Una colossale truffa ai danni della Telecom è stata smascherata dalla Guardia di Finanza in esito ad una complessa indagine di livello nazionale che si è conclusa con una vasta operazione che ha visto impegnate anche le Fiamme Gialle Perugine.
L'attività di polizia giudiziaria, coordinata dal Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia e condotta con l'ausilio dei Reparti di Perugia, Foligno e Assisi, trae origine dalle indagini poste in essere dal Nucleo Speciale Frodi Telematiche di Roma e dal Nucleo Polizia Tributaria di Napoli della Guardia di Finanza, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Firenze.
Due organizzazioni criminali (di cui una collegata ad esponenti della criminalità organizzata di stampo camorristico), attraverso personale appartenente ad imprese di pulizie operante presso la Telecom, sono riuscite ad impadronirsi dei login e delle password necessarie ad accedere ai computers della società telefonica e, successivamente, ad effettuare le ricariche nei confronti di circa 35.000 schede telefoniche, intestate a soggetti inesistenti o extracomunitari.
Il raffronto tra le ricariche effettuate ed i filmati riportanti i soggetti intenti ad operare presso le postazioni hanno confermato l'illiceità delle prime. Ulteriori conferme provenivano dalle risultanze delle intercettazioni telefoniche effettuate dalla Squadra Mobile della Questura di Firenze.
L'accredito del traffico telefonico illecitamente ottenuto era addebitato su numerazioni non geografiche a tariffazione aggiunta (ad es. 899 -166 – 892), assegnate per concessione a società riconducibili o controllate dagli associati che lucravano profitti per effetto del traffico telefonico illecitamente accreditato.
Tali società – che a volte sono costituite da meri simulacri, prive di servizi collegati – hanno potuto maggiormente lucrare sul traffico ricevuto illecitamente tramite le ricariche abusive.
I controlli eseguiti nei confronti di queste hanno evidenziato come, talvolta, sono riuscite a piazzare tali numerazioni a società compiacenti in cambio di piccole provvigioni, ma i cui centralini sono, in realtà, ubicati presso la società “madre”.
I componenti dell'organizzazione criminale si sono, in tal modo, resi responsabili della violazione di svariati articoli del Codice Penale:
- associazione a delinquere (art. 416);
- accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (615-ter );
- detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici (615-quater);
- frode telematica (art. 640-ter);
- furto aggravato (artt. 624 e 625);
- ricettazione (art. 648);
- riciclaggio (art. 648-bis).
Il sistema ha consentito di frodare la Telecom per un importo complessivo di circa 50 MILIONI DI EURO.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia ha conseguentemente delegato il Nucleo Polizia Tributaria di Napoli all'esecuzione di attività di Polizia Giudiziaria finalizzata ad impedire la reiterazione del reato e sottrarre agli indagati la disponibilità dei beni necessari.
Nell'ambito della provincia di Perugia, dove hanno sede le società utilizzate per fornire il supporto tecnico alle società concessionarie dei numeri a tariffazione aggiunta, necessario per consentire di perpetrare la frode, il Nucleo Polizia Tributaria di Perugia e gli altri Reparti del Comando Provinciale hanno:
- sequestrato 8 aziende, mediante apposizione di sigilli agli ingressi e a tutte le apparecchiature informatiche;
- perquisito gli uffici e/o le abitazioni di 8 persone che si occupavano del trasferimento dei dati necessari al perfezionamento della truffa;
- perquisito gli uffici e le abitazioni di 3 persone che erano in più diretto contatto con le aziende campane;
- interrogato 10 persone allo scopo di ottenere ulteriori elementi in relazione al sistema di frode posto in essere.
Tra le società coinvolte, anche due aziende attive nel settore della telefonia e del trasferimento di dati, nei confronti delle quali la Guardia di Finanza di Perugia aveva già da tempo avviato autonome attività di verifica fiscale (cfr. comunicato stampa del 7 marzo 2008 “SCOPERTA DALLA GUARDIA DI FINANZA EVASIONE MILIONARIA DI SOCIETA' UMBRE OPERANTI NEL SETTTORE DEL TRAFFICO TELEFONICO “VOIP”), che si arricchiscono ora di ulteriori elementi e riscontri per approfondire e sviluppare ulteriormente le indagini.