Lutto a Città di Castello, morto l'ex sindaco Giuseppe Pannacci - Tuttoggi.info

Lutto a Città di Castello, morto l’ex sindaco Giuseppe Pannacci

Davide Baccarini

Lutto a Città di Castello, morto l’ex sindaco Giuseppe Pannacci

Aveva 90 anni, fu primo cittadino tifernate dal 1980 al 1991
Ven, 18/09/2015 - 14:08

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Se n’è andato questa mattina (venerdì 18 settembre) all’età di 90 anni, Giuseppe “Pino” Pannacci, ex sindaco di Città di Castello dal 1980 al 1991. Nato il 15 luglio 1925, era stato partigiano nella Seconda Guerra Mondiale. Una vita spesa per la politica tra le file del Partito Comunista Italiano, Pino è stato uno dei primi cittadini tifernati più amati.

Questo il ritratto e il ricordo del vicepresidente dell’assemblea legislativa regionale Marco Vinicio Guasticchi: 

“Indimenticato sindaco di Città di Castello, amministratore pubblico di grande serietà e lungimiranza politica, punto di riferimento storico della sinistra umbra e non solo lascia un vuoto incolmabile in quanti hanno avuto l’onore e il piacere di conoscerlo. Il suo impegno, la sua attività istituzionale e politica al servizio delle comunità locali, la sua rara capacità di dialogo e confronto rimarrà per sempre in tutti noi. Sindaco per antonomasia, Pino ha interpretato quel ruolo fondamentale di rappresentante di una comunità, dei cittadini che ha amministrato con passione politica, capacità e lungimiranza che rimarrà per sempre vivo e sarà un modello di riferimento anche per tutti coloro che a vari livelli istituzionali saranno chiamati a svolgerlo”.

Così l’attuale primo cittadino di Città di Castello Luciano Bacchetta:

“Oggi se ne è andato un tifernate di grande impegno politico e di profondo rigore morale. Lo ricordiamo come animatore del dibattito umbro nella sua veste di esponente regionale del Pci e poi del Pds dal Dopoguerra agli anni Novanta ed in particolare per la battaglia contro i manicomi, che portò avanti come assessore della provincia di Perugia. A nome della città e dell’Amministrazione comunale esprimo cordoglio per la perdita e mi stringo alla famiglia in questo momento di dolore”.

Parole di cordoglio sono arrivate anche da un altro ex sindaco di Città di Castello, l’attuale assessore regionale Fernanda Cecchini:

“La morte di Giuseppe Pannacci mi rattrista molto. Con lui ho iniziato ad avvicinarmi e ad appassionarmi alla politica fin da giovanissima e con lui sindaco ho vissuto la mia prima esperienza da consigliere comunale nel 1980. Era un uomo dai forti sentimenti, di grande passione che amava la sua città e questo amore lo portava anche a confronti accesi pur di cercare sempre il bene dei suoi e nostri concittadini. Ha amministrato Città di Castello, in un momento di forte transizione. Ma la sua lucidità, la sua concretezza e soprattutto la sua lungimiranza lo hanno portato ad essere sempre all’avanguardia dei processi politici ed amministrativi che stavano cambiando l’Italia e gli Enti Locali. Da assessore provinciale, con Ilvano Rasimelli presidente, sperimentò a Castello la nuova forma di assistenza che difatto segnava il superamento della vecchia formula dei manicomi così come da Sindaco anticipò sempre il cambiamento. Anche nella politica. Lui, che era uno degli esponenti storici del Pci tifernate, capì che era giunto il momento di concludere quell’esperienza e, senza rinunciare alla proprie convinzioni, lavorò per dar vita ad una nuova forma di partito. Mi unisco al dolore della famiglia in questo momento triste convinta che Città di Castello e l’Umbria perdono un altro protagonista della nostra storia politica ed amministrativa ed io perdo anche un amico”.

Infine anche le parole del presidente della Regione Catiuscia Marini: 

“Nel suo DNA Giuseppe Pannacci aveva una straordinaria capacità di guardare al futuro, di innovare, fino a considerare con concretezza l’utopia. Perdiamo con lui un indiscusso e autorevole protagonista della storia della sinistra in Umbria. Sembrerà contraddittorio ma Giuseppe era capace di un grande pragmatismo ed allo stesso tempo era un politico che amava l’utopia. Non a caso, con lui sindaco PCI di Città di castello, negli anni ’80 nacque la Fiera delle utopie concrete il cui spirito di fondo era pensare in grande per realizzare in piccolo, con l’obiettivo della conversione ecologica dell’economia. Progetto che vide protagonista anche Alex Langer, leader dei primi movimenti  ‘grünen’, altoatesino di lingua tedesca, che stabilì con Pannacci un connubio indissolubile e portò Città di Castello ad essere uno dei luoghi principali dell’elaborazione del pensiero ambientalista ed ecologista. Ma Pino, come affettuosamente lo chiamavamo, era anche un amministratore pubblico mosso o motivato da passione, generosità, competenza, sempre ispirato dal suo fortissimo sentimento democratico. E’ sempre con lui che nascono le ‘assise della democrazia’, luoghi nei quali le amministrazioni locali, appunto, si aprivamo alla partecipazione popolare. Ed è da quelle esperienze che sono poi nati nuovi istituti di democrazia volti a favorire la partecipazione consapevole, il controllo popolare, la trasparenza, la qualità e l’equità del potere locale. Di Giuseppe Pannacci potremmo scrivere e ricordare molto altro, ma mi piace concludere questo breve ricordo sottolineando il fatto che questa sua profonda e convinta coscienza democratica affondava le radici nella storia della resistenza che lo vide volontario nel gruppo di combattimento ‘Cremona’. Ci mancherà molto la sua testimonianza di vita ma ci conforta il grande patrimonio ideale che ci lascia”.

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