Fondo diplomatico archivio di Todi, finanziato progetto digitalizzazione

Fondo diplomatico archivio di Todi, finanziato progetto digitalizzazione

Redazione

Fondo diplomatico archivio di Todi, finanziato progetto digitalizzazione

Lun, 24/01/2022 - 08:59

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La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha finanziato il progetto di digitalizzazione dell'importante Fondo diplomatico di Todi

Il Fondo diplomatico dell’Archivio Storico Comunale di Todi sarà digitalizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. L’ente ha infatti finanziato il progetto promosso dal Comune di Todi dopo la partecipazione all’apposito bando.

La digitalizzazione consentirà, una volta acquisite le immagini, di mettere a disposizione degli utenti, anche on line nel sito del Comune, la documentazione in esso conservata.

Gli obiettivi del progetto sono molteplici e volti a semplificare la consultazione e la riproduzione di pergamene, parte di registri o singole carte; limitare la consultazione diretta di documenti originali in particolari condizioni di criticità e facilitare l’accesso a materiale di difficile fruizione; valorizzare il patrimonio documentale conservato; ampliare l’accesso al patrimonio documentale a un pubblico non solo di esperti ma anche di studenti, o semplici appassionati;  favorire gli studi interdisciplinari e promuovere la collaborazione tra diverse istituzioni del territorio; promuovere la conoscenza di fondi archivistici locali e unici, mediante la loro diffusione su larga scala;  creare mostre virtuali attraverso l’integrazione di vari di materiali documentari conservati nei vari fondi dell’archivio; assicurare che il materiale documentale sia disponibile alle future generazioni di studenti e studiosi.

Il Fondo Diplomatico del Comune di Todi costituisce una delle più importanti raccolte di pergamene e di registri della intera Italia centrale. Si tratta di 822 pergamene sciolte e di 33 registri per un totale di 597 carte cui va aggiunto il Registrum Vetus Instrumentorum, composto di 290 fogli: bolle pontificie, atti notarili e documenti comunali di carattere amministrativo e giudiziario attraverso cui è possibile ricostruire la storia del Comune medievale e delle sue vicende storico istituzionali dal 1208 al 1620.

Le origini della raccolta sono molto antiche e la storia archivistica del Fondo è strettamente legata alle vicende del fondo antico dell’Archivio Comunale di Todi, che sin dall’inizio è stato definito “Archivio Segreto di San Fortunato” in quanto ai francescani Minori Conventuali che per secoli abitarono il convento di San Fortunato fu delegato, fin da 1278 il compito di conservare i più importanti documenti comunali in uno speciale armarium.

Il progetto presentato si svilupperà in due anni e vedrà, in una prima fase, la digitalizzazione attraverso una apposita strumentazione di ogni singola pergamena e di ogni singolo registro in modo da realizzare un archivio digitale in forma integrale secondo i principi archivistici, per un totale di circa 10.000 unità. Nel corso della digitalizzazione verrà effettuato un riscontro inventariale, sulla base dell’elenco archivistico redatto dal Pensi nel 1934, redigendo per ciascun pezzo archivistico una relativa scheda che verrà allegata al documento digitalizzato. Si procederà infine ad una fase di informatizzazione di tutto il materiale digitalizzato che verrà messo a disposizione degli utenti attraverso vari strumenti web, disponibili anche in lingua inglese, in modo da mettere a disposizione l’accesso ai documenti ad una comunità internazionale di studiosi,  ricercatori, appassionati e cultori della materia.

Grande anche la soddisfazione della Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Cristina Colaiacovo, che afferma: “L’iniziativa presentata dal Comune di Todi per la digitalizzazione del Fondo Diplomatico dell’Archivio Storico Comunale, importantissima raccolta di registri e pergamene, rientra a pieno titolo nel novero delle progettualità da noi sostenute. La conservazione, il restauro e la tutela dei beni culturali è uno dei compiti che siamo chiamati ad assolvere. Altrettanto importante è cercare di rendere tali beni fruibili ed accessibili al maggior numero di persone. Fare in modo, cioè, che le testimonianze artistiche e documentarie del passato diventino oggetto di fruizione nl tempo e di conoscenza non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per gli appassionati e le persone comuni. A questo scopo nel maggio dello scorso anno, a seguito della crisi pandemica, abbiamo pubblicato il bando “Digitalizzazione dei Beni culturali – Conservazione preventiva e programmata dei beni culturali” con il preciso intento di proporre, attraverso processi di digitalizzazione dei beni culturali, lo sviluppo di interventi finalizzati a migliorare i processi di tutela, conservazione e sicurezza e a stimolare percorsi di valorizzazione facilitando la consultazione

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