FESTIVAL DEI 2 MONDI: ORE 12, SEDUTO IN QUEL CAFE’... FERRARA EVITA LA STAMPA E ESCE DALLA PORTA DI SERVIZIO. COUNT DOWN PER IL PRESIDENTE? (Foto - Il Video delle Zanzare) - Tuttoggi.info

FESTIVAL DEI 2 MONDI: ORE 12, SEDUTO IN QUEL CAFE’… FERRARA EVITA LA STAMPA E ESCE DALLA PORTA DI SERVIZIO. COUNT DOWN PER IL PRESIDENTE? (Foto – Il Video delle Zanzare)

Redazione

FESTIVAL DEI 2 MONDI: ORE 12, SEDUTO IN QUEL CAFE’… FERRARA EVITA LA STAMPA E ESCE DALLA PORTA DI SERVIZIO. COUNT DOWN PER IL PRESIDENTE? (Foto – Il Video delle Zanzare)

Dom, 13/07/2008 - 16:32

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Non c’era bisogno di scomodare la stampa nazionale, quella locale e neanche le istituzioni per una “semplice” comunicazione di servizio. Per quella sarebbe bastato un comunicato del mite Marco Guerini, il responsabile stampa della Fondazione. Di più. Era già sufficiente la nota rilanciata ieri dall’Ansa. Perchè Giorgio Ferrara, che la stampa stamani l’ha più dovuta che voluta incontrare, non ha aggiunto molto di più a quanto già si sapesse. Se non gli elogi a tutta la macchina del Festival, al pubblico di Spoleto definito “preparato ed intelligente”, al MiBAC ed in particolare al dottor Nastasi che ha seguito passo passo questa 51.ma edizione. Precipitandosi però anche a “chiedere uno sforzo agli enti locali, alle banche, alla città”. Perchè l’anno prossimo la Fondazione non potrà (ovviamente) più contare sul contributo extra generosamente elargito dall’ex Ministro Franesco Rutelli. Se va bene, arriverà il “solito”, importante finanziamento dalla Legge Finanziaria. “La raccolta dagli sponsor è stata buona – continua Ferrara – ma da una stima fatta l’anno prossimo raddoppierà”. Di cifre non parla se non per confermare quelle già fornite all’Ansa “20mila sono stati i biglietti venduti per una copertura dei teatri pari al 48%. Mi ritengo soddisfatto se pensate che avevamo fatto una previsione del 40%”.

La prossima edizione – Annuncia qualcosa per il 2009. “Happy Days” per la regia di Wilson per il teatro (che vedrà protagonista la moglie Adriana Asti), una ‘finestra’ sulla drammaturgia russa con uno spettacolo del regista Lev Todin (Pene d’amor perduto), un’opera lirica che sarà diretta da Emmanuel Villaume con l’orchestra di Charleston che “soggiornerà a Spoleto dai primi di giugno fino alla fine del Festival” e ancora, per la danza, uno spettacolo al quale sta lavorando Alessandra Ferri che dovrebbe vedere l’arrivo a Spoleto del New York City Ballet. Quanto basta per capire che di idee Ferrara ne ha da vendere. D’altra parte non è in discussione, più di tanto, il suo ruolo di direttore artistico. Passa la parola a Guerini che sciorina i “1.250 articoli recensiti dalla stampa, 405 dei quali dalla stampa nazionale”. Peccato che di tv non se ne sia vista una, e i passaggi sui tg nazionali si possano contare sulla dita di una mano. Non certo per colpa dell'ufficio stampa

L’uscita di Pacifici – non sfugge ai più, terminato il discorso di Ferrara, la repentina uscita dal Teatro del presidente della CaRiSpo Alberto Pacifici che già aveva ingoiato il rospo, stando ai bene informati, di non esser stato invitato alla Prima della Padmavati. Come del resto il collega della Spoleto Credito e Servizi, il professor Fabrizio Cardarelli. A scatenare la decisione di Pacifici sarebbe stata la cartellina offerta stamattina ai presenti dove campeggiavano in bella mostra i “profili” di tutti gli sponsor: dalla Olio Monini all’Hotel dei Duchi. Un foglio per ogni sponsor. Ma neanche una riga su Bps, CaRiSpo, Scs e Fondazione CaRispo. Che, euro più, euro meno, a guardar il Bilancio di previsione (clicca qui), pesano insieme per più di 800mila euro. C'è poi il 'foglio' Mediavip, la società di marketing del Festival, dove le due banche locali vengono citate come “2 gruppi di credito, main partner…”, mentre per un major sponor si specifica che è dello spessore “di Unicredit Corporate Banking”. L’uscita di Pacifici va ad aggiungersi alle assenze in sala dell’assessore regionale alla cultura Silvano Rometti e a quella dello stesso presidente Cardarelli. Manca anche la vispa Gabriella, l’infaticabile conduttrice locle che il Festival lo segue di solito passo passo. Pacifici e il collega Antonini si sentiranno al telefono di lì a breve, dandosi appuntamento per i prossimi giorni.

Il confronto – E’ il grande momento. Tocca ai giornalisti. Aldo Mencarelli, de Il Messaggero, è il giornalista più fortunato, perchè l’unico che riuscirà a domandare a Ferrara “cosa non ha funzionato in questa edizione?”. “Francamente mi pare che abbia funzionato tutto” ribatte Ferrara, seduto sul palco per sentirsi e far sentire i cronisti a proprio agio. “Beh, allora cosa può esser migliorato?” chiede Mencarelli. “Da migliorare c’è sempre” risponde Ferrara. E’ la volta di Sandro Morichelli, il decano dei giornalisti spoletini. Fa un lungo, lunghissimo elogio, plaude alla presenza in platea dell’onorevole italo-americano Amato Berardi (che si alza e ringrazia), richiama all’ordine la città e invita Ferrara a scrivere sui poster della prossima edizione la dicitura “ideato dal M° Gian Carlo Menotti”. Il Caio Melisso esplode in un applauso. Perchè dell’ideatore del Festival non se n'è parlato neanche in questa occasione.

L’intervento di Brunini – La parola passa al primo cittadino che avvia un intervento efficace, giusto e genuino. Ringrazia il Ministero, plaude alla città, ricorda come Spoleto sia uno scenario naturale per la produzione di eventi cinematografici e, non da ultimo, riconosce i meriti “guardando al bicchiere mezzo vuoto”. Che in politichese non è poco: come a dire che da domani si parlerà del ‘bicchiere mezzo vuoto’.

La ‘fuga’ di Ferrara – Dalla platea e dai palchi si stagliano le mani di una decina di giornalisti che hanno atteso con pazienza il loro turno. Ma, colpo di scena, Ferrara è già fuori dal palco. Sparito, dileguato nell’ombra delle quinte del Caio Melisso: a nulla servono le proteste, neanche tanto velate. Si prova ad attenderlo nell’atrio del Teatro, ma è una attesa inutile. Il presidente della Fondazione è uscito dalla porta di servizio, lasciando gli altri membri del Comitato di gestione (i vice presidenti Brunini e Stella, i consiglieri Carlo Antonini e Giovannino Antonini) a sbrogliare la matassa. C’è chi parla di schiaffo alla stampa con il malcapitato Guerini che cerca di fare quel che può. Una conferma, forse, forse, arriverà domani leggendo le cronache.

Le domande – Dunque nessuno spazio alle domande, che la dice lunga sullo stato delle cose. Finiscono quindi nel cestino certe curiosità. A cominciare dai costi sostenuti per la Padmavati come per la Abril, o all’ammontare dell’incasso dei “20mila biglietti venduti”. Situazioni contabili che il direttore amministrativo Marco Aldo Amoruso, attento a tutto (anche agli ingressi e alle uscite dai teatri spoletini) dovrà ben presto rendicontare. A cominciare dal Comitato di Gestione.

Le zanzare di Ferrara – Ma una curiosità su tutte avrebbe meritato una risposta da Giorgio Ferrara: chi sono, come aveva commentato durante una precedente conferenza, le “zanzare” che lo hanno infastidito qui a Spoleto? A chi si riferiva il presidente della Fondazione? Al più noto critico italiano, Franco Cordelli, che dalle colonne del Corriere della Sera aveva detto la sua sul Festival di Spoleto (leggilo qui) o a “certa” stampa locale? O a qualche rappresentante istituzionale? “Ci lascino lavorare in pace” aveva detto Ferrara attento a non far nomi.

Giove Pluvio – Ore 12,45. Fuori continua a pioviginare. Non un bel temporale estivo, di quelli mordi e fuggi, solo una pioggerillina che infastidisce, aumenta l’afa e rischia di mette a repentaglio il concerto finale. Sembra quasi un dispetto dal cielo! C’è chi chede se è stato previsto un “piano B”. Ma non c’è risposta. Nessuno sa nulla. La London Sinphony Orchestra arriverà solo nel pomeriggio e bisognerà discutere con loro eventuali dettagli per un rinvio (alquanto improbabile). Non sarà così comunque per i fuochi d'artificio, che l'AsCom assicura si terranno comunque, anche in caso di maltempo.

La pioggia almeno serve a smorzare i toni, a lavare la città dalle polemiche. Che non sono affatto finite e che domani, stando ai bene informati, prenderanno tutta la loro forza. Portando con ogni probabilità ad un cambio al vertice della Fondazione e non solo. In discussione, non c’è il ruolo di direttore artistico di Ferrara, ma quello di presidente della Fondazione. Forse, com’era prevedibile già da dicembre scorso, non era opportuno che rivestisse contemporaneamente il ruolo di controllore e controllato. Almeno non nell’ “inferno” di una macchina chiamata “Festival dei Due Mondi”

(Carlo Ceraso)

Il video è tratto dalla trasmissione “Diario di un Festival”, gentilmente concesso dalle “4M” (Massimo Menghini e Marcello Mignatti)

Tutte le gaffe

– LE GAFFE DI FERRARA “HO TROVATO SPOLETO DISPERATA, ORA MI SEMBRA CONTENTA. QUANDO MI PARLANO DEL PASSATO MI VIENE UN RIGURGITO DI VOMITO” OLLALA'! (Video – Foto) – CLICCA QUI

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