Il nuovo direttore artistico Monique Veaute:”Le tre parole d’ordine saranno novità, rarità e originalità. Tornerò a quello che è stato il know-how del Festival menottiano"
Questo pomeriggio si è tenuta la consueta conferenza stampa finale del Festival dei Due Mondi di Spoleto, edizione n°63.
Quello che tradizionalmente dovrebbe essere l’appuntamento con le cifre finali della manifestazione, per capire se tutto è andato come doveva, si è trasformato nella giornata degli addii e dell’entusiasmo per un nuovo corso. Quello della Direzione artistica di Monique Veaute.
I dati arriveranno in un secondo momento tramite comunicato stampa, visto anche che le rigide regole della sicurezza antipandemia hanno condizionato molto la mini-edizione del Due Mondi e che non ci si aspetta niente di strano nei “conti di casa”.
L’assenza di Ferrara
Non sfugge ai cronisti l’assenza di Giorgio Ferrara al tavolo della conferenza stampa e che da giorni ha sposato un basso profilo, per quanto riguarda la sua presenza.
L’artefice della rinascita del Festival si è visto agli spettacoli ma sempre seduto molto lontano da vip e autorità (poche per la verità).
E i membri del CdA, che in questi giorni ostentano concordia a chili, non affrontano mai l’argomento, se non per ringraziare genericamente Ferrara del lavoro svolto e amen.
Un modo sui generis di comunicare un passaggio delle consegne che dovrebbe essere nel segno della continuità strutturale, anche per rassicurare la città intera e gli sponsor (e non solo i sempre attivi detrattori e politici-contro degli ultimi 13 anni di gestione).
La narrazione al tempo del Covid
Nel frattempo il Sindaco e Presidente della Fondazione Festival Umberto de Augustinis apre l’incontro con la stampa con la narrazione al tempo del Covid: ”Questa è stata l’edizione del coraggio, con spettacoli di grande qualità Siamo grati a Ferrara per i lavoro di questi 13 anni, che ha segnato positivamente la storia del Festival e della nostra città”
Sempre il sindaco-presidente, ormai padrone della situazione si concede anche il tradizionale annuncio delle date per la prossima edizione di Spoleto64
“La 64ª edizione del Festival dei Due Mondi si terrà dal 24 giugno all’11 luglio 2021“
“Questa appena terminata è stata un’edizione coraggiosa, perché abbiamo dovuto vincere la paura e garantire la possibilità di assistere agli spettacoli del Festival in condizioni di totale sicurezza”.
Le parole del Sindaco e Presidente della Fondazione Festival dei Due Mondi Umberto de Augustinis sono state soprattutto di soddisfazione per i risultati ottenuti in questa 63ª edizione. “Abbiamo avuto un ottimo ritorno di immagine, con spettacoli di grande qualità. Di tutto questo siamo grati al direttore artistico Giorgio Ferrara che, in questi tredici anni, ha lavorato egregiamente per rilanciare il Festival e segnare positivamente questo pezzo di storia della nostra città”.
Un ringraziamento che il Sindaco de Augustinis ha esteso anche al Ministro ai Beni e alle attività culturali Dario Franceschini e alla Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei (presente in Piazza Duomo per il concerto finale):”Ci hanno sostenuto attivamente anche in questi ultimi e difficili mesi, contribuendo a rendere possibile la realizzazione della 63ª edizione”.
Novità, rarità e originalità
Presente all’incontro con la stampa, insieme alla Presidente della Fondazione Carla Fendi Maria Teresa Venturini Fendi, al Vice Presidente della Fondazione Festival dei Due Mondi Dario Pompili, al nuovo direttore amministrativo del Festival dei Due Mondi Paola Macchi e a Daniela D’Agata del collegio dei revisori dei conti, anche il nuovo direttore artistico Monique Veaute, che subentrerà a Giorgio Ferrara dal 1 settembre.
“Spero di essere all’altezza delle aspettative. Giorgio Ferrara è stato molto bravo a rilanciare il Festival dei Due Mondi, in questi anni l’organizzazione ha funzionato benissimo.
Le mie tre parole d’ordine saranno novità, rarità e originalità, un’apertura al mondo in cui l’artista sarà chiamato a interpretare in chiave contemporanea il patrimonio culturale dell’occidente.
Saremo aperti alla contaminazione, alle altre culture e lavorerò affinché tutti i soggetti del territorio siano coinvolti attivamente nel futuro del Festival. Parlando con il Sindaco ho percepito da subito una forte passione nei confronti della città e del Festival: questo per me sarà uno stimolo in più.
Musica, cuore pulsante
Presenteremo il programma del prossimo Festival ad inizio primavera. Tornerò a quello che è stato il know-how del Festival menottiano: la musica sarà il cuore pulsante”.
Si delinea ancora meglio dunque quello schema che la presenza di alcuni illustri artisti in compagnia della stessa Veaute, avevano fatto presagire qualche tempo fa nel corso di un sopralluogo fatto sui principali luoghi di spettacolo della città.
La stessa norma che prevede l’obbligo di presentare al Mibact un progetto triennale (salvo ovvi ed adeguati aggiustamenti) viene ritenuta da Monique Veaute “una buona norma che consente di lavorare con tranquillità”.
Ma ad una domanda specifica sulla scelta dei collaboratori artistici, il neo-Direttore spiega, “Per la danza sicuramente farò riferimento a Francesca Manica (Fondazione Romaeuropa). Ma per la musica intendo avvalermi di più di un referente, anche secondo i generi musicali”, lasciando così presagire la continuazione di quello che ai pasdaran del Festival era sembrato uno strappo con la tradizione, ovvero l’apertura a Pop, Jazz e musica d’Autore.
Un’anticipazione sulla prossima edizione del Festival dei Due Mondi è arrivata invece dalla Presidente della Fondazione Carla Fendi Maria Teresa Venturini Fendi: ”Stiamo lavorando all’organizzazione di ‘Arte e Scienza dentro Spoleto’, un’iniziativa che coinvolgerà artisti di livello mondiale che hanno scelto questa città come loro patria elettiva”.
Le prime attenzioni e scelte
Ma basterà avere ancora qualche giorno di pazienza per capire meglio come e dove il nuovo Direttore Artistico indirizzerà le prime attenzioni e scelte.
Sicuramente, sempre nell’ottica della tranquillità degli investitori, Ministero incluso, rimane aperta la partita dello staff operativo e tecnico, sopratutto dopo l’ultima polemica accesa a fine corsa da parte di alcuni tecnici, esclusi dalla mini edizione 2020.
Spoleto, tecnicamente, non è un luogo di agilità, teatralmente parlando, e bisogna conoscerla a fondo per non incappare in problemi logistici e organizzativi. (si pensi ai 6 bilici di materiale di Jean Paul Gaultier a Spoleto62 da scaricare in centro storico).
E la macchina deve procedere sicura e spedita.
Scenografie in proprio? No grazie!
La Veaute fa anche piazza pulita, se ce ne fosse stato ancora bisogno, dell’annosa querelle sulla possibilità di produrre in proprio scenografie e costumi, incluso il riutilizzo delle storiche scenografie conservate nel capannone di Santo Chiodo. “Oggi non è più pensabile produrre scenografie in proprio per i costi insostenibili. Meglio le coproduzioni”.
Sul tema delle storiche scene ( come quella della Manon di Visconti) il Sindaco deAugustinis ci mette il carico, “sono un patrimonio storico ma quanto al loro riutilizzo è impensabile perchè non sono a norma”.
E detto questo, speriamo non se ne riparli più, visto che la cosa era già chiara da anni.