Mobilità, "no" del consiglio comunale all'inserimento del minimetrò e delle scale mobili di Perugia nel Tpl - Tuttoggi.info

Mobilità, “no” del consiglio comunale all'inserimento del minimetrò e delle scale mobili di Perugia nel Tpl

Redazione

Mobilità, “no” del consiglio comunale all'inserimento del minimetrò e delle scale mobili di Perugia nel Tpl

Sab, 30/07/2011 - 11:19

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Dopo l’informativa del sindaco sulla situazione della proposta di legge regionale in materia di trasporto pubblico locale da parte del sindaco, il consiglio comunale ha approvato stasera all’unanimità una mozione con la quale impegna il Sindaco e la Giunta “ a concretizzare le volontà già espresse dai rappresentanti della Giunta e dall’Atc e condivise dai Commissari della I Commissione consiliare nel corso delle audizioni tenutesi su questi temi, ribadendo la netta contrarietà a considerare la mobilità alternativa (metropolitane, scale mobili, ascensori) parte integrante del TPL; richiedendo alla Regione dell’Umbria la convocazione di una conferenza Regioni-Enti Locali, avente a tema la definizione di una nuova proposta di modifica della Legge 37, che, accanto a ciò che di condivisibile è già contenuto nel testo dell’attuale proposta, possa contemplare risposte chiare sui seguenti aspetti : il pieno rispetto di quanto fissato dal DL 422 in ordine a poteri, ruoli e funzioni assegnati a Stato, Regioni, Enti Locali; la confluenza nel Fondo Regionale per il TPL di tutte le risorse finanziarie trasferite dallo Stato alla Regione dell’Umbria secondo le modalità fissate dalla legge finanziaria 2008; la definizione delle risorse finanziarie da assegnare ulteriormente al Fondo per ciascuna delle voci afferenti la mobilità alternativa che si intenderà riassumere con il termine TPL, stabilendo nel contempo criteri trasparenti di ripartizione dei costi omogenei ed equi su base regionale; la verifica urgente di quali impegni concreti in termini di risorse economiche siano stati assunti dalla Regione e da Umbria TPL per completare il tratto Cesi-Terni FCU, quale Metropolitana di superficie di Terni; la definizione della metropolitana di superficie ternana quale TPL e non facente parte dei servizi minimi”.
Il sindaco, in precedenza, dopo aver tracciato il quadro generale della situazione del trasporto pubblico in Umbria, aveva detto di non aver condiviso come amministrazione il percorso per la predisposizione della nuova legge regionale sul trasporto pubblico, in quanto “poco condiviso”.
“L’assessorato regionale – ha aggiunto il sindaco – ha comunque accolto le nostre osservazioni di tipo politico ancor prima di quelle tecniche e quindi il confronto riprenderà appena passata la pausa estiva, affinché poi la giunta regionale possa preadottare il testo. Prima ci sarà anche un passaggio nel consiglio delle autonomie locali”.
Nelle premesse della mozione approvata stasera dal consiglio comunale si parte dalla considerazione che
“che la costituzione dell’Azienda Umbria TPL ha prodotto il superamento delle aziende pubbliche del trasporto locale presenti in Umbria e quindi anche dell’ATC; che il dibattito che ha preceduto quella scelta ha interessato anche il Comune di Terni impegnato a salvaguardare il proprio peso all’interno della nuova azienda proporzionato al valore patrimoniale derivante dal conferimento all’interno di Umbria TPL dell’ATC; che la discussione si concentrò anche sull’inopportunità che all’interno della nuova azienda confluissero il Minimetrò di Perugia , le Scale Mobili , gli Ascensori) e che su tale aspetto si registrò la totale condivisione dei consiglieri e del Sindaco”. .
Si è poi tenuto conto, si legge ancora nell’atto, del fatto che “nella proposta della nuova Legge Regionale sul Trasporto Pubblico Locale, in procinto di essere preadottata dalla Giunta Regionale, la mobilità alternativa (metropolitane, scale mobili, ascensori, funicolari) viene assimilata a TPL (trasporto pubblico locale) , con l’effetto che le città che già dispongono di tali costosi mezzi alternativi di trasporto ( vedi Perugia, Spoleto ecc.) avranno un notevole ristoro economico, in quanto gli oneri relativi dovrebbero essere a carico dei fondi regionali per il trasporto, mentre le municipalità che ne sono prive subirebbero un trattamento del tutto iniquo; che esiste un problema di natura normativa: la legge regionale 37 (cfr.art.2bis) viola quanto previsto dal DLGS 422/97(art.7), togliendo agli Enti Locali le competenze e le funzioni ad essi assegnati dal Decreto suddetto. La Regione con questa legge, infatti, avoca a sé tutte le funzioni, abolendo gli ambiti comunali e provinciali , definendo – con Comuni e Province – i servizi minimi e lasciando agli Enti Locali esclusivamente la pianificazione del traffico locale; che nella proposta di legge regionale non vi sono riferimenti alle risorse disponibili, relative al trasferimento dei fondi statali alla Regione. Nell’ultimo triennio la Regione dell’Umbria ha beneficiato di oltre venti milioni di euro di trasferimenti da parte dello Stato per il trasposto pubblico, di cui solo una parte è stata assegnata direttamente alle Aziende di trasporto locali, mantenendo le stesse in chiara sofferenza; che le novità di questa proposta di legge contrastano con la posizione del Comune di Terni; che sarebbe stato alquanto utile informare il Consiglio Comunale delle novità emerse e delle conseguenze che tali scelte avrebbero sul servizio del trasporto pubblico della città; che la realizzazione della Metropolitana di superficie di Terni necessita di circa sedici milioni di euro per la sua ultimazione , di cui sei già stanziati dal CIPE”.

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