Un fronte comune della giunta e dei parlamentari umbri, sia di maggioranza che di opposizione, è quanto scaturito dalla riunione di questa mattina a palazzo Donini, per valutare le contromisure alla manovra finanziaria che questa settimana sarà al vaglio delle camere.
I parlamentari eletti in Umbria, convocati a Perugia dalla presidente della regione Catiuscia Marini, hanno espresso -secondo quanto riferito dall'ente- “ampia disponibilità ad accogliere la proposta di emendamenti alla manovra finanziaria, tesi al riequilibrio dell’attuale peso dei tagli che gravano eccessivamente sul sistema delle regioni e delle autonomie locali, a stralciare gli articoli relativi al riassetto del sistema istituzionale (accorpamento dei piccoli comuni e taglio delle province), che così com’è determinerebbe il taglio della Provincia di Terni, producendo oltretutto una situazione anomala in tutto il Paese con una regione il cui territorio coinciderebbe con quello di una provincia”.
Le richieste della Marini, sottoscritte dai parlamentari presenti alla riunione, sono la redistribuzione “più equa” dei tagli tra i diversi livelli istituzionali della pubblica amministrazione: se regioni, province e comuni contribuiscono in minima parte a generare debito pubblico non può gravare soltanto sulle autonomie locali il peso dei tagli, per di più lineari, che non tutelano i comportamenti sani nella gestione dei conti pubblici. Dal luglio 2010 ad oggi -secondo l'analisi della Marini- ben quattro manovre, che si sommano, gravano sui bilanci di comuni, province e regioni con evidenti ripercussioni sulle tasse locali e sui tagli dei servizi penalizzando ancora una volta cittadini e famiglie a cominciare da quelle con redditi bassi.
Per ciò che riguarda la specifica vicenda del taglio della provincia di Terni la presidente ha sottolineato e ribadito che non vi è alcuna contrarietà a discutere di riforma del sistema istituzionale, purché questo avvenga in una cornice di riforme che coinvolga il sistema paese ed un nuovo assetto istituzionale: “se intenzione del governo è quello di proporre un riordino istituzionale del Paese, bene, lo si faccia seriamente e siamo disponibili al confronto. L’Umbria sarà pronta a fare la sua parte con spirito riformista ed innovatore. Siamo pronti a discutere di tutto: dimezzamento dei parlamentari, differenziazione delle competenze tra Camera e Senato, modifica degli assetti delle istituzioni locali, Regioni, Province e Comuni, associazionismo dei Comuni. Non possiamo però accettare che il tutto si riduca in un taglio assolutamente marginale, sulla base di criteri che non abbiamo ben compreso e che alla fine determinerebbe una inaccettabile “anomalia umbra”, con una regione, unica in Italia, il cui territorio coinciderebbe con quello di una unica provincia”.
Ricostruzione a Marsciano – Sul tavolo dell'incontro è finita anche la ricostruzione della zona terremotata di Marsciano, con “la disponibilità dei parlamentari a individuare soluzioni che assicurino i finanziamenti statali per la ricostruzione post simica nelle aree del marscianese colpite dal terremoto del 2009”.
La presidente ha rinnovato la richiesta a tutti i parlamentarti affinché si trovi presto una soluzione normativa che consenta l’avvio dell’opera di ricostruzione nell’area del marscianese, ricordando che la regione Umbria ha già individuato sue risorse finanziarie, anche in considerazione delle norme della manovra finanziaria, che prevedono la compartecipazione delle regioni al finanziamento per interventi di ricostruzione di danni causati da calamità naturali (“norma che comunque come Regioni – ha detto la presidente – non condividiamo e sulla quale presenteremo un ricorso alla Corte Costituzionale”).
A tale riguardo la senatrice Anna Rita Fioroni ha informato i presenti di una lettera inviatale dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, con la quale conferma alla senatrice l’impegno del Governo “per arrivare finalmente ad una soluzione accettabile”.