Panico e paura in ospedale, detenuto fuori controllo: sputi, minacce, insulti e aggressioni. Insulti anche a pazienti ricoverati
A denunciare il grave fatto di violenza avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 maggio sono i sindacati di polizia penitenziaria Sappe e Sinappe, attraverso i portavoce Romina Raggi e Francesco Petrelli. Un detenuto, dopo aver creato il caos in carcere, ha seminato panico e paura nell’ospedale di Terni, dove era stato trasferito per essere sottoposto a delle cure. Una situazione che ha rischiato di degenerare ulteriormente alle minacce di morte del detenuto, un cittadino tunisino di 26 anni, nei confronti degli agenti di scorta che, alla fine, hanno dovuto chiedere il supporto ai colleghi della Questura perché non erano più in grado di gestire la situazione in sicurezza.
Autolesionismo in carcere e aggressione a poliziotti
“Un detenuto tunisino di 26 anni, ‘scaricato dalla Toscana’ prima a Spoleto e poi a Terni, attenzionato Isis, – si legge in una nota congiunta dei due sindacati – si è reso protagonista di una serie di episodi violenti, iniziati nell’istituto ternano dal pomeriggio di lunedì e continuati in ospedale dove era stato accompagnato per aver ingerito, a suo dire, lamette e pile come gesti autolesionistici. La serie inaudita di episodi violenti, per futili motivi, è iniziata con gesti di autolesionismo e con l’aggressione del poliziotto addetto alla sorveglianza della sezione che è stato trovato a terra, da quanto ci riferiscono, colpito da un malore. Non contento il detenuto ha aggredito un altro poliziotto afferrandolo con forza per la giacca e solo l’intervento di altro personale ha evitato il peggio”
Panico e paura in ospedale, insulti a donne e bambini
“Al pronto soccorso – si legge ancora nella nota del Sappe e Sinappe – ha dato di nuovo in escandescenza urlando frasi sconnesse e minacciando i presenti, contenuto a fatica dalla poca polizia penitenziaria di scorta. Ma l’episodio più grave si è verificato quando il tunisino è stato momentaneamente allocato in osservazione al reparto ‘testa-collo’. Oltre a mettere in atto comportamenti provocatori verso il personale di scorta, sputando verso di loro, lanciando le bende sporche di sangue con cui era stato medicato e imbrattando i muri del reparto, ha seminato il panico insultando anche le persone ricoverate nel reparto, comprese le donne e i bambini presenti”
Minacce di morte e richiesta di rinforzi
Sempre secondo la nota dei due sindacati di Polizia, il 26enne cittadino tunisino “ha minacciato il personale di scorta dicendo che gli avrebbe tolto la pistola e sparato, che alla prima occasione li avrebbe accoltellati tutti. Tutto questo in piena notte, fino a che non si è reso necessario anche l’intervento ed il supporto della polizia di Stato alle 4 del mattino. Il personale di polizia penitenziaria non ce la fa più a gestire da solo situazioni come questa, ormai all’ordine del giorno, con episodi di violenza che, purtroppo, hanno coinvolto persone innocenti, persone comuni che si trovano in ospedale perché veramente malate e bisognose di cure e tranquillità. Non chiediamo solo maggior tutela per la polizia penitenziaria, ma anche per tutti gli operatori dell’istituto di Sabbione e per tutti coloro che, loro malgrado, sono costretti ad essere spettatori inermi, in balia di chi pensa che qualunque violenza gli sia concessa e perdonata”.