L'uomo - un 50enne di origine romena - era già stato indagato lo scorso maggio, tra i due si erano intensificati i contatti per un'attività di compravendita online di abbigliamento | Il presunto assassino era stato fatto entrare in casa proprio da Marielle
A quasi un anno di distanza dal delitto di Marielle Soethe, la 71enne trovata morta nella sua abitazione di Pistrino lo scorso dicembre, questa mattina (20 novembre) è arrivata una grande svolta con l’arresto del vicino di casa, il 50enne di origine romena incensurato – residente nella stessa via Sfrilli dove abitava la vittima (circa 100 metri più avanti) – già indagato lo scorso maggio.
Il ritrovamento del corpo, l’omicidio avvenuto 6 giorni prima
Il corpo della donna, come detto, era stato ritrovato senza vita nella sua abitazione il 1 dicembre 2022. A chiamare i carabinieri era stata un’amica della 71enne, che non riusciva più a contattare Marielle ormai da giorni. I militari, entrati nell’immobile di via Sfrilli, avevano trovato il cadavere riverso a terra in camera da letto con evidenti tracce di una brutale aggressione, anche di tipo sessuale, che ne avrebbe causato la mort . I numerosi sopralluoghi tecnici eseguiti nell’appartamento dalle forze dell’ordine, scientifica, Ris di Roma hanno poi consentito di datare l’efferato omicidio consumato una settimana prima del ritrovamento, nella giornata del 25 novembre.
Il presunto assassino è stato fatto entrare in casa dalla vittima
Le tracce biologiche repertate sul corpo della donna e indagini approfondite hanno poi fatto emergere corrispondenze con l’arrestato il quale – conosciuto dalla vittima – sarebbe stato fatto entrare in casa proprio con il consenso di quest’ultima. Da qui si spiegano la mancanza di effrazioni a porte e infissi e l’anomala chiusura delle persiane, che la donna usava tenere spalancate anche di notte con le luci accese.
In comune un’attività di compravendita online di vestiti
Il 50enne effettivamente, nei mesi precedenti l’omicidio, aveva intensificato i contatti con Marielle a causa della collaborazione venutasi a creare tra lui e la moglie (risultata del tutto estranea ai fatti) nell’attività di compravendita di capi d’abbigliamento che la vittima conduceva online.
Alla luce di quanto emerso, lo scorso maggio, era stata seguita una perquisizione nei confronti dell’indagato, nel corso della quale sono stati acquisiti ulteriori elementi di natura tecnica, utili a confermare il fatto che l’uomo si trovasse nei pressi del luogo del delitto nella fascia oraria in cui è avvenuto l’omicidio. Il 50enne stamattina è stato condotto al carcere di Capanne per essere sottoposto ad interrogatorio da parte del Gip.