IL PALAZZO DELLA QUINTANA HA OSPITATO LA CONFERENZA SU "ASPETTI GIURIDICI DELLA CONSERVAZIONE, IMPIEGO DELLE ARMI STORICHE, ANTICHE E DELLE LORO RIPRODUZIONI" - Tuttoggi.info

IL PALAZZO DELLA QUINTANA HA OSPITATO LA CONFERENZA SU “ASPETTI GIURIDICI DELLA CONSERVAZIONE, IMPIEGO DELLE ARMI STORICHE, ANTICHE E DELLE LORO RIPRODUZIONI”

Redazione

IL PALAZZO DELLA QUINTANA HA OSPITATO LA CONFERENZA SU “ASPETTI GIURIDICI DELLA CONSERVAZIONE, IMPIEGO DELLE ARMI STORICHE, ANTICHE E DELLE LORO RIPRODUZIONI”

Dom, 19/04/2009 - 11:20

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Una conferenza qualificata e quanto mai opportuna, perché se le manifestazioni storiche affondano le loro radici nei tempi antichi, è pur vero che devono necessariamente confrontarsi con le disposizioni di legge di oggi, sia in tema di uso delle armi che di tutela degli animali. E' così palazzo Candiotti, quartier generale dell'Ente Giostra della Quintana di Foligno, ha ospitato la conferenza “Aspetti giuridici della conservazione, impiego delle armi storiche, antiche e delle loro riproduzioni”, promossa dalla Federazione Italiana Giochi Storici come prologo all'annuale assemblea nazionale. Relatori sono stati il dottor Pierluigi Borgioni, vice direttore dell'Area armi ed esplosivi del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno nonché direttore del Catalogo nazionale armi; e il dottor Salvatore Rossi, direttore della Scuola allievi della polizia di Stato di Alessandria, accolti dal presidente della Federazione italiana giochi storici Carlo Capotosti e dal presidente dell'Ente Giostra, Domenico Metelli; ha coordinato i lavori il magistrato dell'Ente, Giovanni Bosi. Ha portato il suo saluto il sindaco di Foligno, Manlio Marini, il quale ha voluto evidenziare ai rappresentanti degli altri giochi storici del nostro Paese il rapporto di collaborazione tra l'amministrazione comunale e palazzo Candiotti. Incontro interessante, si diceva, perché i relatori sono veri esperti della materia, ma soprattutto perché ha consentito di focalizzare alcuni aspetti pratici rapportandoli alle leggi italiane. Partendo da un inquadramento legislativo generale, si è parlato di armi da fuoco e di strumenti da sparo, del concetto di arma antica (che tale va considerata se costruita prima del 1890), dei profili giuridico e sociologico, della distinzione tra arma vera, fedele riproduzione (o replica o simulacro, come la chiamano gli esperti) e la cosiddetta “arma giocattolo”. E poi ancora della tutela per gli utilizzatori di armi da sparo antiche e moderne, delle “polveri nere” (sovente in Italia, ma persino in Umbria, si usano in alcune manifestazioni polveri da sparo confezionate in casa, con tutti i rischi che ne conseguono), e delle norme di tutela del patrimonio storico nazionale. Non a caso: l'Italia è un Paese a forte tradizione armigera ed ecco perché esistono dei vincoli specifici che puntano a tutelare il patrimonio storico nazionale e ad impedirne l'esportazione. Dal punto di vista giuridico poi, mentre per le armi da sparo c'è un apposito regolamento che ne disciplina l'uso, una spada del ‘500 è come una spada forgiata dal miglior artigiano contemporaneo. Quel che conta è tuttavia il possesso di quegli elementi che consentono l'offesa alla persona: ad esempio una spada che viene usata in un corteo storico per essere portata in un luogo pubblico non deve possedere né la punta, né la lama affilata.


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