GRANDE SUCCESSO PER LA LECTURA DANTIS: L'INFERNO IN VERSI E MUSICA RAPISCE IL GREMITO AUDITORIUM - Tuttoggi.info

GRANDE SUCCESSO PER LA LECTURA DANTIS: L'INFERNO IN VERSI E MUSICA RAPISCE IL GREMITO AUDITORIUM

Redazione

GRANDE SUCCESSO PER LA LECTURA DANTIS: L'INFERNO IN VERSI E MUSICA RAPISCE IL GREMITO AUDITORIUM

Ven, 24/04/2009 - 08:37

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Una Lectura Dantis memorabile. Con l'Inferno in versi e musica che ha rapito un Auditorium gremitissimo. In tantissimi non sono infatti voluti mancare mercoledì 22 all'appuntamento teatrale delle Giornate Dantesche che ha avuto quali protagonisti d'eccezione l'attore Ugo Pagliai, il baritono Renato Bruson e il pianista Marco Scolastra.

Grande suggestione e straordinario livello artistico per “La bocca sollevò dal fiero pasto” – titolo dello spettacolo – che dalla Divina Commedia è giunto a intrecciare legami con Petrarca, con il Donizetti della cantata Il conte Ugolino e con l'intensità emotiva del Liszt di Après une lecture de Dante.

Un'ora e mezzo di spettacolo, con un inizio deciso, forte, drammatico, con il canto XXXIII dell'Inferno portato all'apice della sofferenza da un Pagliai interprete raffinatissimo e appassionato dei memorabili versi. Lo stesso Canto è poi arrivato da un altro grandissimo delle scene, Renato Bruson, nella cantata donizettiana, una vera rarità musicale, di cui il celebre baritono è il più grande interprete al mondo.

E poi ancora poesia, con l'emozionante e amatissima vicenda di Paolo e Francesca, quel Canto V che ha a dir poco ammaliato il pubblico – generosissimo di applausi -. Fino a Liszt, ad uno dei brani più complessi e densi di passione della letteratura pianistica d'ogni tempo. Affidato al piano di Marco Scolastra che ha regalato alla propria città un'esecuzione di rara bellezza, incredibilmente intensa, in un moto d'animo sempre diverso, quello dell'Inferno dei dannati e della sofferenza, ma anche dell'amore dei più noti amanti della Commedia. Indimenticabili i pianissimo.

Grandi emozioni in platea, straordinaria sintonia artistica e umana sul palco, tanto che quello che sarebbe dovuto essere un finale diviso in due distinte parti, una cantata, l'altra recitata, è diventata una cosa unica, i tre artisti insieme per il Petrarca dei Sonetti a cui, come a Dante, si volse anche Liszt. Un successo straordinario, al punto che lo spettacolo potrebbe non finire a Foligno.

La produzione infatti, nata per le Giornate Dantesche, non è escluso possa riprendere il suo viaggio, portando Dante e la Divina Commedia, nei teatri d'Italia.


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