti;
5. esecuzione, con il supporto dell’ ARPA di un costante monitoraggio analitico delle acque dei pozzi, sia pubblici che privati, presenti nell’area;
6. predisposizione, in collaborazione con l’Università di Perugia o altro Istituto specializzato, di un piano di lavoro con lo specifico scopo di conoscere:
– la natura delle matrici ambientali coinvolte;
– il possibile fulcro di contaminazione;
– le aree già sicuramente interessate e quelle soggette, anche per ragioni limitrofe, a possibile contaminazione;
7. coinvolgimento dell’Assessorato alla Sanità della regione Umbria finalizzato alla determinazione dell’eventuale rischio sanitario della popolazione esposta;
8. effettuazione di indagini specifiche da parte dell’ASL competente per territorio, al fine di valutare possibili rischi legati ad esempio all’utilizzo di alimenti di origine animale o vegetale provenienti dalla zona contaminata;
9. redazione di una pubblicazione destinata ai cittadini allo scopo di divulgare maggiori informazioni sulla problematica.”

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