PopSpoleto, Cda vuole ad – Gli "eredi" di Milosevic vogliono Bps? - Aggiornamenti: l’ira del sindacato - Domani incontro con Dg - Tuttoggi.info

PopSpoleto, Cda vuole ad – Gli “eredi” di Milosevic vogliono Bps? – Aggiornamenti: l’ira del sindacato – Domani incontro con Dg

Redazione

PopSpoleto, Cda vuole ad – Gli “eredi” di Milosevic vogliono Bps? – Aggiornamenti: l’ira del sindacato – Domani incontro con Dg

Mer, 19/09/2012 - 15:37

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Carlo Ceraso
La Spoleto Credito e Servizi sta pensando di cedere il controllo di PopSpoleto. La notizia, che da giorni circola nella città del festival, trova una qualche conferma sulle pagine dell'autorevole Sole 24 Ore che ha anticipato alcune ‘trattative’ che sarebbero state avviate da Giovannino Antonini, dominus incontrastato della cooperativa che controlla l’istituto di piazza Pianciani (nella foto). In buona sostanza si starebbe cercando un acquirente disposto a rilevare non solo la quota di Rocca Salimbeni (26.1%) – ipotesi suggestiva ma di difficile realizzazione anche alla luce della seconda ispezione in due anni avviata da Bankit su Bps e dell’inchiesta della Procura di Spoleto che lo scorso luglio ha spiccato 17 avvisi di garanzia – ma anche quel pacchetto azionario sufficiente ad acquisire il controllo di PopSpoleto, unica possibilità per rendere la trattativa davvero appetibile.
I rumor – Almeno due membri del board da giorni avevano fatto trapelare la notizia di un possibile mandato a Banca Imi per trovare un soggetto disposto ad acquisire il pacchetto di maggioranza (la sola quota Mps vale poco meno di 99 milioni di euro). Ma il Sole 24 Ore ha smentito tale rumor. Che si sia trattato di un depistaggio? Difficile dirlo. Il quotidiano economico ieri ha però dato voce ad un altra indiscrezione secondo la quale ci sarebbe un magnate serbo interessato alla banca umbra. Scrive il quotidiano di Confindustria: “A Spoleto si sussurra di vari viaggi di Giovanni Antonini….a Pescara dove si sarebbe incontrato con un investitore serbo, accreditato di essere il gestore dei fondi dell’ex premier Slobodan Milosevic (deceduto sei anni fa)….”. Una notizia che ha fatto fare un balzo sulla sedia a diverse autorità, da Spoleto a Perugia fino a Roma.
Scs fino a questo momento non ha smentito la ‘voce’ anche se un quotidiano on line spoletino ha annunciato un Cda per questo pomeriggio al termine del quale dovrebbe arrivare una smentita all’articolo in questione. Vedremo.
Di certo intorno a Pescara qualcosa si muove. Tuttoggi.info ha raccolto una fonte confidenziale secondo la quale uno dei possibili intermediari per la vendita di una quota Bps ha il proprio studio a Pescara e sarebbe in costante contatto con Antonini ma anche, a quanto trapela, con il segretario della governance Leodino Galli, già n. 1 di Scs, cugino di Antonini con il quale aveva rotto ogni rapporto ma tornato in buone dallo scorso inverno tanto da essere riammesso nel Cda. Che il professionista abruzzese sia l’anello di congiunzione con l’investitore serbo?

Governance snella e ‘rosa’ – intanto ieri pomeriggio PopSpoleto ha inoltrato a Bankitalia l’informativa su alcune modifiche statutarie da sottoporre ad una prossima assemblea straordinaria dei soci. Modifiche che tendono a rendere più snella e trasparente l’attività della governance e che Tuttoggi.info aveva già anticipato la scorsa primavera (clicca qui). Fra quelle approvate dal Cda nel corso della riunione di venerdì scorso c’è la riduzione del board fra 7 e 11 membri (attualmente sono 14), il “rispetto del meccanismo delle quote rosa” (finora mai attuato), e la “previsione” (testuale) che “non è nominabile o rieleggibile colui che ha ricoperto la carica di amministratore dellla banca per 4 mandati consecutivi”.
Disco verde per A.D. – ma c’è dell’altro. Il board ha dato l’ok alla possibilità di delegare “propri compiti e poteri ad un amministratore delegato il quale svolge, ove nominato, anche le funzioni proprie del direttore generale”. E’ quello che da inizio anno chiedeva il d.g. Francesco Tuccari che nel disegno del riassetto di Bps vede anche la presenza di un “condirettore generale che possa sostuirlo nei casi di assenza o impedimento”. La governance vorrebbe anche rivedere al ribasso i “quorum assembleari previsti per le modifiche statutarie di particolare rilievo, riguardanti la governance e la sede della Banca e della direzione generale”. Un altro aspetto che, ove attuata, renderebbe ancor più appetibile ogni ipotesi di cessione dell'istituto. Resta da vedere se e quando palazzo Koch – che non avrebbe ancora autorizzato l'aumento di capitale e l'emissione obbligazionaria deliberata dai soci Bps lo scorso agosto – delibererà le modifiche statutarie all'assetto dell'amministrazione.
Dimissioni Chiocci – intanto è cominciata la ridda di voci intorno alla figura che potrebbe andare a ricoprire il posto lasciato libero dall’ormai ex amministratore Gabriele Chiocci, l’imprenditore perugino finito lo scorso inverno nell'inchiesta sui presunti finanziamenti illeciti all'ex coordinatore Pdl Denis Verdini e che venerdì scorso si è dimesso dal board “per motivi personali”. Fra i papabili spunta il nome dello stesso d.g. Tuccari. Continua comunque il ‘giallo’ delle dimissioni di Chiocci che per alcuni si sarebbe allontanato per alcune divergenze con una parte della governance (quella in quota a Mps), per altri per poter così “accelerare una pratica avviata con la stessa Bps“.
Axa, ok per Mps – che Rocca Salimbeni sia ormai decisa ad uscire non v’è quasi più dubbio. La linea dettata lo scorso 25 agosto dal presidente Alessandro Profumo nel corso della sua visita a Perugia, è chiara quanto ferma: incassare quanto prevedono i Patti parasociali con Scs e chiudere per sempre con Antonini, con il quale i rapporti erano tesi già dai tempi in cui Profumo guidava il Credito Italiano (già partner di PopSpoleto). C’è però da considerare la cordata di imprenditori perugini, sembra guidati dal dinamico Marcello Nasini (ex dg Bps, oggi sindaco di Torgiano) che invece vorrebbe aprire un nuovo tavolo con Banca Mps – Profumo nel confermato l’uscita da Bps ha dichiarato di voler rafforzare la presenza della banca senese nel territorio umbro – e che per questo obiettivo sta cercando di sensibilizzare anche palazzo Donini. Siena comunque oggi brinda alle parole dell’a.d. Frederic de Courtois (Axa) che proprio nel corso di una intervista al Sole 24 Ore ha confermato di sostenere “totalmente” in piano industriale di Rocca Salimbeni. “Vogliamo una banca forte e indipendente“. Parole molto simili a quelle ossessivamente ripetute negli anni, e fino a poche ore fa, da Giovannino Antonini ma che oggi rischiano di essere amaramente smentite se verrà fuori che c'è davvero in corso una trattativa per vendere il controllo di quella che è l’unica banca umbra rimasta autonoma.

L'ira del sindacato – la notizie della richiesta di modifiche allo Statuto ha sollevato le ire del Sindacato confederale e autonomo. Non tanto sulla riduzione del Cda, né sulle ‘quote rosa’ e nemmeno sulla fin troppo lunga possibilità di espletare per più mandati (4, ovvero 12 anni) il ruolo di amministratore. No. A spaventare le parti sociali è la possibilità che si possa apportare modifiche alla “sede della Banca e della direzione generale”. Ora, delle due l’una. O D’Atanasio & Co. stanno pensando di traslocare da piazza Pianciani a piazza d’Armi, o questa clausola – che se autorizzata da Bankit dovrà comunque essere approvata dai soci – altro non vuol dire che prevedere il “passaggio di mano” ad un’altra città e forse anche Regione. Così quest’oggi i sindacalisti, finora fedeli seguaci del pensiero antoniniano ed estremamente convinti che in nome dell’autonomia della Bps tutto si potesse accettare, hanno deciso di chiedere delucidazioni al direttore generale. Poco fa, a quanto ha potuto apprendere TO®, è stato trovato l’accordo per un documento unitario con il quale richiedere un incontro urgente al capo del management. I sindacati vogliono sapere. Anche perché più non sanno cosa rispondere ai tanti dipendenti che oggi chiedevano loro spiegazioni sulla clausola che ora spaventa la ‘base’ della PopSpoleto. (Aggiornato alle 21.25)

Aggiornamento h 13.30 del 20 settembre – è stato convocato per le 12 di domani, venerdì, il tavolo richiesto dai sindacati al d.g. Tuccari. All’appuntamento, a quanto è dato sapere, dovrebbe prendere parte anche il presidente Nazzareno D’Atanasio. La possibilità di apportare modifiche “alla sede della Banca e alla sua direzione generale” stanno scuotendo gli animi dei dipendenti di Pop Spoleto che ieri, durante l’assemblea per l’approvazione del Contratto integrativo, hanno chiesto spiegazioni, anche in maniera aspra, ai rappresentanti delle categorie confederali e autonome. Per la cronaca l’assemblea ha approvato a grande maggioranza l’integrativo (1 solo voto contrario, 11 astenuti). Quella di ieri era la prima delle 4 riunioni fissate con il personale delle sedi di Spoleto, terni e Foligno. Le prossime si terranno in Alto Tevere, a Macerata e a Roma. L’accordo economico sembra destinato ad ottenere un ampio consenso del personale.

Aggiornato da Redazione on line

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