Si erano avvicinati ad un’auto con a bordo due ragazze e le avevano minacciate con un “taser”, la pistola elettrica, intimandole di scendere e rubando via la loro Suzuki. Quell’auto che qualche tempo dopo era stata ritrovata bruciata, probabilmente dopo essere stata utilizzata per altri fatti criminosi. La polizia, dopo mesi di indagini, è riuscita però ad individuare gli autori della rapina, che ora sono finiti in carcere: si tratta di un 28enne italiano ed un 29enne francese.
Tutto era successo qualche tempo fa, in un parcheggio esterno al centro commerciale “Borgonovo”, di sera. Due uomini si erano avvicinati ad una vettura con a bordo due ragazze, minacciandole, con un taser, di consegnar loro l’auto, con la quale, una volta consumata la rapina, fuggivano.
Le due donne in stato di shock chiamavano la polizia descrivendo con precisione gli autori della rapina e le modalità del reato predatorio. Poco tempo dopo la vettura oggetto della rapina veniva rinvenuta completamente bruciata, forse perché impiegata per la commissione di altri gravi crimini.
Il fatto aveva destato particolare preoccupazione e allarme, soprattutto per gli avventori dei vari esercizi presenti presso il centro “Borgonovo”.
Da subito, gli investigatori della Sezione Antirapina della Squadra Mobile della Questura di Perugia avevano avviato un’articolata attività d’indagine rivolgendo la propria attenzione verso due soggetti, già interessati dagli accertamenti riguardanti altre rapine commesse sul territorio. Da una serie di riscontri incrociati si poneva l’attenzione su di un cittadino italiano 28enne e un cittadino francese 29enne, quest’ultimo con precedenti specifici. Infatti, gli accertamenti esperiti dalla Squadra Mobile trovavano conferma nel fatto che i due rapinatori erano già stati recentemente colpiti da provvedimenti restrittivi che ne avevano comportato l’associazione presso la Casa Circondariale per una serie di reati analoghi.
A coronamento delle attività della Squadra Mobile, il Gip presso il Tribunale di Perugia disponeva un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due rapinatori già associati alla Casa Circondariale.