Mobilità notturna | Mancano fondi, bocciata proposta studenti - Tuttoggi.info

Mobilità notturna | Mancano fondi, bocciata proposta studenti

Alessia Chiriatti

Mobilità notturna | Mancano fondi, bocciata proposta studenti

Il "no" di UM, Regione Umbria e Comune Perugia | "Udu, "amarezza"
Gio, 12/05/2016 - 10:03

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C’è il no da parte di Umbria Mobilità e Regione Umbria alla proposta per la sperimentazione di un nuovo servizio di mobilità notturna. La proposta per la mobilità alternativa, elaborata da Consiglio degli Studenti e l’Università degli Studi di Perugia, è stata presentata ieri mattina dai rappresentanti degli studenti di Udu-Sinistra Universitaria, ma è stata bocciata. Un no che pesa dopo le lunghe battaglie condotte dagli studenti del sindacato studentesco, fatte anche di incontri e di tavoli con le istituzioni coinvolte.

Il percorso – Gli studenti, che in questa proposta sono stati seguiti e rappresentati anche dal gruppo del Pd del Comune di Perugia, partono da un presupposto fondamentale: Perugia, da città universitaria che ha la necessità di attrarre studenti, e con loro di crescere e svilupparsi, necessità di un nuovo sistema di trasporti, di una mobilità notturna che riesca a soddisfare le necessità dei più giovani (e non solo), di collegamenti tra i vari punti della città, dove sono ubicate facoltà importanti come Ingegneria e Medicina (situate nella periferia perugina e dunque lontane rispetto al centro storico).

La proposta – Un percorso, quello intrapreso da Udu che inizia ben prima del gennaio 2016, quando il Consiglio degli Studenti ha lavorato con il Delegato del Rettore per i Servizi agli Studenti, Federico Rossi, e il Mobility Manager dell’Università, Massimo Lacquaniti, all’elaborazione di una proposta congiunta di sperimentazione di mobilità notturna. Una linea circolare di circa 30 kilometri con un tempo di percorrenza di circa 90 minuti e partenze ogni mezz’ora tra le 22 e le 2, che avrebbe interessato l’intero “campus cittadino diffuso” perugino, collegando i quartieri al centro e fra loro, coinvolgendo sia quelli prettamente universitari che quelli ad alta densità di popolazione o in cui si trovano luoghi d’interesse, ludici, culturali, di ristorazione. Il costo del servizio per l’attivazione annuale per 2 giorni a settimana (i week end) sono stati stimati intorno ai 270mila euro (iva inclusa). Pertanto, per la sperimentazione semestrale richiesta da Studenti e Università la spesa ammonterebbe a circa 135mila euro.

Mancano i fondi – La proposta presentata ha trovato il parere favorevole degli interlocutori, ma una mancanza di impegno immediato a causa, a detta degli assessori comunale e regionale (Casaioli e Chianella) e di Umbria Mobilità (Tino Chiappini), di assenza di fondi e di volontà di investimento da parte dei soggetti interessati. A questo è seguita da parte di Cristiana Casaioli la volontà di attivare un Tavolo tecnico di ridistribuzione delle risorse, che si occupi di trovare una soluzione per considerare nel concreto la proposta.

Così Alessandro Biscarini, membro del Consiglio degli Studenti in cui è capogruppo della Sinistra Universitaria – UdU Perugia: “L’amarezza è tanta, come l’insoddisfazione di aver trovato, come nel caso della terza Commissione Comunale dello scorso gennaio, il blocco delle istituzioni rispetto al nostro operato, volto a pensare una città a misura di studenti. Se da un lato accogliamo positivamente il riconoscimento della validità della proposta elaborata, dall’altro esterniamo grande preoccupazione per l’atteggiamento mostrato dalle Istituzioni con cui ci siamo incontrati, come studenti, pensando a una soluzione per la nostra città che si traduca in un investimento e non in un costo. Da quest’esperienza raccogliamo il dialogo e la proficua collaborazione con l’Università, e continueremo con la nostra Associazione la pressione nelle politiche cittadine con gli interessi e le necessità degli studenti come prerogativa. Auspichiamo un’azione celere nella direzione proposta questa mattina dalle Istituzioni, con una delibera entro il mese di giugno che impegni gli enti coinvolti nell’attivazione del servizio per il prossimo anno accademico ad ottobre”.

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