Nuova ordinanza anti chiacchiericcio. Sotto i riflettori torna nuovamente il dibattito che vede da una parte il diritto di svolgere il mestiere di gestore di locali notturni facendo mangiare, bere e divertire i propri clienti, dall’altra quello di ogni cittadino, ovvero il diritto di poter riposare sonni tranquilli.
Movida nel centro storico, ordinanza dà lo stop a locale per il “chiacchiericcio”
Perugia è da sempre stata scenario dello scontro tra questi due diritti, guerra che molto spesso finisce a colpi di esposti. La prassi è sempre questa: uno o più cittadino fanno un esposto a cui segue una rilevazioni dei decibel da parte di Arpa che a sua volta relaziona all’Asl. Il tutto finisce sul tavolo del primo cittadino di Perugia che con un’ordinanza sindacale prende alcuni provvedimenti. Come? Vietando il locale, ad esempio, di far esibire musicisti live o, nel peggiore dei casi, facendo chiudere l’attività notturna per un tot di tempo. In passato è stato questo il caso di un locale in via Danzetta, poi in via dei Pellari. Ora è il turno di via del Bovaro, nella frequentatissima zona dei Tre Archi.
Lotta al rumore, stop ai concerti per un locale nel centro storico | L’ordinanza dopo 2 esposti
Una storia molto simile alle altre. L’aprire e chiudere della porta del locale, per far entrare o uscire i clienti notturni, e le 4 chiacchiere scambiate proprio davanti all’ingresso del locale ha, infatti, interrotto il sonno di un residente che, disperato, ha deciso di fare un esposto al Comune di Perugia. Così, l’11 febbraio, i tecnici dell’Arpa hanno rivelato i decibel emessi dal locale notturno mettendo i misuratori fonometrici nella stanza da letto del residente dalle 10 di sera alle 6 del mattino. Secondo il rapporto “le sorgenti sonore identificabili nella sera del rilievo erano il rumore provocato dagli avventori che sostavano al di fuori della porta del locale che si trova a ridosso della camera da letto del firmatario dell’esposto, ma anche dalla musica che si sentiva ogni volta che la porta si apriva”. I rilievi fatti a finestre aperte hanno stabilito come i valori misurati siano stati “nettamente superiori” rispetto a quelli della normativa vigente. Rapporto che secondo la Asl, quindi, nuocerebbe alla salute Rapporto che secondo la Asl, quindi, nuocerebbe alla salute dei residenti. Ed ecco la motivazione che sta alla base dell’ordinanza firmata da Romizi nei primi giorni di marzo 2017 e che obbliga la chiusura della porta del locale per evitare il brusio degli avventori e la musica che si sente da fuori. E, infine, un monito anche ai gestori del locale che dovranno vietare lo stazionamento degli avventori nel vicolo antistante il locale.
Lotta al rumore: primo incontro tra commercianti, residenti e Comune
Vicini alla bella stagione e quindi nell’attesa che la gente torni a ripopolare il centro storico, intanto, l’assessore Cristiana Casaioli sarebbe al lavoro per mettere d’accordo i gestori dei locali notturno con i residenti del centro storico.