Ufficiale lo slittamento dell'installazione del nuovo acceleratore lineare, promessa dall'Usl entro fine anno. De Fino: "Lavori di grande rilevanza"
Iniziati i lavori per smantellare l’acceleratore lineare di Spoleto ed installare il nuovo del valore di 4,2 milioni di euro. Da lunedì (20 novembre 2023), in concomitanza con l’avvio dell’intervento, il servizio è stato dunque sospeso e lo sarà per alcuni mesi. In attesa appunto dell’entrata in funzione della nuova strumentazione utilizzata per la radioterapia oncologica. Secondo quanto ipotizzato dall’Usl Umbria 2, ci vorranno circa 6 mesi.
I pazienti verranno dunque dirottati a Terni (dove a febbraio era stato inaugurato un acceleratore lineare di ultimissima generazione) o a Perugia: sono già stati assegnati a queste sedi in base alla residenza. Il servizio dovrebbe essere riattivato tra circa 6 mesi, di molto migliorato, oltre che potenziato: viene infatti garantito il funzionamento per 12 ore al giorno, il doppio rispetto a quanto avveniva finora.
Slitterà insomma di alcuni mesi l’installazione del macchinario, che l’Usl Umbria 2 in più occasioni aveva promesso in funzione entro la fine dell’anno (“strumento che verrà tecnicamente installato e diventerà operativo entro il 2023” era stata l’assicurazione dell’azienda sanitaria locale dopo le tante polemiche). E che risolverà comunque le problematiche segnalate da diverso tempo: il vecchio acceleratore lineare, infatti, era arrivato a “fine vita”, oggetto spesso di guasti, ed infatti da anni era stata annunciata la sua sostituzione, concretizzata finalmente dal direttore generale Massimo De Fino.
La stessa Usl ha fatto lunedì che “terminato il complesso iter procedurale per l’affidamento della fornitura, l’installazione e la manutenzione del nuovo acceleratore lineare multienergia di ultima generazione in dotazione all’ospedale “San Matteo degli Infermi”, sono iniziati questa mattina i lavori nel reparto di Radioterapia per allestire i locali che ospiteranno il nuovo macchinario”. Reparto che, viene ricordato, effettua una media di 11mila prestazioni all’anno, interessando circa 400 pazienti.
“Gli interventi tecnici – viene spiegato – sono divisi in due fasi. La prima, in corso, prevede la realizzazione di una nuova sala di attesa e dei locali di servizio mentre il secondo step, al via dal 16 dicembre prossimo, l’allestimento del bunker, dei locali di alloggio e la sostituzione della strumentazione diagnostica e terapeutica. Verrà quindi installato l’acceleratore lineare (LINAC) multienergia di ultima generazione, per un importo complessivo di 4,2 milioni di euro, completo di sistema di record & verify, sistema di pianificazione radioterapica (TPS) e accessori per tecniche speciali, riposizionamento del paziente e dosimetria e di una TC per la diagnostica e la simulazione”. L’intervento prevede poi il collaudo e la formazione degli operatori: il tempo stimato, fa sapere l’azienda sanitaria a Tuttoggi.info, è di circa 6 mesi. Tra maggio e giugno 2024, dunque, il nuovo acceleratore lineare dovrebbe essere operativo, aggiungendosi così agli altri due presenti in Umbria e fornendo un servizio maggiore e migliore ai malati oncologici.
Il direttore generale dell’Usl Umbria 2, Massimo De Fino, osserva che “si tratta di lavori strutturali e tecnologici di grande rilevanza che avranno un impatto importante sulle prestazioni diagnostiche e terapeutiche all’ospedale di Spoleto con previsione di raddoppio delle attività attraverso un utilizzo di 12 ore nell’arco della giornata. Sarà quindi possibile garantire risposte di qualità, nel segno dell’efficacia e dell’efficienza, abbattendo i tempi di attesa e al servizio di un bacino di utenza ampio”.
Plauso per l’avvio dei lavori viene espresso dal senatore Franco Zaffini, presidente della Commissione salute del Senato, da tempo vigile sul tema del nuovo acceleratore lineare di Spoleto. “E così scopriamo – commenta – che all’ospedale di Spoleto ancora si smantella qualcosa: il vecchio impianto di radioterapia! In realtà, con il progetto del terzo polo oggi c’è un futuro per il S. Matteo ed il tempo dello “smantellamento”, durato vent’anni, è oggi finito all’insaputa di Sindaco e comitati vari“.
(aggiornato alle 9.40)