Pino Daniele, Umbria Jazz ricorda il cantante morto questa notte / Troisi nel '92 con lui - Tuttoggi.info

Pino Daniele, Umbria Jazz ricorda il cantante morto questa notte / Troisi nel ’92 con lui

Alessia Chiriatti

Pino Daniele, Umbria Jazz ricorda il cantante morto questa notte / Troisi nel ’92 con lui

Il malore nella casa in Toscana / Il video di Tuttoggi a Perugia nel 2013 / Bandiere ammainate al Maschio Angioino
Lun, 05/01/2015 - 13:08

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Il mondo della musica è in lutto all’alba di un 2015 che si era aperto nella memoria di altri grandi musicisti scomparsi negli ultimi mesi: Pino Daniele, artista napoletano verace, si è spento ieri sera, intorno alle 22.45, in Toscana. Un mito che lascia, prematuramente, familiari, amici e fan attoniti e sconsolati. I funerali del cantautore si svolgeranno mercoledì mattina alle 12 al Santuario del Divino Amore a Roma. A riferirlo è padre Renzo, sacerdote amico di famiglia che officerà la messa, lasciando l’obitorio dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma.

La corsa in ospedale – A quanto trapelato su giornali e organi di stampa, Pino Daniele era malato di cuore da tempo. Il cantante ha accusato un malore nella serata di ieri, mentre si trovava nel suo podere isolato nelle campagne maremmane in provincia di Grosseto, tra i comuni di Magliano e Orbetello. La chiamata al 118 è arrivata già alle 21.15: a quel punto l’Asl di Grosseto ha inviato un’ambulanza con a bordo un medico, che però in base a quanto riferito dalla stessa Asl, è stata bloccata prima di arrivare a destinazione, non lontanto da casa del cantante. Un amico, Michele, uscendo dall’obitorio dell’ospedale Sant’Eugenio, ha infatti riferito che “Pino si è sentito poco bene a cena ieri sera a Orbetello, ma si fidava solo del suo cardiologo quindi ha chiesto alla compagna di portarlo a Roma. Purtroppo la corsa è stata inutile – ha aggiunto l’uomo che abita nel casale accanto a quello del cantante in Toscana – è arrivato gravissimo“. Nell’obitorio del nosocomio romano sono arrivati parenti e amici del cantautore partenopeo.

I messaggi di cordoglio non si sono fatti attendere: il primo quello dell’amico di una vita Eros Ramazzotti su Instagram. E anche Umbria Jazz è in lutto per la morte di un personaggio, che negli anni, a partire dal 1988, è stato uno degli artisti pop più presenti nei cartelloni del festival. L’ultima volta è stata l’edizione 2013, quella del quarantesimo anniversario, quando Daniele ha diviso il palco dell’arena Santa Giuliana con Mario Biondi. Il concerto terminò con un loro duetto in “Je sò pazzo” (GUARDA IL VIDEO).

Umbria Jazz, Pino Daniele e Mario Biondi “neri bianchi” nella serata Italiana del Santa Giuliana/ Ft e Video

L’esordio del cantautore napoletano a Umbria Jazz avvenne nel 1988, ed anzi Pino Daniele, che in quella circostanza arrivò come special guest della band del grande batterista “fusion” Steve Gadd, fu uno dei primi musicisti non jazz per i quali si aprirono le porte di una manifestazione fino ad allora considerata molto purista. Daniele, però, con quel tipico mix di tradizione popolare napoletana e mediterranea e di jazz e blues, sembrava una presenza del tutto appropriata nella più importante rassegna del settore.
Una partecipazione di rilievo fu quella della ventesima edizione, nel 1993, che per una volta abbandonò la formula stanziale, tutta perugina, e tornò ad essere un festival itinerante come negli anni Settanta. Per Daniele allora si organizzò un concerto nello splendido scenario del teatro romano di Gubbio. Ma forse la volta più toccante di Pino a Umbria Jazz fu quella, del tutto imprevista, del 1992, quando arrivò a Perugia con la chitarra, senza band ma con Massimo Troisi e suonò su un piccolo palco improvvisato in piazza IV Novembre. Troisi restò ad ascoltarlo seduto in solitudine ai bordi del palco, con quel timido sorriso che è rimasto nella memoria di tutti.

Bandiere ammainate – Napoli questa mattina si è svegliata nel profondo dolore, seppur con il folklore che la caratterizza. Così l’anziano custode del Maschio Angioino, in tributo e da fan di Pino Daniele, senza aspettare gli addetti, e nonostante la sua età, ma piuttosto seguendo la disposizione del primo cittadino, ha deciso di abbassare a mezz’asta le bandiere, europea ed italiana, in cima alle torri del Maschio Angioino.
Sul suo telefono cellulare “ho tutti i brani di Pino che più amo“, racconta. Per questo, dice “non sono riuscito ad aspettare l’arrivo degli operai per abbassare le bandiere. Il mio è stato un tributo dovuto, sono un suo fan. Del resto, a Napoli chi non lo è“.

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