Morto di droga a 16 anni, il pusher di Lucaccioni verso il patteggiamento - Tuttoggi.info

Morto di droga a 16 anni, il pusher di Lucaccioni verso il patteggiamento

Sara Minciaroni

Morto di droga a 16 anni, il pusher di Lucaccioni verso il patteggiamento

Ai genitori verrà meno la possibilità di costituirsi parte civile nel processo penale
Sab, 21/10/2017 - 10:53

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Il 30 novembre la vicenda giudiziaria legata alla morte per droga di Lamberto Lucaccioni potrebbe chiudersi con un patteggiamento, a poco più di due anni di condanna, per il 22enne di Città di Castello accusato di aver venduto la dose letale di Mdma che è poi finita nelle mani del 16enne. Lamberto è morto il 19 luglio del 2015 dopo il malore che lo ha colto al «Cocoricò» di Riccione.

La procura e la difesa del 22enne (assistito dall’avvocato Eugenio Zaganelli) hanno fissato un accordo sul patteggiamento che escluderebbe però la possibilità per i genitori del minore deceduto di potersi costituire parte civile in un processo. Per la mamma e il papà di Lamberto non resterebbe che la via di una causa civile nella quale far valere le proprie ragioni. Ma sarà comunque un giudice il prossimo novembre a dover ratificare l’accordo tra accusa e difesa.

E in questo procedimento non è contemplata la figura dell’altro indagato, accusato di aver venduto la droga ceduto la droga letale. La strada dei due coindagati a questo punto potrebbe dividersi in due distinti procedimenti e per il secondo potrebbe arrivare distinta richiesta di rinvio a giudizio.

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La testimonianza del 19enne T.C., per il quale il Gip di Rimini aveva anche emesso una misura cautelare aveva portato gli inquirenti verso una pista tutta tifernate. “L’ho conosciuto in piazza il giovedì sera (nella settimana precedente la morte di Lamberto, ndr) a Città di Castello… Sapevo che lui spacciava e quindi, dato il mio interesse, che inizialmente era personale, l’ho voluto conoscere. Inizialmente il quantitativo era per me e basta, poi si è aggiunto Lamberto Lucaccioni”, era stato il racconto di T.C. che due giorni prima della nottata in Riviera, incontra il pusher tifernate, proprio per completare “l’ordine” aumentato.

Riceve tre buste: due da un grammo e una da 1,4 grammi e paga subito 250 euro. Il venerdì consegna a Lucaccioni 2,4 grammi dicendo che si trattava di 4 grammi e facendosi dare come corrispettivo 250 euro. In questo modo, racconta sempre il 19enne, ottiene che la sua dose personale risulti a lui senza spese.

E l’ultimo passaggio di droga è quello che avviene la sera della tragedia, già dentro il locale quando T.C. avrebbe consegnato altri 0.30 grammi di Mdma a Lucaccioni, “ma per un amico”.

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