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Imu, socialisti Spoleto alzano il tiro – A rischio tenuta maggioranza

Redazione

Imu, socialisti Spoleto alzano il tiro – A rischio tenuta maggioranza

Dom, 09/12/2012 - 16:50

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Sull’Imu il partito socialista è pronto anche a riconsiderare l’appoggio alla maggioranza che guida la città di Spoleto. La tassa che ha fatto infuriare l’intero Paese, mai approvata dal consiglio comunale, va rivista, almeno per il 2013. E’ un vero e proprio diktat quello del partito del garofano che per il prossimo anno chiede l’abbattimento dell’aliquota per tutte le attività produttive dallo 0,90 allo 0,76.

La nota – con una nota diramata alla stampa il partito ha dato “mandato pieno al gruppo consiliare di rappresentare in Comune, visto il grave momento di difficoltà in cui si trova il comparto produttivo cittadino, una proposta di riduzione per il 2013 dell'aliquota dell'Imu dallo 0,90 allo 0,76 per tutte le attività produttive, come già avviene in città vicine. Questo in considerazione del fatto che la città di Spoleto sta attraversando una profonda crisi e l'aggravio fiscale mette ancor più a disagio soprattutto le attività produttive. Le minori entrate che si genereranno da questa proposta, potrebbero trovare riequilibrio all'interno delle varie categorie delle imposte comunali e dalla spending review della macchina comunale. Inoltre, va rivista l'Imu sui terreni edificabili, togliendo la tassa su quelle aree che non possono essere immediatamente rese operative in quanto necessitano dei piani attuativi”. Nel documento non c’è traccia di crisi di maggioranza, ma è evidente che quel mandato pieno assegnato ai consiglieri Alleori e Piccioni equivale alla facoltà di attuare ogni strumento pur di portare a casa l’obiettivo. Anche la sfiducia della giunta. Ieri mattina ne parlavano senza peli sulla lingua il capogruppo Alleori e l’intramontabile Gilberto Stella, costretto, dopo le dimissioni da Umbria Mobilità, a lasciare anche la poltrona di vicepresidente della fondazione festival.

Lunga giornata – se la discussione sull’Imu è prevista per il pomeriggio, in mattinata si terrà un altro appuntamento ‘caldo’, quello sulle modifiche allo Statuto della fondazione festivaliera che già registra il defenestramento dal board del direttore artistico Giorgio Ferrara. Molti soci vorrebbero fuori dal Cda anche il rappresentante del Mibac in quanto il dicastero è organo di vigilanza della kermesse (nomina 2 dei 3 membri del collegio dei revisori) e non potrebbe quindi essere anche amministratore. Difficile però tenere fuori l’istituzione che più di tutte finanzia la manifestazione con diversi milioni di euro l’anno. C’è poi chi non vorrebbe neanche la presenza nella governance della provincia di Perugia, da sempre poco attenta, sotto il profilo del sostegno economico, a quella che è la più importante manifestazione umbra.

Ancora primarie – per la giunta Benedetti questo mese di dicembre si caratterizza all’insegna dei problemi. A quelli del lavoro per la crisi esplosa nelle principali aziende cittadine, si aggiungono quelli di natura politica. L’esito delle primarie – che a Spoleto hanno visto primeggiare Renzi sul Bersani (quest'ultimo era appoggiato dalla segreteria del partito e dallo stesso primo cittadino) – ha creato non pochi problemi ai leader locali del movimento bersaniano. Anche se a Spoleto, forse più di ogni altra parte, si è fatta sentire la mano pesante del centrodestra e di molti suoi iscritti e simpatizzanti. Non lo nega il capogruppo di Rinnovamento Angelo Loretoni, da ammirare per la franchezza. “Siamo dei simpatizzanti del sindaco di Firenze – ha detto – io non ho potuto votare ma molti industriali che sostengono la nostra lista lo hanno fatto”. Non è stato l’unico. Alle urne si sono presentati professionisti da sempre legati alla destra, persino alcuni vertici di una banca locale si sono impegnati ad incitare i propri dipendenti a recarsi alle urne per il più giovane dei due candidati. Chi si è superato è il presidente di Confcom, Andrea Tattini, più volte in odor di sindacatura con il Pdl, in vista del ballottaggio aveva inviato decine di sms: “chi volesse andare a votare domenica per le primarie del Pd e non è andato domenica passata, mi mandi per sms: cognome, nome e numero della sezione elettorale”, ha scritto dal proprio Iphone dimostrando quasi di essere più un membro del comitato proRenzi che un semplice ‘simpatizzante’.

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