Nuova impresa del navigatore tifernate Alessio Campriani, che a bordo a bordo di un natante a vela di soli 6.5 metri ha compiuto il giro d’Italia in solitario senza scalo. Presenti all’incontro con la stampa, questa mattina (sabato 21 ottobre) nella Sala della Giunta del Comune di Città di Castello, erano presenti, oltre al protagonista, il sindaco Luciano Bacchetta, l’assessore all’Ambiente Massimo Massetti, l’on. Walter Verini e il consigliere comunale Cesare Sassolini.
“Dopo i record di Capo Horn, dell’Antartide e di navigazione con un non vedente – ha esordito Campriani – non sono salpato in cerca di un record, ma in vista della mia partecipazione alla durissima competizione estrema Minitransat, ovvero l’attraversamento in solitaria dell’Oceano Atlantico, dalle Canarie ai Caraibi, con una barca non più lunga di 6,5 metri“.
Anche se non avevo un record con cui confrontarmi, il periplo d’Italia è stato comunque un’impresa: sono partito da Marina di Ravenna il 22 settembre e ho toccato terra soltanto 11 giorni e 1000 miglia dopo, il 2 ottobre, quando ho attraccato a Cecina (Livorno)
“Tra i mille imprevisti e difficoltà– ha sottolineato il navigatore tifernate – la gestione del sonno, stavolta, è stata davvero critica. Non ho mai dormito più di un’ora di fila, facendo ogni giorno dai 10 ai 15 ‘microsonni’ e almeno 6 pasti. Tre i momenti in cui ho creduto di non farcela: il primo, dopo appena un giorno e mezzo di navigazione, quando con un mare ad oltre 30 nodi (60km/h), non riuscivo ad ammainare una vela incastrata; il secondo,, all’altezza del Canale di Otranto, quando sono stato investito da due perturbazioni consecutive; infine nello Stretto di Messina, dove il traffico commerciale e i venti forti da Nord mi hanno reso quasi impossibile la risalita“.
Il periplo d’Italia in solitaria, dunque, rappresenta un salto di qualità nella storia velica di Alessio Campriani, e il primo passo di un percorso di avvicinamento al suo prossimo obiettivo: la Minitransat, competizione che si svolge ogni 2 anni e che vede pochi navigatori cimentarsi, dalla Bretagna ai Caraibi, lungo una rotta di 8000 km, in solitaria e con una piccola barca. Per parteciparvi nel 2019, però, servono ancora 1500 miglia da coprire in tutto il 2018.
“Siamo orgogliosi di avere un atleta tifernate ‘atipico’ – hanno detto Bacchetta e Massetti – Gli facciamo i complimenti a nome di tutti gli sportivi della città, ‘estranea all’acqua’. Un’ulteriore prova, quest’ultima, che con sacrificio, voglia e volontà si possono raggiungere tutti gli obiettivi“. Plauso anche dall’on. Verini, che ha lodato “l’impresa sportiva ma anche l’impresa umana. Una sfida che per le sue incognite e fascino, andrebbe raccontata nelle scuole“. “L’essenza delle persone – ha concluso Campriani – è mettere a frutto le proprie capacità, far confluire nella propria testa la passione per ciò che si fa“.