Indennità Atc, Barberini interroga sui compensi ai presidenti / Ciofini "Mai chiesti 200 mila euro, vogliono screditarmi" - Tuttoggi.info

Indennità Atc, Barberini interroga sui compensi ai presidenti / Ciofini “Mai chiesti 200 mila euro, vogliono screditarmi”

Redazione

Indennità Atc, Barberini interroga sui compensi ai presidenti / Ciofini “Mai chiesti 200 mila euro, vogliono screditarmi”

Sab, 08/02/2014 - 13:27

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Il consigliere regionale del Partito democratico, Luca Barberini, presenterà una interrogazione alla Giunta regionale sui compensi aggiuntivi agli ex presidenti degli Ambiti territoriali di caccia (Atc), in seguito alla notizia della loro richiesta di 200mila euro come “ulteriori indennità suppletive”.

Secondo Barberini, “la politica umbra deve prendere una posizione forte e dire no con fermezza a richieste intollerabili. Su questioni del genere non sono ammissibili silenzi imbarazzanti”. “In un periodo di crisi come quello attuale la politica umbra deve prendere una posizione forte e dire no con fermezza alla richiesta di 200 mila euro degli ex presidenti Atc”. È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito democratico, Luca Barberini, annunciando di volere presentare una nuova interrogazione all’Esecutivo di Palazzo Donini sui compensi aggiuntivi agli ex presidenti degli Ambiti territoriali di caccia (Atc), dopo quella dello scorso dicembre e la risposta fornita in merito dall’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini, e in seguito alla notizia della richiesta di “ulteriori indennità suppletive” da parte degli ex presidenti. “L’assessore all’agricoltura – spiega Barberini – ha spiegato che la Giunta regionale si è limitata ad adottare esclusivamente atti di propria competenza e quindi a stabilire soltanto i compensi mensili spettanti ai presidenti degli Atc per lo svolgimento della loro funzione. Il parere tecnico dell’ufficio legale della Regione ha poi evidenziato che la normativa regionale in materia non legittima in alcun modo il pagamento di indennità di fine mandato, stabilendo quindi un punto fermo secondo il quale gli ex presidenti Atc dovrebbero restituire i 15mila euro che si sono già attribuiti come compensi aggiuntivi di fine mandato”. “A fronte di tutto ciò – aggiunge il consigliere regionale del Pd – in questi giorni è emerso che gli ex presidenti degli Atc, sarebbero pronti a chiedere ulteriori 200mila euro a testa a titolo di arretrati e di indennità suppletiva, ricorrendo alle vie legali.

La smentita di Ciofini. “Cercano solo di screditarmi”. Sono queste le prime parole di Quartilio Ciofini alla lettura degli articoli apparsi questa mattina sulla stampa locale, in merito alla polemica sulle indennità dei presidenti Atc, sollevata in consiglio regionale dall’esponente Pd Luca Barberini. “Non ho mai preteso nulla che non mi spettasse, anzi, sono stato l’unico dei presidenti Atc che una volta ricevuta la buona uscita di 8 mila euro circa l’ha subito restituita, con tanto di interessi, affinché non ci fosse nessuna ombra sul mio comportamento, in attesa di sapere se ci spettasse veramente o no”. Non ci sta Ciofini a farsi additare come un personaggio avido e di dubbia moralità, che avrebbe trasformato il suo impegno nell’ambito venatorio in un mero strumento per arricchirsi: “Provengo da una famiglia onesta, quello che ho fatto, di giusto o di sbagliato in questi anni è stato fatto con grande passione e con trasparenza. La lettera che ho inviato era per chiarire che chiederò solo quello che mi spetta e se mi spetta, ma era riferita soltanto alla buona uscita di circa 8 mila euro che peraltro come detto ho restituito in attesa di chiarimenti”. E ancora: “Quando alla verifica di bilancio sono state poste delle perplessità sul fatto che ai presidenti spettasse l’indennità di fine mandato, l’ho immediatamente restituita in attesa di sapere se fosse o meno un nostro diritto”. Da ultimo: “Per quanto riguarda gli arretrati, non ho mai avuto e ne avrò mai intenzione di chiedere gli oltre 200 mila euro di cui parlano oggi i giornali. Nelle mie tasche non è mai entrato e mai entrerà un euro in più se non eventualmente la buona uscita di fine mandato. Se qualcuno ha presentato un conto sconsiderato, non bisogna fare di tutta un’erba un fascio. I miei legali stanno già verificando se esistono o no gli estremi per un’azione legale, verso quella che mi pare ovvio sia una manovra per screditarmi in vista del rinnovo degli organismi di Federcaccia. Forse qualcuno teme la mia candidatura ed ha paura che sia a rischio la sua poltrona”.

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