Dopo i “risultati negativi” dei tentativi per far volare in Umbria piccole compagnie, la Sase torna ad affidarsi ad Alitalia. Ripristinando il collegamento con Milano Linate, che era il principale obiettivo. Per l’importanza, manifestata soprattutto dagli imprenditori, di poter raggiunge rapidamente la capitale economia d’Italia. E perché Linate rappresenta un importante hub per il mondo, attraverso i collegamenti con Parigi, Amsterdam, Londra e quella Francoforte che la quale Lufthansa aveva rotto il filo. Insomma, l’Umbria conta di aprire altre finestre sul mondo.
A presentare l’accordo da 2 milioni di euro l’anno (questa la cifra richiesta da Alitalia, con la stima di recuperarne circa 700mila con gli introiti dei 30-35mila passeggeri previsti) il presidente di Sase, Ernesto Cesaretti, e il direttore di Sviluppumbria e membro del Cda Mauro Agostini.
I voli da e per Milano
L’accordo ha la durata di un anno. Tutti i giorni, da e per Milano, volerà l’Embraer 75 da 88 posti. Gli orari sono ancora da definire (queste sono ore vitali per il futuro societario di Alitalia). Quanto ai costi, si cercherà di renderli competitivi con un’azione di calmieraggio. Cesaretti ha ipotizzato un costo compreso tra i 70 e i 90 euro a tratta.
Si inizierà a volare a Milano dal 27 ottobre, data alla quale è fissato il termine dei lavori di adeguamento dello scalo di Linate.
La presenza tra il pubblico della neo sindaco di Bastia Umbra, Paola Lungarotti, ha offerto a Cesaretti e Agostini l’occasione per ribadire l’appello ai Comuni perché contribuiscano al bilancio dell’aeroporto destinando ad esso una quota della tassa di soggiorno. Che per le sole città di Perugia e Assisi (che più beneficiano dei flussi turistici) pesa circa un milione e 800mila euro; cifra che per tutti i Comuni umbri si aggira intorno ai 4 milioni e mezzo. “Se il bilancio dell’aeroporto potesse contare sulla metà di questa cifra…” ha detto Agostini. Cesaretti ha aggiunto che si tratta di un’ipotesi sul campo, che verrà discussa nelle sedi opportune con i Comuni.
Ma è certo che senza mettere risorse sul piatto ormai le compagnie non portano i loro voli. “Abbiamo provato con compagnie più piccole, ma i risultati sono stati negativi” ha ammesso Cesaretti.
Da qui il cambio di strategia. Con l’accordo trovato, “in via sperimentale per un anno” con Alitalia. Cesaretti però precisa: “E’ chiaro che allo stato attuale, con le risorse che abbiamo, avremmo difficoltà a mantenere questa sperimentazione su Milano”. Altro appello ai Comuni, e alla futura amministrazione regionale. Che dovrà anche provvedere alle cariche di propria competenza, vista la proroga di un anno dell’attuale Cda di Sase.
Ryanair anche in inverno
Intanto, notizie positive riguardano Ryanair, che ha confermato la volontà di garantire anche nei mesi invernali il collegamento con Malta. Voli con un indice di riempimento dell’87%.
Certo, con il disimpegno economico della Camera di commercio, Sase cerca altre risorse, pubbliche e private. Per le prime, si fa leva sui Comuni, perché mettano risorse che poi riavranno indietro, con gli interessi, grazie ai flussi turistici garantiti dall’aeroporto. Che porta 160mila passeggeri soprattutto da Londra, Bruxelles e Catania. Rispetto a quanto l’aeroporto spende per garantire questi flussi in entrata, ogni turista “portato” in Umbria costa 12,5 euro. Un turismo poi generalmente più ricco rispetto a quello del tradizionale “mordi e fuggi”.
L’Accademia di volo
L’altra fonte di nuovi introiti dovrebbe essere garantita dagli investimenti stranieri per l’attivazione dell’Accademia di volo. Sarebbe nel mondo la seconda scuola per formare, con 300 insegnanti, tutti gli operatori del volo, fino alle hostess. Circa 5mila persone che arrivano all’aeroporto ogni trimestre tra istruttori e allievi, con una presenza quotidiana stimata di mille persone.