Si è tenuto questa mattina presso la Sala Rossa della Camera di Commercio di Perugia, l’incontro dal titolo “Osservatorio sulle società di capitali umbre. Analisi dei dati di bilancio anni 2007 – 2009″. Alla presenza di Giorgio Mencaroni, Presidente Unioncamere Umbria, e di Vincenzo Riommi, Assessore Regionale allo Sviluppo Economico, Paolo Fratini, professore della facoltà di Economia dell’Università di Perugia e membro della Commissione Compliance aziendale CNDCEC, ha illustrato la performance economica delle oltre 12.000 società di capitale presenti in Umbria, sulla base dei dati e delle informazioni tratti dai bilanci depositati nei registri camerali di Perugia e di Terni per il periodo 2007-2009. L’appuntamento, che si propone di avere cadenza annuale, inaugura un processo di analisi che ha l’intento di capire quale sia stato il reale impatto sull’economia regionale durante il periodo in cui la crisi economica più pesante degli ultimi 20 anni ha inciso di più. La situazione che Fratini ha descritto non appare rosea: “quando abbiamo affrontato questo studio – ha detto il professore – ci aspettavamo sì dei dati negativi, ma non così tanto. La situazione non è grigia, è nera”. Risulta particolarmente complicata la previsione per la provincia di Terni, dove è la Thyssenkrupp a non ricoprire più il ruolo di azienda leader nella regione: il suo valore aggiunto risultava ancora alto nel 2007, ma la Colacem è riuscita a superarlo nel 2008, facendo scomparire del tutto nel 2009 le acciaierie del gruppo tedesco dalla rosa delle migliori industrie umbre. A Terni si dimezza anche il fatturato delle aziende manifatturiere, e perde di molto anche il settore dell’ingrosso al dettaglio. “Non possiamo addossare tutta la colpa alla Thyssen”, ha voluto concludere il professor Fratini, sottolineando come l’erosione economica abbia prodotto gravi danni all’intero sistema regionale, e non solo su Terni. Attraverso lo studio, si è giunti alla conclusione che il tessuto industriale umbro consta principalmente di piccole imprese occupate in prevalenza nel settore del commercio, delle attività manifatturiere e delle costruzioni. Giorgio Mencaroni, invece, ha voluto dare un quadro più ampio della situazione, attraverso una distinzione che ha riguardato le due province umbre, ma anche la sottocapitalizzazione e l’indebitamento delle aziende: Perugia e la sua provincia reggono di più il colpo, ma è proprio nel capoluogo di regione che la stretta creditizia si fa più sentire. Il Presidente ha infine voluto affermare: “La situazione è grave, e bisogna fare di più. E farlo insieme. Dalla crisi usciremo solo se uniti”.
AleChi