Su invito del sindaco di Spoleto Umberto de Augustinis, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, nella mattina di mercoledì 17 aprile, si è recato nel Palazzo Municipale per la benedizione di Pasqua agli amministratori, ai dipendenti che lo hanno desiderato e agli uffici.
La breve cerimonia si è tenuta nella Cappella di S. Ponziano del Comune, luogo dal quale è stato avviato lo scorso 14 gennaio il solenne pontificale del patrono della Città. Presenti anche alcuni membri della Giunta ed esponenti del Consiglio Comunale, sia di maggioranza che di opposizione.
De Augustinis, nel porgere il benvenuto a mons. Boccardo e nel ringraziarlo per aver accolto l’invito, ha detto che è necessario «riscoprire e apprezzare tutto ciò che Spoleto ha in termini di spiritualità e di eticità». Ha ricordato, tra l’altro, gli eremiti del Monteluco, il sogno-conversione di S. Francesco avvenuto a S. Sabino, i vari Monasteri. «È bello riunirci – ha proseguito il Sindaco – in questa Cappella palatina prima della Pasqua di Resurrezione. E di resurrezione morale – ha chiosato – ha urgente bisogno questa nostra società».
L’Arcivescovo ha ringraziato il primo cittadino «per questa bella idea: mi fa piacere essere qui tra voi, in questo Palazzo da dove partono tutte quelle iniziative di bene a favore delle persone». Rivolto agli amministratori e ai dipendenti ha detto: «So bene che spesso le carte vi sommergono, ma non dimenticate che dietro di esse vi sono volti, famiglie, progetti, sogni, fallimenti. È allora urgente – ha proseguito mons. Boccardo – ritrovare una visione più ampia che aiuti a dare il giusto valore a quello che si fa, fermarsi un attimo e lasciare spazio al pensiero, accantonando temporaneamente la frenesia che ci avvolge. In questo momento dedicato alla preghiera, in considerazione anche di quanto sta accadendo a livello regionale, chiediamo al Signore la forza per ritrovare quell’ideale di fedeltà e coerenza necessario per il servizio alla cosa pubblica».
L’Arcivescovo ha quindi invocato la benedizione di Dio sulle persone presenti, sui loro familiari e sul loro lavoro. A ciascuno ha lasciato l’immagine della Sacra Famiglia che i sacerdoti hanno portato in tutte le case dell’Archidiocesi per le benedizioni pasquali.