La tutela dell'olio umbro è stato oggi al centro di un convegno sul tema “Olivicoltura, strategie e proposte per lo sviluppo del settore”. L’ incontro, che è stato concluso dal presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi e ha visto la partecipazione del presidente della Commissione Agricoltura dell’ Europarlamento Paolo De Castro e del coordinatore degli assessori regionali all’ Agricoltura Dario Stefàno, è stato presieduto dal vicepresidente nazionale e presidente umbro della Cia, Domenico Brugnoni. Nel suo intervento Brugnoni ha ricordato la criticità che attraversa il settore e le difficoltà che registrano gli imprenditori olivicoli in tutto il Paese ma soprattutto in una regione come l’ Umbria, particolarmente vocata per la qualità, i cui oli di grande eccellenza vengono però oggi relegati ai margini di un mercato nel quale spesso prevalgono offerte di grandi quantità ma di qualità scadente e a prezzi bassi. Proprio dalla valorizzazione dell’ altissima qualità alimentare e dietetica del nostro olio dovrebbe prendere le mosse, a giudizio del presidente regionale della Cia, l’ auspicabile fase di rilancio del comparto che impegna, in Umbria, migliaia di agricoltori su una superficie di circa 28mila ettari. “Un’ attività – ha rilevato Brugnoni – che spesso viene svolta in zone impervie, dove è impossibile ogni forma di meccanizzazione, con costi produttivi assolutamente insopportabili in assenza di una incisiva strategia di mercato e di una adeguata politica di sostegno dell’ olivicoltura ‘marginale’. Occorre, perciò, sostenere in primo luogo non solo la funzione produttiva ma anche l’ incomparabile opera svolta dagli olivicoltori per la salvaguardia e la valorizzazione turistica del territorio e dell’ ambiente e per la caratterizzazione del paesaggio; Azioni queste da prevedere dall’ Unione europea per la nuova Pac nelle politiche di sostegno post 2013 e dalla Regione nelle specifiche misure del Psr. Inoltre – ha continuato il presidente regionale della Cia – bisogna diffondere maggiormente la Dop “Umbria” che oggi copre appena il 6,6 per cento della produzione complessiva – meno di 6mila quintali a fronte di un totale regionale di olio extravergine che supera i 90mila quintali – sia per migliorare il valore aggiunto dell’ olio ed il reddito degli operatori sia per consentire una promozione adeguata di questa nostra eccellenza.” Domenico Brugnoni ha, infine, ribadito le richieste avanzate di recente dal Gruppo di interesse olivicolo della Cia dell’ Umbria, nel dettaglio: la costituzione di un distretto di Qualità dell’ Olio extravergine di oliva che abbracci l’ intera regione e rafforzi le sinergie già esistenti tra operatori ed enti pubblici e privati; un effettivo ammodernamento dell’ olivicoltura anche attraverso la realizzazione di nuovi impianti meccanizzabili in grado di ridurre i costi di produzione; la realizzazione del catasto olivicolo regionale, con evidenziazione non solo del numero delle piante ma anche delle varietà presenti, quale supporto indispensabile per una corretta gestione del patrimonio olivicolo e della programmazione regionale degli interventi; un’ efficace promozione dell’ olio umbro sui mercati nazionali ed internazionali.
LA DIFESA DELL'OLIO DOP UMBRO AL CENTRO DI UN CONVEGNO NAZIONALE DELLA CIA
Gio, 14/07/2011 - 17:12