Gualdo Tadino, Allevamento abusivo cardellini / Mega sequestro - Tuttoggi.info

Gualdo Tadino, Allevamento abusivo cardellini / Mega sequestro

Redazione

Gualdo Tadino, Allevamento abusivo cardellini / Mega sequestro

La forestale ha trovato numerosi strumenti illegali per il richiamo e la cattura degli uccelli
Mar, 22/07/2014 - 11:17

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Un mega sequestro di un gran numero di cardellini e di incardellati (ibrido tra cardellino e canarino) è stato eseguito dagli uomini del comando stazione forestale di Gualdo Tadino, in seguito al decreto di perquisizioneemesso dalla Procura della Repubblica di Perugia. Gli animali sarebbero stati catturati abusivamente in natura e presumibilmente destinati al commercio illegale. Il prezzo di un esemplare con piumaggio e canto particolarmente apprezzati, infatti, può valere migliaia di euro.

Allevamento abusivo – Dopo alcuni sopralluoghi per individuare i luoghi in cui gli animali venivano catturati e detenuti, ha avuto inizio la perquisizione presso un’abitazione nel comune di Gualdo Tadino, che ha portato alla scoperta di un vero e proprio allevamento abusivo di cardellini.

Strumenti sequestrati  – Oltre agli animali sono stati rinvenuti e sequestrati anche alcune reti da uccellagione, dei richiami elettronici, un riproduttore digitale, una scheda SD contenente files audio del canto di cardellino, alcuni CD contenenti i vari richiami di cardellini e di altri volatili protetti, numerose gabbie in legno e metallo che venivano utilizzate per la detenzione dei richiami ed alcuni “archetti”.

L’uso degli “archetti” – Quest’ultimi vengono di solito utilizzati per legare le femmine: il movimento della cardellina “legata”, oltre al cinguettio dei cardellini di richiamo posti tutt’intorno, attira l’attenzione dei maschi degli stormi di passaggio che quindi si posano sul terreno. A quel punto il bracconiere tirando le cordicelle delle reti imprigiona gli uccelli.

La denuncia – Il proprietario del materiale detenuto e sequestrato è stato denunciato per maltrattamento, detenzione ed uso di mezzi di caccia non consentiti e rischia pesanti sanzioni penali.

Gli uccelli, come previsto dalla legge, sono stati temporaneamente alloggiati presso il centro recupero rapaci di Formichella di San Venanzo dove dopo un periodo di riadattamento a seguito della prigionia verranno rimessi in libertà e reintrodotti nel proprio ambiente naturale.

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