Claudio Pace (*)

Terni non è solo una città industriale, essa, nel suo vasto territorio, possiede un patrimonio boschivo non indifferente la cosiddetta ‘montagna ternana’ che la mia circoscrizione, la prima est, pur con le esigue risorse a disposizione ha cercato di valorizzare e di strapparla a degli usi impropri quale, il più grave, quello di essere usata come base per lo spaccio della droga.
Ogni tanto c’è qualche retata della polizia, che stronca il traffico, di droga che pur tuttavia rimane il problema principale del nostro territorio come recentemente affermato dal nuovo prefetto di Terni Saladino, che speriamo non sia l’ultimo vista l’intenzione bellicosa del governo Monti di sopprimere la provincia di Terni con un decreto legge.
C’è qualche relazione tra spacciatori e piromani? La cosa appare assai improbabile, anche se tal volta spacciatori e consumatori di droga si vendicano degli spazi che vengono loro tolti.
Tra i potenziali piromani si annoverano, ragazzi nulla facenti e nulla pensanti che hanno voglia di fare qualcosa per ammazzare la noia, caso venuto alla luce diversi anni fa con l’incendio al locale istituto d’arte grazie al vantarsi di uno di loro del folle gesto, malati di mente o persone che soffrono di problemi psichici assai gravi che il caldo afoso acuisce, contadini inesperti che bruciano le stoppie del loro campo in una giornata ventilata perdendo poi il controllo del fuoco, guardiani infedeli e infine speculatori edilizi o pastori desiderosi di avere più pascolo per il loro bestiame, fenomeno questo decisamente poco probabile nella nostra città.
Mi chiedo se a questa lista di possibili piromani, almeno per quello che riguarda l’incendio verificatosi a Villa Palma,a cui si riferiscono le foto che un amico mi ha mandato tempo fa, ci sia da aggiungere qualche fanatico componenti di sette esoteriche che come si vede dai dettagli, la svastica nazista, i triangoli e altro ancora sono stati dei possibili vandali frequentatori del palazzo in rovina di proprietà di una società finanziaria di Spoleto.
Mi domando infine, con le moderne tecnologie che oggi abbiamo a disposizione, può essere migliorato il controllo del patrimonio boschivo? E’ vero si richiedono investimenti ma valutando i costi altissimi per utilizzare un aeroplano o un elicottero nello spegnimento di un incendio, i rischi per le popolazioni, i soccorritori volontari e professionisti, non è il caso di pensare ad un sistema nazionale che sfrutti immagini satellitari, telecamere di sicurezza, reti wireless per ottimizzare prevenzione e repressione?
E perché no anche il 2.0 potrebbe scendere in campo, con una centrale che raccolga segnalazione di pericolo e immagini attraverso Twitter che rispetto al telefono ha il vantaggio di non intasare le linee anche se richiede una attenta verifica on line.
Tutto ciò insieme a modelli previsionali delle condizioni metereologiche che permettano di variare il grado di allerta che non può sempre essere al massimo e ad un coordinamento tra le varie forze dell’ordine e la stessa magistratura dovrebbe far parte di un vero e proprio percorso di guerra che ottenga una definitiva vittoria dello stato e delle regioni nei confronti dei piromani che devono essere considerati a tutti gli effetti dei terroristi e combattuti con la stessa determinazione.

(*) Consigliere Prima Circoscrizione Terni Est Referente Umbro Movimento di Responsabilità Nazionale