Ad appena una settimana di distanza da un episodio di violenza familiare che ha visto l’allontanamento da moglie e figli di un 34enne tifernate, a Città di Castello la Polizia torna a denunciare un altro uomo per un caso molto simile.
Protagonista in negativo è sempre un tifernate, stavolta 53enne, accusato di lesioni personali, maltrattamenti in famiglia e minaccia.
R.B. (queste le sue iniziali), sposato con una donna ucraina, da tempo sottoponeva la moglie a continui maltrattamenti, provocandole, in diverse occasioni, lesioni e conseguenti stati d’ansia. La donna, per timore che il marito potesse in qualche modo coinvolgere nella spirale di violenza i figli nati dal loro matrimonio, ha sempre evitato di denunciare l’accaduto.
Una sera, però, il 53enne, in preda all’alcol, avrebbe picchiato la moglie proprio davanti ai figli di 4 e 7 anni e, di fronte ad un timido accenno di reazione della donna, avrebbe minacciato sia lei che i bambini. Solo a questo punto la donna si sarebbe convinta a denunciare l’accaduto agli uomini del Commissariato.
Le indagini che ne sono seguite non hanno fatto altro che confermare ciò che era stato raccontato dalla vittima. Pare che l’uomo tenesse in un completo stato di sottomissione psicofisica la moglie, limitandola anche nelle più semplici relazioni interpersonali.
Allontanato dalla casa familiare, al denunciato, pregiudicato per diversi reati, è stato imposto il divieto di avvicinamento.