Le Officine Grandi Riparazioni di Foligno sono il più grande impianto di manutenzione ferroviaria dell'Italia, ma sembra che, a causa di strategie aziendali poco idonee, non vengano sfruttate tutte le potenzialità che questo settore potrebbe offrire. Ed è proprio su questo che verte l'interrogazione presentata ieri dal deputato umbro Gianpiero Bocci alla Camera che pone di nuovo le Officine Grandi Riparazioni sotto l'attenzione di tutti.
Un documento in cui si chiede “Quali iniziative il Ministro Matteoli intenda adottare per verificare la congruità della strategia aziendale di esternalizzazione attuata dai dirigenti dalla OMC di Foligno e per valorizzare tutte le potenzialità che la Omc è in grado di mettere in campo, anche rispetto all'indotto occupazionale diretto e indiretto del territorio circostante. La Omc di Foligno – afferma Bocci – è il più grande impianto nazionale di manutenzione ciclica di locomotori ferroviari. Dal 2004 sono uscite dallo produzione dell'Omc di Foligno circa 200 persone e a partire dal 2005 numerose attività, anche di alto contenuto tecnologico, sono state esternalizzate a ditte private senza nessun preventivo raffronto tra costi di produzione interni ed esterni. Tale strategia aziendale, applicata a macchia di leopardo nei diversi reparti – prosegue il deputato del Pd – ha messo in crisi il sistema interno del ciclo produttivo e organizzativo fino ad incidere pesantemente suoi tempi di riparazione delle locomotive, spesso a causa dei ritardi nella consegna dei componenti esternalizzati. Inoltre, di fronte alla sempre maggiore necessità di attività manutentiva, dovuta alla vetustà dei mezzi di circolazione, la riduzione della manutenzione ciclica che si sta verificando aumenta inevitabilmente la richiesta di interventi straorinari sui locomotori circolanti. Si rende di conseguenza necessaria – conclude così il parlamentare umbro – una verifica seria sulla qualità dei lavori esternalizzati, soprattutto sui componenti pregiati, quali ad esempio i motori di trazione e ovviamente sui loro costi, probabilmente non sempre inferiori a quelli interni”.