Legge regionale editoria, I^ Commissione esamina il Disegno di Legge regionale - Tuttoggi.info

Legge regionale editoria, I^ Commissione esamina il Disegno di Legge regionale

Redazione

Legge regionale editoria, I^ Commissione esamina il Disegno di Legge regionale

L'assessore Paparelli, “frutto di un lavoro preparatorio fatto in commissione. Un buon testo, condiviso con gruppo di lavoro che ha coinvolto tutti i soggetti interessati"
Mer, 18/07/2018 - 16:26

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La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria ha preso in esame il disegno di legge della Giunta sull’editoria. L’atto, denominato ‘Norme in materia di sostegno alle imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale’, è stato illustrato dall’assessore Fabio Paparelli. Introducendo i lavori il presidente Smacchi ha ricordato che la proposta “è frutto di un lavoro preparatorio fatto in commissione e di un percorso percorso in comune con l’Esecutivo”.

L’assessore PAPARELLI, presentando il disegno di legge ai commissari, ha parlato di “un buon testo, condiviso con un gruppo di lavoro che ha coinvolto tutti i soggetti interessati. Lo scopo è quello di dotare il sistema dei media locali di uno strumento utile a favorire la buona informazione anche attraverso un sostegno alla buona occupazione.

Il ruolo dell’informazione è un bene di assoluto interesse pubblico, tanto che anche il nostro statuto invita a favorire il pluralismo dei mezzi di informazione e di comunicazione. Oggi il contesto umbro è caratterizzato da una profonda crisi dell’emittenza privata e dell’intero sistema informativo regionale, che ha prodotto una grave ricaduta sul piano dell’occupazione. La mancanza di risorse finanziarie, anche per il digitale, sta condizionando fortemente la qualità editoriale ed informativa. Questo ha portato ad una riduzione dei servizi e programmi autoprodotti, con una perdita di lettori e telespettatori e conseguentemente di pubblicità.

Serve quindi una normativa quadro, che individua ambiti di interventi al sostegno materiale e immateriale alle imprese di informazione locale, di incentivazione al mantenimento e all’ingresso di nuovo capitale umano, oltre al rafforzamento di quello delle imprese stesse per la realizzazione di nuovi investimenti, anche per il  tramite della leva fiscale regionale. Una norma flessibile, proiettata sulle esigenze di un progressivo aggiornamento del settore che si caratterizza per la costante innovazione tecnologica, dalla digitalizzazione alla multimedialità”.

SCHEDA 
La proposta è composta da 11 articoli. La Regione, per la promozione dell’informazione e per favorire la partecipazione democratica dei cittadini, SOSTIENE LA PRESENZA E LO SVILUPPO DI IMPRESE DEI MASS MEDIA LOCALI, mediante la tutela del lavoro e della professionalità degli occupati nelle imprese dell’informazione, rispettando la disciplina contrattuale del settore e della normativa di equa retribuzione del lavoro giornalistico. I SOGGETTI INTERESSATI sono: le emittenti televisive e radiofoniche, la carta stampata, quotidiana e periodica, anche nella forma online, le agenzie di stampa quotidiana, e anche gli uffici stampa. La Giunta regionale PROGRAMMA ANNUALMENTE gli interventi da finanziare attraverso l’approvazione di un apposito programma sentita la commissione consiliare competente. Le TIPOLOGIE DEGLI INTERVENTI puntano sull’innovazione tecnologica e su nuove modalità operative, utilizzando piattaforme distributive, privilegiando la collaborazione e la modernizzazione del sistema regionale di produzione, distribuzione e vendita, stimolando iniziative di autoproduzione, progetti editoriali e iniziative di autoimpiego dei giovani professionisti, fino al sostegno dell’occupazione. Vengono poi individuati i REQUISITI per accedere ai benefici finanziari previsti dalla legge. È prevista l’istituzione del COMITATO permanente, composto dai rappresentanti delle categorie professionali dell’informazione, Anci, Corecom, per il monitoraggio e l’attuazione della legge. Inoltre promuove l’individuazione di uffici stampa all’interno dei soggetti dell’ambito pubblico regionale. La NORMA FINANZIARIA prevede per il 2018 150mila euro per finanziare gli interventi, mentre per il triennio 2018-2020 è prevista una spesa massima di un milione 740mila euro. 

INTERVENTI 
Marco Vinicio Guasticchi (Pd) ha parlato di una “legge seria a sostegno dei lavoratori dell’editoria, un settore in crisi che sarà costretto a subire in futuro ancora momenti di difficoltà; servono norme penalizzanti per coloro che licenziano”. Per Roberto Morroni (FI) “non possiamo intervenire in processi e tendenze che ci sono in tutti i settori economici, ma dobbiamo occuparci degli effetti affinché siano meno dirompenti possibile”. Valerio Mancini (Lega) ha espresso “un primo parere positivo su una legge che aspettavamo da due anni, perché la professione giornalistica va tutelata”.

“Con uno spirito nuovo e costruttivo, dopo due anni finalmente ricomincia la discussione di un disegno di legge di rilievo che interviene su un settore strategico per la nostra comunità regionale. Ci avviamo a discutere un testo normativo che si propone di analizzare e valorizzare le competenze di radio-tv, internet, web stampa, agenzie stampa, quotidiani, impostando interventi da attuare con una programmazione triennale che permetterà alle imprese di immaginare un futuro migliore”. Così il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega-vicepresidente Assemblea legislativa) commenta i contenuti del disegno di legge.

Secondo Mancini i lavoratori che operano nel settore dell’informazione “svolgono una funzione importatissima, svolgono delle attività  necessarie, cui occorre riconoscere e garantire professionalità e dignità, perché rappresentano una rete vitale che permette ai cittadini di soddisfare l’altissimo diritto civile all’informazione. La missione del giornalista – spiega l’esponente del carroccio umbro – è istituzionale e per questo necessita di garanzie  e percorsi particolari perché rappresentano un presidio a garanzia della pluralità di pensiero e della democrazia. Questo intervento normativo infine – conclude Mancini –  è quantomai opportuno perché è bene ricordare il 93 per cento dei lavoratori dell’informazione hanno un reddito al di sotto della soglia di povertà: auspichiamo perciò che con questa legge si possano offrire prospettive di un futuro migliore, per le imprese  e i lavoratori”

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